XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia OncologicaTabella 1.Pz Sintomi Intervento Lesione maggiore Lesione minorelocalizzazione diagnoisi stadio localizzazione diagnoisi stadio1 ematuria retro<strong>per</strong>itoneale Polo sup, RCC, pT3G2- Polo inf, RCC, pT16 cm papillare G3pN2 1 cm cellule G2chiare pN02 asintomatico trans<strong>per</strong>itoneale Polo sup, oncocitoma Terzo medio, angiomio4,5 cm 2cm lipoma3 ematuria trans<strong>per</strong>itoneale Polo inf, RCC, pT1G2- Polo inf, RCC, pT14 cm papillare 3pN0 3 cm cellule G1chiare pN04 asintomatico retro<strong>per</strong>itoneale Polo sup, RCC, pT1aG Polo sup, RCC, pT1a3,4 cm cellule 2pNx 1 cm cromofilo G2chiarepNx5 asintomatico trans<strong>per</strong>itoneale Polo sup, RCC, pT1bG Polo inf, RCC, pT1a5,7 cm cellule 2pNx 1 cm papillare G2chiarepNx6 dolore lombare trans<strong>per</strong>itoneale Polo inf, RCC, PT2G2 Polo sup, RCC, pT1a12 cm cromofilo pN0 4 cm papillare G3pN07 ematuria retro<strong>per</strong>itoneale Terzo, angiomio Terzo RCC, PT1medio lipoma medio cellule G13 cm 1 cm chiare pNxle sequele che maggiormente incidono sul benessere psicologicodei pazienti e della coppia. D’altro canto la riabilitazione (utilizzodi presidi medici <strong>per</strong> la funzionalità erettile e/o terapia sessuologica<strong>per</strong> la coppia) non sempre sembra essere una stradache i pazienti intraprendono con facilità.L’obiettivo di questa ricerca qualitativa è individuare quali difesepsichiche vengono attivate dal paziente trattato con terapieradicali quando si confronta con le possibilità di recu<strong>per</strong>o dellafunzionalità sessuale.Metodi: Nel 2007 sono stati condotti 390 colloqui psicologicicon pazienti trattati a fini radicali. Le tematiche affrontate sonostate: il peso emotivo della diagnosi oncologica, la difficoltàdella scelta terapeutica, i disagi legati agli effetti collaterali delleterapie, le problematiche inerenti la sfera sessuale. In questo studiosono stati selezionati i brani di colloquio relativi alle problematichesessuali. Il testo di questi brani è stato sottoposto adanalisi qualitativa del contenuto al fine di individuare se e qualidifese psichiche nei confronti della riabilitazione sessuale fosseropresenti nel nostro campione di pazienti.Risultati: I pazienti incontrati mettono in atto, di fronte allatematica del recu<strong>per</strong>o sessuale, le seguenti principali difese psichiche:Il diniego: il paziente riconosce di avere dei problemi connessialla sessualità ma poi attiva un atteggiamento risolutivo orientatoa non affrontare il problema e a negarne il peso emotivo(paziente:“Ormai non ho più una sessualità. Ma non parliamone,prima o poi mi abituerò!”)La svalutazione: il paziente tende a squalificare i temi “sessualitàe intimità” contrapponendoli al tema sopravvivenza (paziente:“Non posso mica continuare a pensare ancora al sesso, grazie alcielo sono vivo!”)L’evitamento: il paziente evita di informarsi, evita gli argomenticorrelati alla sessualità ed evita quei contesti sociali nei quali èpossibile che si parli di questi argomenti (paziente: “Non vadopiù alle serate al bar con gli amici <strong>per</strong>ché non reggo più che si faccianoquei soliti discorsi….”)Il pregiudizio: il paziente è convinto, senza prova diretta, che lecure <strong>per</strong> la disfunzione erettile, siano dolorose, costose e impraticabili(paziente: “No, non posso proprio nemmeno pensare difarmi un’iniezione lì!”)Conclusioni: I nostri risultati sottolineano che la strada del recu<strong>per</strong>odella sessualità può essere ostacolata da pensieri e atteggiamentipoco funzionali. I pazienti, messi di fronte alla “<strong>per</strong>cepitacomplessità” che la riabilitazione della funzionalità sessualecomporta, spesso attivano difese di ordine psichico con le qualievitano la riabilitazione cronicizzando la problematica.Considerare queste difese può essere strumento utile <strong>per</strong> i cliniciche si occupano di riabilitazione.BibliografiaSchafer, R. Int. J. Psychoanal.1968; 49(1):49-62Miller DC, et al. Urology. 2006 Jul; 68(1):166-71Boehmer Uet al. Cancer Invest. 2004; 22(6):840-8Il nostro ringraziamento alla Fondazione Italo Monzino, Milano,<strong>per</strong> il finanziamento del progetto di Psico-oncologia “Per un sentirecondiviso: L’uomo affetto da tumore alla prostata”.Abstract n. 121 COMUNICAZIONE (sessionedel <strong>29</strong>/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Miscellanea)AUMENTO DELL’ESPRESSIONE DELLA PGE2 NEL CARCI-NOMA RENALEBerardinelli F., Altieri V., Di Francesco S., Ricciardulli S.,Verratti V., Brunetti L. 1 , Orlando G. 1 , Chiavaroli A. 1 ,Ferrante C. 1 , Tenaglia R.L.Clinica Urologica, Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento,Università “G. D’Annunzio” <strong>Chieti</strong>; 1 Dipartimento diScienze del Farmaco, Facoltà di Farmacia, Università “G.D’Annunzio” <strong>Chieti</strong>Il carcinoma renale (RCC) rappresenta il 2-3% di <strong>tutti</strong> i tumorimaligni. I fattori eziologici includono lo stile di vita e la terapiaanti<strong>per</strong>tensiva. è stato dimostrato che la cancerogenesi è inibitada parte di farmaci anti-infiammatori non-steroidei(FANS). Si ritiene che il blocco della biosintesi delle prostaglandine(PG), attraverso l'inibizione della Cicloossigenasi(COX), possa essere il principale meccanismo molecolare allabase dell’effetto antineoplastico. Due diverse isoforme dellaCOX catalizzano la sintesi di PG: la COX-1 e la COX-2, formaArchivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1 105
XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicainducibile dell'enzima. La Prostaglandina E2 (PGE2) sembraessere importante nella patogenesi tumorale, promuovendol'angiogenesi, la regolazione della crescita e dell’adesione cellularee inibendo l’apoptosi. Scopo di questo studio è determinareil rilascio di PGE2 nel parenchima renale sano e nel carcinomarenale, al fine di stabilire una correlazione tra rilascio diPGE2 e tumore.Materiali e Metodi: Lo studio è stato condotto presso ilDipartimento di Urologia, dell'Università "G. D'Annunzio" di<strong>Chieti</strong>, su 15 pazienti sottoposti a nefrectomia radicale <strong>per</strong> RCC.Per ogni paziente sono stati prelevati ed esaminati un frammentodi tumore e un frammento di parenchima renale sano. Nessunodei pazienti assumeva inibitori selettivi o non selettivi della COX.I frammenti di tessuto sono stati incubati <strong>per</strong> un’ora in unbagnetto termostatico a 37 gradi sotto agitazione continua inpresenza di un medium fisiologico. I livelli di PGE2 sono statimisurati attraverso dosaggio radioimmunologico. La concentrazionedi PGE2 è espressa in pg/mg di tessuto. Le differenzetra i singoli gruppi sono state analizzate tramite lo student Ttest. Una differenza tra i gruppi di P