L´ABILITAZIONE FINO A OGGIL’attuale sistema diabilitazione previsto dald.m. n. 249 del 2010 è ilTirocinio Formativo attivo(TFA). Tuttavia, negli ultimianni, un altro canale perconseguire l’abilitazionesono stati i c.d. percorsiabilitanti speciali (PAS).Quindi, da un lato iTirocini formativi attivi(TFA), destinati a coloroche – freschi di laurea maancora senza esperienza– volevano portare avantila loro vocazione perl’insegnamento nellescuole secondarie di primoe secondo grado. Finoal 2008 per tutti costoroesistevano le Scuoledi specializzazione perl’insegnamento secondario(SSIS) che duravano dueanni. Una volta abolitele SSIS, lo Stato hainventato un percorsoche prevede, all’esito diuna selezione nazionalebasata su test preselettivie prove scritte e orali, unanno di formazione perun totale di 1.500 ore diattività, di cui una partenelle aule universitariee il resto direttamente ascuola, dove gli abilitandiassistono i docenti di ruolo,oppure collaborano congli stessi nella preparazionedelle esercitazioni, nellapreparazione delle lezionie nell’assistenza aglistudenti con difficoltà diapprendimento. I risultatidi questo percorso sonostati – per il primo ciclodi TFA – di oltre 115.500candidati presenti alle provepreselettive, e di quasi10.500 “tieffini” abilitatialla fine del percorso di circa1 anno. Il secondo ciclo,appena avviato, ha vistoquasi 160 mila candidaturee porterà entro ottobre aselezionare quasi 22.500aspiranti docenti che siabiliteranno entro il mese diluglio del 2015.Dall’altro lato i c.d. percorsiabilitanti speciali (PAS),che si sono resi necessariperché moltissimi precariavevano maturato ormainon settimane, ma anni diinsegnamento, ed era giustoe necessario offrire loro unpercorso che riconoscesseloro l’“abilitazione meritatasul campo”. Ai PAS hannopotuto accedere coloro cheavevano almeno tre anni diinsegnamento, che hannodovuto seguire un percorsodi formazione attraversocorsi presso le università peril conseguimento di 41 creditiformativi universitari. Ilrisultato è stato che, allostato, l’80% di coloro che sisono iscritti hanno ottenutol’abilitazione, e che oggiabbiamo 69 mila “passini”.Questo doppio canale diabilitazione ha contribuitoa creare una fortecontrapposizione tra i nuovigruppi di abilitati, ognunodei quali ritiene di aver fattoun percorso di abilitazionepiù difficile degli altri, equindi di meritare di più, edi meritare prima.<strong>La</strong> laurea abilitante inScienze della FormazionePrimaria. Il corso di laureamagistrale quinquennale aciclo unico in Scienze dellaformazione primaria èpreordinato alla formazioneculturale e professionaledi coloro che decidonodi voler insegnare nellescuole dell’infanzia eprimaria. È un percorso giàimmediatamente abilitante,comprensivo delle attivitàdi tirocinio.40
Tutto questo non può più essereaccettato. Serve ridaredignità, fiducia e prospettivaa coloro che ottengonol’abilitazione, facendone unostrumento rigoroso che permettadi abilitare tutti (e solo)coloro che scelgono di diventareinsegnanti e che, in aggiuntaad una adeguata competenzadisciplinare, dimostranonon solo di sapere, ma di saperinsegnare.Serve un’unica procedura diabilitazione – unica per tutti –basata sulla combinazionedi due “momenti”.Il primo momento riguarderàla formazione vera epropria, e quindi il periodouniversitario. Gli ordinamentiuniversitari dovrannorealmente far sì che chi aspiraa diventare docente possaiscriversi, nel proprio ramo dispecializzazione – ad esempiolettere, matematica e scienze,ecc. – ad un biennio specialisticoimprontato alla didattica, anumero chiuso (cui si potrà accedereattraverso selezione rigorosaper esame e per titoli).Nel corso del biennio di specializzazione,seguirà corsidi didattica e pedagogia, e ingenerale materie mirate sullavoro di formazione e crescitadei ragazzi. Chiaramentespecifici bienni specialisticipotranno funzionare anche permaterie affini, evitando di doverneistituire uno diverso corrispondentecon rapporto 1:1 aogni diverso tipo di laurea oggiesistente.Il secondo momento consisterà– per coloro che, avendocon successo frequentatoil biennio, avranno conseguitouna laurea “quasi-abilitante”– in un semestre di tirocinioa scuola. Durante il tirocinio ilquasi-abilitato assisterà l’insegnantementor (vedi capitolo2) e contribuirà a svolgerealcune attività nella scuola. Eotterrà l’abilitazione, al terminedel periodo di tirocinio, solose riceverà una valutazionepositiva da parte della scuola(competerà al docente mentora cui sarà stato assegnato, e aldirigente scolastico). Nel casodi valutazione negativa, potràripetere il tirocinio una secondavolta, in un’altra scuola.Nel caso in cui anche questaseconda volta non dovesse andarebene, il tirocinante avràcomunque conseguito la laurea,che potrà spendere in altriambiti professionali.Per chi scoprirà di avere una“vocazione tardiva”, magaridopo anni dalla laurea, serviràsostenere gli esami caratterizzantidel biennio specialistico– dopo aver però superato leprove per il numero chiuso, chedeterminerà il contingente ecreerà quindi un canale di abilitazionelegato al fabbisognoreale, evitando così di tornarea creare in futuro nuove folle diprecari.Con questa nuova procedura,il percorso che porta a diventaredocenti risulta nel complessobilanciato, alternandotra livello nazionale e livello“locale”, con l’università cheoffre la formazione necessaria,la scuola che attraverso iltirocinio forma e “rilascia lapatente” ai suoi stessi futuridocenti; e con lo Stato che,attraverso il meccanismo delconcorso, assicura un filtronazionale uguale per tutti coloroche saranno assunti nellescuole italiane.serve ridaredignitàfiduciaprospettivaa coloro cheottengonol´abilitazione41
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