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26-29 Novembre 2008 Chieti- Pescara - Salute per tutti

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XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia OncologicaTecnica chirurgica: Dopo la biopsia profonda nella sede/i dellapregressa lesione vescicale sono eseguite biopsie mirate di zonesospette della vescica e biopsie random di mucosa apparentementesana, da 4 a 6 prelievi in genere (mapping vescicale). Altermine si coagula ogni significativa fonte di sanguinamene e sipassa alla illuminazione con la fonte luce NBI. Ogni zonasospetta, se presente, viene ulteriormente biopsiata con pinza afreddo. 2c.Esame patologico Il materiale inviato è stato esaminatodal patologo che non sa se è stata utilizzata la luce standardo la luce bianca. La stadiazione è stata eseguita in accordoalla classificazione TNM classification (2002 InternationalUnion Against Cancer/UICC) e il grading secondo il WHO2004. 2d.Analisi statistica è stato utilizzato il Test T di Student<strong>per</strong> verificare con che probabilità l’incremento di biopsie positivedovuto all’applicazione della tecnica NBI sia dovuto alcaso.Risultati: Sono stati eseguiti 22 mapping vescicali. In 3 (13.6%)casi la luce NBI non ha evidenziato zone sospette dopo le biopsieeffettuate con luce standard. In 19 (86.4%) casi sono statieseguite biopsie con la luce NBI. In totale sono state effettuate33 biopsie NBI e 122 con luce standard. 4/33 (12%) delle biopsieNBI erano positive <strong>per</strong> cancro e 5/122 (4%) delle biopsie aluce standard. Non si è mai verificato che nello stesso pazientefossero positive le biopsie standard e NBI. Le biopsie NBI sonorisultate positive in 4 pazienti su 19 (21%) e le biopsie standardin 4 su 22 (18%). Le biopsie sono risultate lesioni di alto gradoin 2 pazienti su 4 positivi con la NBI e in 3 su 4 positivi con laluce standard. Il Test T di Student ha calcolato nel 4.2% la probabilitàche l’incremento del numero di biopsie positive con laluce NBI sia casuale.Conclusioni: La tecnologia NBI utilizzata consecutivamente almapping vescicale con fonte luce “standard” ha migliorato la<strong>per</strong>formance della procedura incrementando in modo significativoil numero delle biopsie positive e aggiungendo informazioniclinicamente rilevati (lesioni di alto grado) in 2 dei 22pazienti (10%) che hanno costituito il gruppo di studio.Abstract n. 115 POSTER (sessione del <strong>29</strong>/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)IMPATTO DELLA ESTENSIONE DELLA LINFADENECTO-MIA SULL’INSORGENZA DI LINFOCELI CLINICAMENTESIGNIFICATIVIIntroini C., Naselli A., Timossi .L, Raggio M., Puppo P.Istituto Nazionale <strong>per</strong> la Ricerca sul CancroIntroduzione: Maggiore è l’estensione anatomica della linfadenectomianella prostatectomia radicale, maggiore è la mediana delnumero di linfonodi rimossi e, quindi, maggiore è la probabilitàdi trovare linfonodi positivi e, sembrerebbe, la sopravvivenzalibera da malattia. La significatività statistica dell’incremento deipz pN+ e dell’aumento di sopravvivenza, si ha quando si su<strong>per</strong>anoi 10 linfonodi esaminati. Con l’estensione della linfadenectomiaaumenta <strong>per</strong>ò la probabilità di complicanze correlate.Abbia valutato l’impatto della procedra sull’incidenza di linfocelisintomatici nella nostra serie.Materiali e Metodi: Dal 2002 al 2007, 458 pz sono stati sottopostia prostatectomia radicale e linfadenectomia iliaco otturatorianel nostro centro. 359 avevano un follow up di almeno 6 mesi ehanno costituito il gruppo di studio. I pz con PSA > 20 ng/mL econ neoplasia scarsamente differenziata sono stati sottoposti ascintigrafia ossea e RM pelvica. I pz inclusi erano <strong>tutti</strong> in stadioclinico T1 – T3 N0 2a.Profilassi tromboembolica Si inizia la terapiacon EPBM, enoxoparina 4000 U/die, il giorno prima dell’interventoe si prosegue sino a 1 mese dall’intervento. I pz in terapiadomiciliare anticoagulante o antiaggregante la sospendono einiziano la terapia con EPBM 1 settimana prima dell’intervento.2b.Tecnica chirurgicaGli interventi sono stati eseguiti con tecnica open retrograda oanterograda. Sono posizionati 2 drenaggi in pelvi, sotto e sopraanastomotico,rimossi rispettivamente in prima/seconda giornatae in quarta/quinta giornata. Se la linforrea è >50 mL/die il tubodi drenaggio sopraanastomotico è mantenuto in sede.Non c’è stato alcun caso di decesso intrao<strong>per</strong>atorio. Si è verificato1 caso di shock intrao<strong>per</strong>atorio e 1 caso di decesso posto<strong>per</strong>atorio<strong>per</strong> insufficienza cardiaca acuta. Complicanze posto<strong>per</strong>atoriemaggiori sono state, sepsi in 1 pz, ematoma pelvico in 4, 2tromboflebiti, 1 embolia polmonare. 2c.Follow up: I pz sono stati controllati alla dimissione con ETGaddominale, a 6 settimane dall’intervento e ogni 3 mesi con PSA,visita urologica ed ETG addominale. 2d. Linfoceli.Ogni linfocele che ha richiesto un trattamento <strong>per</strong> delle complicanzeo disturbi della minzione o <strong>per</strong>ché causa di dolore è statoconsiderato “sintomatico”. 2e. Analisi statistica L’analisi univariata,test di Fisher e multivariata, la regressione logistica, sono stateutilizzate <strong>per</strong> valutare l’influenza di ciascuna variabile sulla incidenzadi linfocele sintomatico. Sono stati presi in considerazione,età, PSA, terapia antiaggregante/anticoagulante domiciliare,estensione extracapsulare e/o invasione delle vescicole seminali,terapia neoadiuvante, presenza di metastasi nodali, numero dilinfonodi rimossi. Con il test del chi quadro è stato determinatoil numero minimo di linfonodi rimossi <strong>per</strong> il quale l’incidenza dilinfocele sintomatico e di metastasi nodali è variata in modosignificativo.Risultati: L’età mediana era di 65 anni, da 49 a 77. 45 pz (12.5%)erano in terapia con antiaggreganti o anticoagulanti orali. 18 pz(5%) erano in neoadiuvante. Il PSA preo<strong>per</strong>atorio mediano era di7 ng/mL, da 2 a 98. Il numero mediano di linfonodi rimossi era12, da 3 a 67. 114 pz (32%) avevano estensione extracapsularee/o invasione delle vescicole seminali. A un follow up medianodi 18 mesi, range 6 -75, 19 pz hanno sviluppato un linfocele sintomatico.5 pz aveva un linfocele settico, 2 pz tromboflebite, 7avevano dolore, 2 difficoltà allo svuotamento vescicale e 2 difficoltàa ripristinare la continenza.L’analisi univariata e multivariata (Tabella 1 e 2 rispettivamente)dimostra che solo l’età e il numero di linfonodi rimossi sono pre-Tabella 1. Caratteristiche dei pazientiMedianaRangeEtà 65 49 – 77PSA 7 2 - 98N linfonodi 12 3 – 67N %N pz in neoadiuvante 18 5N pz pT3 114 32N pz pN+ 36 11Tabella 2. Regressione logisticaOR 95% IC pEtà 1.118 1.014 - 1.232 0.0246Terapia oraleanticoagulante/aggregante 2.114 0.622 - 3.184Neoadiuvante 1.598 0.387 - 6.594PSA 1.004 0.985 - 1.023N linfonodi 1.087 1.038 - 1.140 0.0005pT3 0.956 0.<strong>29</strong>4 - 0.104pN+ 1.395 0.300- 0.480102Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1

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