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26-29 Novembre 2008 Chieti- Pescara - Salute per tutti

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XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia OncologicaAbstract n. 34 COMUNICAZIONE (sessione del28/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Prostata 2)ANALISI METABOLOMICA DI TUMORI DELLA PROSTATAMEDIANTE RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE ADIMMAGINI E SPETTROSCOPIA IN VIVO E RISONANZAMAGNETICA NUCLEARE AD ALTA RISOLUZIONE DI TES-SUTI DI PROSTATAValerio M. 1 , Casciani L. 1 , Panebianco V. 2 , Sciarra A. 3 ,Osimani M. 2 , Salsiccia S. 3 , Di Silverio F. 3 , Passariello R. 2 ,Conti F. 11Dipartimento di Chimica, Università di Roma “La Sapienza”,Roma, Italia; 2 Dipartimento di Scienze Radiologiche, Università diRoma “La Sapienza”, Roma, Italia; 3 Dipartimento di Urologia,Università di Roma “La Sapienza”, Roma, ItaliaNell’era post-genomica, la metabolomica, che descrivere il profilointegrato dei metaboliti presenti in cellule, tessuti, organi,o fluidi biologici, sta affermando il proprio potenziale di applicazionenella diagnostica con prospettive nella prognostica enella sco<strong>per</strong>ta e nello sviluppo di nuove terapie. La RisonanzaMagnetica Nucleare (RMN) ha dimostrato di essere un utilestrumento analitico <strong>per</strong> l’ottenimento di dati utilizzabili <strong>per</strong> lametabolomica (1). In un precedente studio condotto su pazienticon patologie prostatiche, abbiamo dimostrato come taleapproccio metabolomico basato sull’analisi di dati ottenuti dastudi spettroscopici e dinamico-<strong>per</strong>fusionali RM (1H-RMS/DCE-RMI) con sistemi o<strong>per</strong>anti a 1.5 T, sia in grado difornire maggiori informazioni rispetto alla valutazione separatadel rapporto ([Colina + Creatina]/Citrato) e dei parametri dinamico-<strong>per</strong>fusionalinella diagnosi differenziale delle patologieprostatiche, quali flogosi, fibrosi e cancro (2).In questo lavoro, l’analisi metabolomica è stata applicata utilizzandoi dati ottenuti da spettri protonici di risonanza magneticanucleare ad alta risoluzione (11.7 T) (1H-RMN) eseguiti suestratti di campioni di tessuto di prostata di pazienti sottopostia prostatectomia radicale, al fine di individuare marcatori metabolicidel carcinoma prostatico così come anche marcatori dellaproliferazione cellulare. A causa della natura multifocale delcarcinoma prostatico e dell’eterogeneità del fenotipo neoplastico,il campionamento dei diversi tipi di tessuto prostatico cancerosoe sano sono stati eseguiti sulla base delle indicazioniottenute durante le indagini preo<strong>per</strong>atorie di 1H-RMS/DCE-RMI. I profili metabolici ottenuti dalla spettroscopia 1H-RMNeseguita sui differenti re<strong>per</strong>ti tissutali prostatici sono stati correlaticon i corrispondenti parametri istopatologici e valori diPSA (Prostatic Specific Antigen). L’approccio metabolomico si èrivelato in grado di differenziare i c ampioni cancerosi da quellisani, di determinare il grading e l'attività proliferativa nei tessutineoplastici come anche di correlare ciascun profilo metabolicocon i corrispondenti parametri istopatologici e valori diPSA. Tali risultati suggeriscono che l’approccio metabolomicoapplicato a re<strong>per</strong>ti di biopsia prostatica potrebbe non solo prevedereil grading di pazienti risultati positivi <strong>per</strong> cancro, maanche di prognosticare il grading in pazienti risultati negativiall’esame bioptico e quindi guidare la pianificazione di un trattamentoterapeutico in modo <strong>per</strong>sonalizzato. Oltre a ciò, l'identificazionedi pattern metabolici associati ai diversi tipi ditessuto prostatico potrebbero migliorare significativamente l’indaginediagnostica eseguita mediante RMS. Questo approcciopotrebbe anche essere utilizzato <strong>per</strong> analizzare fluidi biologiciquali plasma ed urine offrendo così un rapido e non invasivoesame della progressione del tumore, nonché dell'effetto delleterapie. In e ffetti, nei fluidi biologici, i metaboliti sono in equilibriodinamico con quelli presenti all'interno di cellule e tessutie, di conseguenza, variazioni di processi cellulari derivantidall’intero organismo a seguito di una patologia si rifletterannosu un metaboloma alterato dei biofluidi.Bibliografia1. Nicholson J.K. and Wilson I.D. Understanding 'Global' Systems Biology:Metabonomics and the Continuum of Metabolism. Nature Rev Drug Disc 2,668-676, 20032. Valerio M., V. Panebianco, A. Sciarra, M. Osimani, S. Salsiccia, L.Casciani, A. Giuliani, F. Di Silverio, R. Passariello and F. Conti. Predictionand classification of prostatic diseases patients by means of multivariateanalysis on in vivo proton MRSI and DCE-MRI data. Sottomesso a NMR inBiomedicine.Abstract n. 35 COMUNICAZIONE (sessione del<strong>26</strong>/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Prostata 1)LINFOADENECTOMIA PELVICA NEL CARCINOMA PRO-STATICO CON PSA < 10 NG/MLSblendorio D., Berardi B., Piccinni R., Cafarelli A., CalleaA., Tempesta A., Gala F., Zizzi V., Traficante A.AUSL BA, U.O. Clinicizzata di Urologia, Ospedale "Di Venere"BariIntroduzione e Obiettivi: La prostatectomia radicale è il migliortrattamento <strong>per</strong> neoplasie T1-2, in pazienti con aspettativa divita > 10 anni, ma nessun paziente pN1, trattato con sola chirurgia,è libero da progressione a 10 anni (Partin e coll. 1994).Molti autori (Rees e coll. 1995; Alagiri e coll. 1997; El-Galley ecoll. 1998; Peneau e coll. 2004; Klein e coll. 2004) sostengono,soprattutto in caso di prostatectomia radicale <strong>per</strong>ineale o laparoscopica,l'inutilità della linfoadenectomia pelvica in T1-2 conPSA < 20 e Gleason score < o = 7.Materiali e Metodi: Negli ultimi 10 anni abbiamo eseguito 441linfoadenectomie ileo otturatorie in pazienti affetti da carcinomaprostatico. Tutti sono stati studiati con PSA, DRE e TRUS e,<strong>per</strong> PSA > 10 ng/ml, con scintigrafia ossea e TAC addominopelvica.Abbiamo esaminato un sottogruppo di 32 soggetti pN1(7,2 %), con PSA preo<strong>per</strong>atorio < 10 ng/ml. L'età media era66,7 anni (range 54 -77), <strong>tutti</strong> erano clinicamente T1-2, conPSA medio 6,89 ng/ml (range 0,7- 9,8) e Gleason score medio6,7 (range 3-9 e < o = 7 in 27/32). In 8 pazienti con linfonodimacroscopicamente interessati è stata effettuata un'istologia alcongelatore ed un'orchiectomia subcapsulare; in 24 la positivitàlinfonodale è stata rilevata solo all'istologia definitiva e, <strong>per</strong>tanto,è stata eseguita una prostatectomia radicale retropubica(RRP).Risultati: La stadiazione patologica (TNM 1997) è stata: 1pT2aN1, 6 pT2bN1, 2 pT3aN1, 14 pT3bN1 ed 1 pT4N1. In 14pazienti è stata riscontrata un'infiltrazione delle vescichetteseminali (in 6 casi bilaterale) ed in 13 la presenza di marginipositivi. In 14 pazienti risultava interessato 1 singolo linfonodo,negli altri 18 l'interessamento linfonodale era multiplo. IlGleason score definitivo era > o = 7 in 22/24 pazienti (media7,7). Dei 24 pazienti sottoposti a RRP, 5 sono stati avviati aradioterapia (RT), 13 ad RT più ormonoterapia ed altri 6 soload ormonoterapia. Il follow up medio è di 66,6 mesi e sono disponibilii dati relativi a <strong>29</strong> pazienti, con 8 sole progressioni biochimiche(27,5%); 3 di questi pazienti sono deceduti <strong>per</strong>malattia metastatica (10,3%).Conclusioni: La linfodenectomia pelvica può migliorare lasopravvivenza nei pazienti con carcinoma prostatico, consentendoun trattamento adiuvante di micrometastasi linfonodali(Studer UE 2007; Wagner M <strong>2008</strong>) ed è indispensabile <strong>per</strong> unacorretta stadiazione anche in caso di PSA < 10 ng/ml, diGleason score < o = 7 e di neoplasie T1-2; nei pN1, inoltre, laormonoterapia adiuvante consente di ottenere un cancer specificsurvival rate dell'80% a 10 anni (Zincke e coll., 1999).Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1 67

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