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26-29 Novembre 2008 Chieti- Pescara - Salute per tutti

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XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicadiagnostiche hanno dimostrato l’aumentata <strong>per</strong>meabilità dei vasi,a livello della neoplasia, soprattutto alle proteine plasmatiche alivello interstiziale. Il mezzo di contrasto intravascolareGadofosveset trisodico (Vasovist TM ) si lega reversibilmente all’albuminaplasmatica umana. L’obiettivo dello studio è quello di correlarela nostra es<strong>per</strong>ienza preliminare con la RM dinamica(DECMRI) con l’utilizzo di questo contrasto (Blood poolagents)<strong>per</strong> valutare le modificazioni di vascolarizzazione del tessutoprostatico nei differenti processi patologici.Metodi: Abbiamo effettuato sottoposto a RM 50 pazienti utilizzanosia 1H-MRSI che DCEMRI. La popolazione dei pazienti è statadivisa in 3 gruppi: Gruppo A <strong>26</strong> pazienti con diagnosi di carcinomaprostatico (caP): Gruppo B 9 pazienti con diagnosi di IPB e6 con IPB mista (ghiandolare e stremale); Gruppo C 9 pazientiche non presentavano alcuna patologia prostatica (gruppo controllo).I gruppi sono stati selezionati in base alla valutazione clinicaed all’esame bioptico. Sulla base delle curve di elaborazioneintensità-tempo ottenute con l’uso di contrasto intravascolare èstato estratto un descrittore di enhancement (DE) correlandolocon i metaboliti e la ratio ottenuti con sequenza spettroscopica1HMRSI.Risultati: Il gruppo A ha ottenuto il più alto DE (331,79) mentrenel gruppo B il DE è stato rispettivamente 125,14 nell’IPB ghiandolaree 193,37 nel tipo misto ;il gruppo C ha ottenuto un DEpari a 201,36. I dati ottenuti dimostrano una correlazione positivacon la colina,la creatina e la ratio nel gruppo A, con i valori dicitrato sia nell’IPB (gruppo B) che nel gruppo controllo(gruppoC). Nell’IPB di tipo stromale la correlazione con i valori di citratoè risultata negativa.Conclusioni: I nostri risultati hanno confermato che la DE riflettele differenze delle diverse patologie prostatiche. Il tumore correlasignificativamente col più alto valore di DE, il DE più alto (eccettonell’IPB), mentre l’ Onset Time (OT) più rapido e Time To Peak(TTP) più basso correlano nei pazienti del gruppo C e nella IPBghiandolare del gruppo B. Entrambi i valori di DE riportati nelgruppo B e nel gruppo C, nei quali la DE era più alta della IPB,dimostrano che il mdc intavascolare non diffonde completamentenella ghiandola o nei dotti esenti da patologia. In questo studioè stato inoltre confermato che le modificazioni vascolari all’internodel tessuto prostatico si riflettono nei cambiamenti metabolici,come mostrato dall’analisi mediante il nostro DE. In conclusionela nostra es<strong>per</strong>ienza con DCEMRI e mdc intravascolare, potrebbeaprire una nuova frontiera <strong>per</strong> la comprensione e <strong>per</strong> la diagnosidifferenziale delle diverse patologie prostatiche.Abstract n. 25 COMUNICAZIONE (sessionedel 28/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Prostata 2)SEQUENZA 3D T2 PESATA PER LA VALUTAZIONE DELLEMODIFICAZIONI DEL FASCIO VASCOLO-NERVOSO DOPOPROSTATECTOMIA RADICALE RETRO PUBICA ESEGUITACON TECNICA "NERVE-SPARING" CORRELATA CON DIS-FUNZIONE ERETTILEPanebianco V. 1 , Sciarra A. 2 , Osimani M. 1 , Salsiccia S. 2 ,Santucci E. 1 , Passariello R. 1 , Di Silverio F. 21Dipartimento di Scienze Radiologiche “Policlinico Umberto I” Roma2Dipartimento di Urologia “Policlinico Umberto I” RomaIntroduzione e Obiettivi: Un protocollo RM specifico <strong>per</strong> la valutazionedell’integrità del fascio vascolo-nervoso (FVN) dopo prostatectomiaradicale retro pubica (PRR) non è stato, finora, mai effettuato.La finalità di questo studio è di valutare, mediante l’uso diuna nuova classificazione morfologica RM, l’accuratezza diagnosticaattraverso l’utilizzo di una sequenza 3D T2 pesata isotropicadedicata (3D T2 ISO), <strong>per</strong> la valutazione delle modificazioni postchirurgichedel FVN. è stato utilizzato come gold standard il questionarioIIEF-5 (International Index Erectile Function 5-item)<strong>per</strong> la valutazione della disfunzionalità erettile.Metodi: Sono stati selezionati 53 pazienti , precedentementesottoposti a PRR con tecnica nerve-sparing <strong>per</strong> adenocarcinoma(stadio pT2). I pazienti sono stati sottoposti ad esame RMeseguita nel <strong>per</strong>iodo post o<strong>per</strong>atorio utilizzando una sequenza2D TSE T2 pesata (2D T2) ed una 3D T2 ISO. Due radiologiindipendentemente hanno correlato le alterazioni del FVN inogni sequenza con la relativa classificazione. L’analisi di correlazionee regressione è stata effettuata valutando il risultato deltest IIEF-5.Risultati: Entrambi i radiologi, riferendosi alla classificazionedelle alterazioni rilevate con la sequenza 2D T2 pesata, hannoincluso il 13,2% dei pazienti in classe 0, 11,3% in classe I, 34%in classe II, 24,5% in classe III ed il 16,9% in classe IV.Mediante la sequenza 3D T2 ISO gli stessi radiologi hannoincluso 43,3% in classe 0, 32% in classe I, 11,4% in classe II,7,5% in classe III ed il 5,7% in classe IV. In <strong>tutti</strong> i casi l’analisidi correlazione e regressione tra l’IIEF-5 e la sequenza 3D T2ISO ha dimostrato valori di coefficienti più elevati.Conclusioni: Il nostro studio ha confermato il più alto livello dicorrelazione con l’IIEF-5 e la sequenza 3D T2 ISO nella valutazionemorfologica delle alterazioni del FVN dopo PRR eseguitacon nerve sparing.Abstract n. <strong>26</strong> POSTER (sessione del 28/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea 1)STUDIO DI CHEMIOPREVENZIONE DI FASE I-II CONBICALUTAMIDE SETTIMANALE IN PAZIENTI CON PSAELEVATO E BIOPSIA NEGATIVAMaffezzini M., Zanardi S. 1 , Campodonico F., Canepa G.,Capponi G., Puntoni M. 1 , Bandelloni R. 2 , Decensi A. 1SC Urologia, 1 SC Oncologia Medica, 2 SC Anatomia Patologica,Ospedali Galliera, GenovaIntroduzione e Obiettivi: I pazienti che giungono ad osservazione<strong>per</strong> PSA elevato e sono stati sottoposti ad una biopsia prostaticarisultata negativa, <strong>per</strong>mangono, con probabilità singola diversa, inuna fascia di rischio <strong>per</strong> cancro della prostata. In questi soggettiviene applicato generalmente un regime di controllo <strong>per</strong>iodico e,teoricamente, sono candidati ideali <strong>per</strong> studi di chemioprevenzione.Nel nostro lavoro abbiamo valutato una popolazione dipazienti con tali caratteristiche che sono stati randomizzati <strong>per</strong>ricevere un antiandrogeno a bassa dose verso nessun trattamentoe successivamente sottoposti a seconda biopsia.Metodi: In un trial singolo cieco a 3 braccia 80 pazienti sonostati consecutivamente assegnati a ricevere 50 mg settimanali dibicalutamide (<strong>26</strong> pz), 100 mg (28) e gruppo di controllo (<strong>26</strong>).I criteri di inclusione comprendevano PSA > 4 ng/ml e biopsiaa 10 cores negativa precedente non oltre 3 mesi. Il dosaggio delPSA ed ormoni sessuali sono stati esguiti all'inizio, a 3 e 6 mesi,e la biopsia ripetuta a 6 mesi. Gli end-points sono stati lo studiodelle modulazioni tissutali del Ki-67 (end-point primario),della neoplasia prostatica intraepiteliale di alto grado (H-PIN),dell'atrofia proliferativa infiammatoria (PIA) e dei valori di PSAe ormoni sessuali circolanti.Risultati: L'espressione del Ki-67 è stata più frequente in presenzadi H-PIN rispetto al tessuto prostatico normale (10% vs3%, p

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