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La Buona Scuola

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I DOCENTI CHE MANCANO ALL´APPELLO +In Italia abbiamo poco più di600 mila docenti assegnatialle classi. Costituisconoil c.d. “organico didiritto”, calcolato apartire dal numero di alunniiscritti, dalle classi richiestee autorizzate, e dai pianiorari delle singole materiedi insegnamento. Esistonocioè poco più di 600 milacattedre tra scuola primaria,secondaria di primo grado esecondaria di secondo grado.Ma non abbiamo altrettantidocenti assunti e utilizzabiliper le attività didattichein classe. E lo Stato devecosì ricorrere a circa 14mila contratti di supplenzeannuali (dodici mesi).Questo organico non bastacomunque a coprire tuttele lezioni. Ogni anno si creainfatti un disallineamentotra il fabbisogno previsto daciascuna scuola per l’annoscolastico successivo e quelloeffettivamente necessarioa settembre, all’iniziodell’anno. Ciò avviene perragioni diverse (ad es. leripetenze, i trasferimentidi alunni da una scuolaall’altra, le nuove iscrizioni,la rettifica delle iscrizioni,la necessità di ulterioriinsegnanti di sostegno)e determina aumenti odiminuzioni anche notevolinel numero di classi.Tutto questo ha creatonel tempo quello che nelmondo della scuola vienechiamato “organico difatto”: un contingente“parallelo” di docenti chesoddisfa il fabbisognoconcreto e che fotografala situazione reale dellascuola, a cui s’aggiungonoinfine gli ulteriori docentioccorrenti a sostituire gliassenti a qualunque titolo (adesempio maternità, malattie,distacchi).Questa situazionecongiunturale di ognisettembre si unisce ad unadinamicità del medio periodo,causata da un flusso in entratadi studenti non costanteper questioni demografichee, evidentemente, perinclinazioni e scelte diindirizzi che cambiano neltempo, che hanno un impattosulla creazione di classi – econseguentemente di cattedresu specifiche materie. Tuttoquesto, combinato con laripartizione delle cattedre e lacomplessiva “staticità” degliinsegnanti, determina, di annoin anno, insegnamenti che nonarrivano a costituire cattedreuniche di ruolo di 18 ore, ma“spezzoni” di cattedrada svolgere, ad esempio, per9 ore in una classe e 9 ore inun’altra. Oppure da svolgereper 6 ore in tre classi diverse.Oppure ancora 9 ore in unaclasse e 3 in un’altra, e lerestanti 6 ore in una scuoladiversa.Chiaramente, non sempreè possibile ottimizzarel’assegnazione di più“spezzoni” ad un singolodocente, se ad esempio lescuole in cui è chiamatoad insegnare sonofisicamente troppo distantitra di loro. Oppure se, piùsemplicemente, alcunispezzoni si accavallanotemporalmente, e lo stessodocente non può fare piùlezioni contemporaneamente.Attualmente, per coprire tuttigli spezzoni – che equivalgonoa circa 26 mila posti conorario pieno all’anno – loStato ricorre, in realtà, a moltipiù docenti, perché solouna parte riesce a cumularesupplenze in modo da arrivaread un orario pieno di 18 orea settimana. Di questi 26mila posti equivalenti, circa14 mila potrebbero essereeffettivamente accorpati percreare cattedre “normali”ad orario pieno, mentre irestanti circa 12 mila nonrisulterebbero aggregabilie per coprirli servirebbecomunque un numero benmaggiore di docenti, ognunodei quali farebbe meno delle18 ore settimanali.13

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