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26-29 Novembre 2008 Chieti- Pescara - Salute per tutti

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XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicanomogramma di Kattan rivisto nel 2005 e confrontata con i datiottenuti dal nostro follow-up.Risultati: L'analisi anatomopatologica ha dimostrato: Stadio =113 pT2 (34.0%), 219 pT3 (66.0%), Gleason = 90 (27.0%)3+3, 88 (<strong>26</strong>.5%) 3+4, 64 (19.5%) 4+3, 80 (24.0%) 4+5, 10(3.0%) 5+5. Il PSA pre-o<strong>per</strong>atorio era in media 7.3 ng/mL. 230pazienti sono stati sottoposti a terapia medica adiuvante a <strong>per</strong>iodidiversi dall'intervento. I risultati ottenuti dai nomogrammihanno riportato una probabilità media di essere liberi da malattiaa 10 anni del 74%. I dati ottenuti al follow-up medio di 9anni, hanno riportato una <strong>per</strong>centuale di pazienti liberi damalattia e senza recidiva biochimica del 68%. L'analisi del confrontotra i dati attesi e quelli reali non hanno mostrato differenzestatisticamente significative.Conclusioni: I dati ottenuti da questo studio hanno dimostrato unabuona accuratezza del nomogramma rivisto ed aggiornato nelpredire la probabilità di essere liberi da malattia a 10 anni dallaprostatectomia radicale. L'importanza di questo modello puòessere considerata anche alla luce di un inizio più o meno precocedella terapia medica adiuvante in base al rischio di progressione.Il ruolo, comunque, dell'influenza della terapia adiuvante suquesto nomogramma dovrà essere meglio dimostrato.Abstract n. 83 COMUNICAZIONE (sessionedel 27/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Miscellanea 1)TERAPIA CON EPIRUBICINA IN EARLY TREATMENT E SUC-CESSIVA TERAPIA ADIUVANTE CON BCG NEI CARCINOMIA CELLULE UROTELIALI DELLA VESCICA AD ALTORISCHIO: RISULTATI DI UNO STUDIO PROSPETTICO, RAN-DOMIZZATO, CONTROLLATO E DOPPIO CIECOCai T. 1 , Nesi G. 2 , Tinacci G. 3 , Gavazzi A. 1 , Bongini A. 1 ,Costanzi A. 1 , Farina U. 1 , Melone F. 1 , Mondaini N. 1 , Sarti E. 1 ,Meliani E. 1 , Zini E. 3 , Bartoletti R. 11U.O. Urologia, Ospedale Santa Maria Annunziata, Università diFirenze, Firenze; 2 Dipartimento di Patologia ed Oncologia, Universitàdi Firenze, Firenze. 3- U.O. Anatomia Patologica, Ospedale SantaMaria Annunziata, FirenzeIntroduzione: I carcinomi su<strong>per</strong>ficiali della vescica ad alto rischio(HR-SBC), mostrano un comportamento biologico aggressivocaratterizzato da un’alta frequenza di recidive (70-80%) ed un altotasso di progressione a malattia invasiva (10-30%). Il trattamentooggi di riferimento è costituito dalla resezione endoscopica dellaneoformazione (TURBT) e dalla successiva terapia adiuvante conBCG. Le linee guida della società europea di urologia (EAU) suggerisconodi effettuare sempre un trattamento precoce (entro 6ore dalla TURBT) con epirubicina in ogni caso di carcinoma urotelialedella vescica. Per quanto riguarda gli HR-SBC gli studi nondanno risultati univoci. Scopo del presente studio è valutare se l’epirubicina,somministrata in early treatment single dose, è ingrado di migliorare l’efficacia del successivo trattamento con BCGed avere, quindi, un’indicazione anche negli HR-SBC.Materiali e Metodi: Da Gennaio 2005 a Giugno 2007, 161 pazientiaffetti da HR-SBC (età media 67.5 anni), sottoposti a TURBTsono stati arruolati consecutivamente nello studio. Tutti i pazientisono stati divisi in due gruppi: Gruppo A [sottoposti ad un’instillazioneprecoce di epirubicina (80 mg in 50 cc di soluzionefisiologica) e ad un’instillazione a settimana <strong>per</strong> 6 settimane diBCG (5 x 108 CFU in 50 cc di soluzione fisiologica)], Gruppo B[(sottoposti ad un’instillazione a settimana <strong>per</strong> 6 settimane di BCG(5 x 108 CFU in 50 cc di soluzione fisiologica)]. Sono stati comparatii dati ottenuti da un follow-up medio di circa 15 mesi, derivantida ogni gruppo.Risultati: 46 pazienti su 80 del Gruppo A (57.5%) erano liberi damalattia come 41 su 81 (50.6%) del gruppo B. Non è stata riportatanessuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppisia in termini di recurrence-rate (p=0.82) che di tempo allaprima recidiva (p=0.09). L’analisi della sopravvivenza di KaplanMeier ha confermato questi dati (p=0.09), così come l’analisi multivariata.Conclusioni: Lo studio, pur dovendo essere sostenuto da studimulticentrici con un arruolamento maggiore di pazienti suggerisce,<strong>per</strong>ò un dato importante: l’instillazione precoce di epirubicinanon è in grado di aumentare l’efficacia di una successiva terapiaendocavitaria con BCG negli HR-SBC.Abstract n. 84 POSTER (sessione del 28/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea 1)RUOLO PROGNOSTICO DELLA PERDITA DI ETEROZIGOSIDEL CROMOSOMA 18 (LOH) NEI PAZIENTI AFFETTI DACARCINOMA NON MUSCOLO-INVASIVO DELLA VESCICA ABASSO RISCHIO: RISULTATI DI UNO STUDIO PROSPETTI-COCai T. 1 , Dal Canto M. 1 , Nesi G. 2 , Gavazzi A. 1 , Bongini A. 1 ,Costanzi A. 1 , Farina U. 1 , Melone F. 1 , Mondaini N. 1 , Sarti E. 1 ,Meliani E. 1 , Bartoletti R. 11U.O. Urologia, Ospedale Santa Maria Annunziata, Università diFirenze, Firenze; 2 Dipartimento di Patologia ed Oncologia, Universitàdi Firenze, FirenzeIntroduzione: La diagnosi precoce delle recidive dei tumori urotelialidella vescica, non muscolo invasivi (NMIBC) ed a bassorischio rappresenta ad oggi un obiettivo primario di molti studiclinici e di biologia molecolare. L’utilizzo di nuovi marcatori molecolarie genetici non è riuscito ancora ad ottenere tassi elevati disensibilità e specificità tali da essere impiegati nella pratica clinicaal posto della citologia urinaria e delle altre metodiche di imaging.È ormai accettato che la diagnosi precoce delle recidive mediantel’analisi delle sequenze microsatelliti (MS) nel sedimento urinarioè sensibile e specifica, pur non fornendo ad oggi nessuna indicazioneprognostica. L’analisi delle MS ha fornito, inoltre dati importantisulla sede e sul tipo di alterazioni riscontrate nello studio deipazienti affetti da NMIBC. Recenti studi hanno, inoltre, postoattenzione ad alterazioni microsatelliti su cromosomi (CHR)diversi dal 9. Scopo del presente lavoro è quello di valutare ilruolo prognostico di alterazioni microsatelliti sul cromosoma18q21-23 in pazienti affetti da NMIBC a basso rischio.Materiali e Metodi: 108 pazienti consecutivi affetti da patologiaurologica (65 affetti da NMIBC a basso rischio e 43 controllli)sono stati selezionati presso la Clinica Urologica dell’Università diFirenze. Le alterazioni microsatelliti (<strong>per</strong>dita di eterozigosi sulCHR 18 – LOH) sono state analizzate su campioni appaiati di sangueed urina, utilizzando 3 primers: D18S51, MBP LW, MBP H.L’analisi è stata effettuata mediante PCR condotte su 100 ng diDNA estratto dai leucociti e dal sedimento urinario. Il prodottodella reazione è stato separato mediante elettroforesi capillare suABI Prism 310 (Applied Biosystem). I dati ottenuti dall'analisimicrosatelliti sono stati confrontati con i dati ottenuti al followup.Inoltre è stata effettuata un'analisi statistica utilizzando glialgoritmi complessi delle reti neurali (ANN).Risultati: Dei 65 pazienti affetti da NMIBC, 38 (58.4%) hannomostrato almeno un'alterazione sul CH 18, mentre 27 (41.6%)non hanno dimostrato nessuna alterazione. Nel gruppo di controllo,solo 2 su 43 pazienti presentavano LOH sul CHR 18. Allafine del follow-up, <strong>29</strong> pazienti erano liberi da malattia mentre 36avevano mostrato almeno una recidiva. Una correlazione statisticamentesignificativa è stata riscontrata tra i dati al follow-up ed idati dell'analisi molecolare (p=0.022). L'analisi di Kaplan-Meierha dimostrato una differenza statisticamente significativa tra lostato libero da malattia e le alterazioni microsatelliti (p=0.0003).L'analisi multivariata ha dimostrato che l'LOH sul CHR 18 (p=0.002) ed il numero di lesioni (p= 0.03) sono fattori prognosticiindipendenti <strong>per</strong> il rischio di recidiva. Inoltre, l'ANN ha confermatotali risultati.88Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1

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