XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicamente es<strong>per</strong>to e dall’impossibilità di esaminare al microscopiomanuale un elevato numero di cellule. Metodi: Nel LaboratorioAnalisi del Centro Diagnostico Italiano di Milano, a partire daMarzo <strong>2008</strong>, abbiamo introdotto un innovativo sistema diacquisizione ed analisi di immagini applicato al test UroVysion.Si tratta del microscopio automatizzato Ikoniscope (Ikonisys,USA) che, grazie ad un potente software basato su algoritmi chesfruttano i frattali, può analizzare fino a 175 vetrini alla voltasenza la necessità di su<strong>per</strong>visione da parte di un o<strong>per</strong>atore e dilavorare al buio. Ad una prima scansione dell’intero vetrino abasso ingrandimento, finalizzata a localizzare i nuclei, segueuna seconda scansione ad alto ingrandimento su cellule valutateatipiche mediante filtri deputati a captare la fluorescenzagenerata dalle singole sonde. Ogni singola cellula viene fotografatasu nove diversi piani focali e tutte le immagini, di cui èpossibile aumentare la risoluzione e studiare il dettaglio, vengonocatalogate in un archivio digitale in modo da facilitare evelocizzare il lavoro dell’o<strong>per</strong>atore che può finalmente concentrarsisulla parte più importante del processo: l’interpretazionee la validazione del risultato del test.Risultati: Nella nostra es<strong>per</strong>ienza, Ikoniscope ha dimostrato dipossedere i requisiti necessari <strong>per</strong> entrare nella routine e nell’automazionedel moderno laboratorio di genetica clinica.Infatti: la sensibilità del test risulta notevolmente aumentata(abbiamo potuto acquisire fino a 15000 immagini di altrettantinuclei deposti su un singolo vetrino a partire da un unico campionedi urina); i tempi di analisi e, conseguentemente, di refertazionesono nettamente diminuiti (la fase a basso ingrandimentoha richiesto 20 min/vetrino, indipendentemente dalnumero di cellule, mentre <strong>per</strong> l’analisi ad alto ingrandimentoabbiamo rilevato un tempo medio di 20 sec/cellula) grazie allamaggior automazione e standardizzazione sono soddisfatti, oltreai criteri di qualità, anche i criteri di produttività e di risparmiol’archivio fotografico digitale <strong>per</strong>mette l’utilissimo confronto deidati nel tempo, fondamentale nei casi di follow-up.Abstract n. 9 POSTER (sessione del <strong>26</strong>/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)IMPATTO DELL’IRRADIAZIONE DELLE VESCICOLE SEMI-NALI SULLA TOSSICITÀ TARDIVA IN PAZIENTI AFFETTIDA CARCINOMA PROSTATICO NON MESTASTATICOFerrera G. 1 , La Paglia L. 2 , Tumminello E. 2 , Moscadini L. 2 ,Daidone A. 2 , Barone V. 3 , Scium F. 1 , Guerrieri P. 1 ,Montemaggi P. 11U.O. Radioterapia M. Ascoli - ARNAS - Palermo; 2 Scuola diSpecializzazione in Radioterapia- Istituto di Radiologia - PoliclinicoUniversità di Palermo; 3 U.O. di Radioterapia Oncologica - OspedaleMaria Paternò Arezzo - RagusaIntroduzione: Nei pazienti con carcinoma della prostata nonmetastatico sottoposti a radioterapia conformazionale risultaancora ancora controverso la necessità o meno di considerare leVescicole Seminali clinical target volume e la loro, eventuale,inclusione in parte o in toto nei campi d’irradiazione.Scopo: Valutare l'incidenza degli effetti collaterali tardivi dellasfera genitourinaria e gastrointestinale in particolare relativamenteai volumi di trattamento con l'inclusione o meno delleVescicole Seminali nei fasci di irradiazione.Materiali e metodi: Abbiamo valutato 61 pazienti, di età compresatra 55 e 80 anni ( mediana 68 anni), affetti da Carcinomaprostatico non metastatico sottoposti a radioterapia conformazionaletra Maggio 2002 e Dicembre 2006 <strong>per</strong> una dose complessivacompresa tra 72-78 Gy (mediana 76 Gy ).In <strong>29</strong> pazienti le Vescicole Seminali, <strong>per</strong> tutta la loro estensione,sono state incluse, nei fasci di irradiazione, <strong>per</strong> la prima fasedel trattamento <strong>per</strong> una dose compresa tra 54-66 Gy ed escluse,successivamente, <strong>per</strong> il sovradosaggio della sola prostata.In 22 pazienti soltanto la base delle Vescicole Seminali, oltrealla prostata, ha rappresentato il Clinical Target Volume (PTV).In <strong>tutti</strong> i casi sono stati rispettati limiti di dose <strong>per</strong> gli organi arischio, retto e vescica, nel rispetto di linee guida interne alnostro reparto, modificando, se necessario, la dose erogatanella prima fase del trattamento. La tossicità tardiva è statavalutata secondo la scala RTOG/EORTC.Risultati: La tossicità gastrointestinale registrata è risultata limitataa G0 e G1, mentre la tossicità genitourinaria è risultataessere G2 nel 3 % e G3 nel 6%. Questa tossicità genitourinariadi grado 3 è risultata correlata alla dose totale 72 Gy non alvolume irradiato (prostata Vescicole seminali).Conclusioni: Nella nostra es<strong>per</strong>ienza risulta possibile l’irradiazione,con alte dosi della prostata, includendo nel trattamentole Vescicole Seminali in toto <strong>per</strong> una parte del trattamento. èauspicabile una revisione dei limiti di dose alla vescica, nell’otticadi una riduzione della tossicità genitourinaria o l’eventualericorso a tecniche ad intensità modulata.Abstract n. 10 COMUNICAZIONE (sessionedel <strong>29</strong>/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Prostata 3)ORGAN MOTION NEL CARCINOMA DELLA PROSTATADaidone A. 2 , La Paglia L. 2 , Tumminello E. 2 , Moscardini L. 2 ,Barone V. 3 , Ferrera G. 1 , Guerrieri P. 1 , Montemaggi P. 11U.O. Radioterapia M. Ascoli - ARNAS- Palermo 2 Scuola diSpecializzazione in Radioterapia - Istituto di Radiologia -Policlinico Università di Palermo 3 U.O. di RadioterapiaOncologica - Ospedale Maria Paternò Arezzo-RagusaIntroduzione: La dose escalation ha <strong>per</strong>messo di aumentare l’intervallolibero da malattia nel Ca. della Prostata. Diventa quindidi fondamentale importanza nell’ottimizzazione delle proceduredi trattamento limitare e correggere eventuali errori diposizionamento del volume target dovuti allo spostamentodella prostata causato dal fisiologico movimento di retto evescica. Al momento questo errore viene prevenuto aumentandoil volume del PTV mediante la delineazione di un margineadeguato. Un maggiore volume irradiato comporta un aumentodella dose ricevuta dalla base della vescica e dalla parte anterioredel retto con conseguente incremento della tossicità.Abbiamo misurato lo spostamento inter-frazione della prostataattraverso il ricorso a TC di controllo seriate calcolando ladistanza dei margini prostatici rispetto a re<strong>per</strong>i ossei.Materiali e metodi: Otto pazienti con Ca. prostatico a rischiomedio alto stratificati secondo il nomogramma D’Amico sonostati arruolati nel nostro protocollo. I pazienti hanno ricevutouna dose di 76 Gy in 38 frazioni giornaliere, e hanno eseguito TCdi controllo ai giorni 1, 20, 30 e a fine trattamento. La simulazione,il trattamento e le TC di controllo sono stati eseguiti inposizione supina con l’ausilio di speciali mezzi di immobilizzazione<strong>per</strong>sonalizzati.Inoltre i pazienti sono stati invitati a sottoporsi alle procedurestandard di riempimento rettale e vescicale, grazie a lassativi abase di glicerina e a 500ml di acqua (retto vuoto, vescica piena).In alcuni casi si è fatto ricorso alla fusione d’immagine TC-RM<strong>per</strong>mettendo un’analisi più dettagliata delle diverse componentitissutali. OAR e volumi bersaglio sono stati identificati e contornate,sul nostro sistema di piani di cura, sempre dallo stesso o<strong>per</strong>atore(retto, vescica e teste femorali). Il CTV includeva la ghiandolaprostatica e le vescicole seminali, il PTV veniva costruito sulCTV attribuendogli un margine di 7 mm posteriormente e 10mm lateralmente, anteriormente, su<strong>per</strong>iormente e inferiormente.Ognuna delle seguenti misurazioni è stata effettuata in tre slices<strong>per</strong> ogni TC eseguita <strong>per</strong> un totale di 96: A.Punto anteriore sinfisipubica- Punto anteriore prostata; B.Punto anteriore sinfisipubica - Parete anteriore del retto; C.Punto anteriore sinfisi pubica-Parete posteriore della vescica; D.Limite estremo prostata aArchivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1 57
XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicadx- Centro femore dx; E.Limite estremo prostata a dx- Centrofemore dx.Risultati: Le misurazioni sono riportate nella Tabella 1. Lo spostamentoin direzione antero-posteriore è risultato mediamentepari a 5,1 mm(A) e 4,6mm(B) e 5,1mm(C), mentre il movimentoin laterale è mediamente di 1,9 mm (Tabella 1).Tabella 1.Misure Media Dev. StandardA. 5,1 0,96B. 4,6 0.80C. 5,1 0,78D. 2 0,5E. 1.9 0,45Conclusioni: L’uso di TC di controllo è un ottimo mezzo <strong>per</strong> ottimizzareil trattamento 3D-CRT utilizzato nel trattamento delCa. prostatico con apposite apparecchiature d’ immobilizzazionee precise istruzioni al paziente. Inoltre il nostro studiomostra che margine di sicurezza posteriore (7 mm) è adeguatomentre il margine laterale potrebbe essere ridotto.Abstract n. 11 COMUNICAZIONE (sessione del28/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Prostata 2)VALUTAZIONE CRITICA DEL TIMING DELLA RADIOTERA-PIA DOPO PROSTATECTOMIA RADICALEBortolato B. 1 , Bracco F. 1 , Orlandini B. 1 , Zanni D. 2 , Botturi M. 11S.C. Radioterapia - A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano,2U.O. Fisica Sanitaria - A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda, MilanoIl timing più vantaggioso <strong>per</strong> un trattamento radiante post chirurgiconel carcinoma della prostata è ancora controverso.Abbiamo sottoposto a revisione retrospettiva la casistica dellaS.C. di Radioterapia dell’Azienda Ospedale Niguarda – Milanoalla ricerca di un eventuale vantaggio, in termini di sopravvivenzalibera da recidiva biochimica di malattia tra radioterapiaadiuvante e di salvataggio nei pazienti portatori di adenocarcinomaprostatico sottoposti a chirurgia radicale. Tra l’Ottobre1992 ed il Dicembre 2006, abbiamo trattato con radioterapia(RT) 255 pazienti (pz.) consecutivi precedentemente sottopostia prostatectomia radicale +/- linfoadenectomia iliaco-otturatoriabilaterale.Abbiamo suddiviso il campione in due gruppi sulla base deltiming della RT: il Gruppo A costituito da 174 pz. (68.2%) sottopostia RT adiuvante, (età media 62.1 anni, min 47 – max76), ed il Gruppo S comprendente 81 pz. (31.8 %) avviati altrattamento solo alla ripresa biochimica e/o macroscopica dimalattia, (età media 67.4 anni, min 55 – max 81). I due gruppierano così distribuiti <strong>per</strong> stadio T da: Gruppo A, <strong>29</strong> pz.(16.7%) T2R+, 74 pz. (42.5%) T3a, 57 pz. (32.8%) T3b, 14 pz.(8%) T4; 18/174 pz. (10.3%) erano N+; Gruppo S: 46 pz.(56.8%) T2R+, 18 pz. (22.2%) T3a, 16 pz. (19.8%) T3b; 1 pz(0.1%) T4; 3 pz. (0.4%) erano N+. Il PSA medio pre-chirurgiadei due gruppi risultava dall’analisi: Gruppo A 18.3 ng/ml (min2.4 – max <strong>26</strong>0) e Gruppo S 14.8 ng/ml (min 1.95 – max 100).In 164/174 pz (94.2%) del Gruppo A ed in 72/81 pz (88.8%)del Gruppo S è stato possibile valutare il Gleason Score sulpezzo o<strong>per</strong>atorio e <strong>per</strong>tanto: Gruppo A GS 2-7 125 pz.(76.2%), GS 8-10 39 pz. (23.8%); Gruppo S GS 2-7 58 pz.(80.5%), GS 8-10 14 pz. (19.5%). Entrambi i gruppi sono statisottoposti a radioterapia sulla loggia prostatica con dose totalemedia di 61.2 Gy (min 59.4 – max 70.2) <strong>per</strong> il Gruppo A e di64.8 Gy (min 59.6 – max 70.2) <strong>per</strong> il Gruppo S.Nel Gruppo A, 40/174 pz. (23%) e nel Gruppo S 47/81 (58%),avevano iniziato un trattamento ormonosoppressivo adiuvantedopo l’intervento chirurgico. Nel Gruppo A 44 pz. (25.3%)mostravano un PSA > 0.1 ng/ml prima dell’inizio della radioterapia,<strong>per</strong>tanto il PSA medio pre-RT del Gruppo A è stato di 0.3ng/ml (min 0 – max 12.4), mentre <strong>per</strong> il Gruppo S di 1.1 ng/ml(min 0.1 – max 5.2). In entrambi i gruppi le tossicità gastrointestinale(GI) e genitourinaria (GU) acute non sono state maisu<strong>per</strong>iori al grado 2 secondo RTOG. Quattro pazienti (2.3%)del Gruppo A e 2 pz (2.5%) del Gruppo S sono stati sottopostiad intervento di uretrotomia endoscopica <strong>per</strong> stenosi anastomoticapost-radioterapia. I pazienti sono entrati in un programmadi follow-up (FU) clinico-strumentale pressol’Ambulatorio di Radioterapia. Nel Gruppo A, il FU medio èrisultato di 64 mesi (min 18 – max 192), mentre nel Gruppo Sdi 58 mesi (min 18 – max 190). Abbiamo deciso di mantenereil FU minimo a 18 mesi <strong>per</strong> una corretta osservazione secondoi criteri ASTRO, in quanto eseguito un follow-up semestrale.Nel Gruppo A si sono verificati 4 decessi (2.3%) <strong>per</strong> cause noncorrelate alla malattia e 5 decessi (2.9%) <strong>per</strong> progressione dimalattia a distanza, mentre nel Gruppo S un paziente ha sviluppatouna neoplasia del sigma sei anni dopo il trattamentoRT e 4 pz (4.9%) sono deceduti <strong>per</strong> diffusione di malattia.Abbiamo quindi valutato la progressione di malattia biochimicasecondo i criteri ASTRO ed il tempo medio a progressione,analizzando i dati dal punto di vista statistico con il test chiquadro. Nel Gruppo A, 24/165 pz.( 14.5%) hanno mostratoprogressione biochimica di malattia; 3/24 pz (12.5%) presentanomalattia a distanza (2 linfonodale ed 1 ossea). Nel GruppoS, 24/77 pz. (31.2%) hanno manifestato un aumento del PSA:tre pazienti con evidenza di ripresa istologica di malattia locale,sono stati sottoposti a trattamento stereotassico della recidivacon Cyberknife (CDI – Milano) senza manifestare tossicitàacute rilevanti, mentre 4 pz. hanno metastasi scheletriche.Centocinquanta pazienti (90.9%) del Gruppo A e 57 (64.9%)del Gruppo S non presentano attualmente evidenza di malattiabiochimica. Le curve di sopravvivenza libera da progressionemostrano una differenza tra i due gruppi statisticamente significativa(p0.1 all’interno dei due Gruppi principali, allo scopo di valutareil ruolo del PSA pre-RT come fattore prognostico.Abstract n. 12 POSTER (sessione del <strong>26</strong>/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)QUALITÀ DI VITA (QoL) DOPO PROSTATECTOMIA RADI-CALE DI SALVATAGGIO (PRS): NOSTRA ESPERIENZABaima C., Acanfora F.UOA Urologia Presidio Ospedaliero di Ciriè ASL TO4Introduzione e obiettivi: La qualità di vita rappresenta un obiettivoirrinunciabile nella scelta del trattamento dei pazienti affetti dacarcinoma della prostata sia al momento della prima diagnosi chedopo ripresa biochimica di malattia. Poiché esistono pochi studiche prendano in esame questo aspetto del trattamento in pazienticon ripresa biochimica di malattia dopo terapia radiante (RT)sottoposti a PRS, riportiamo la nostra es<strong>per</strong>ienza utilizzando iquestionario EPIC, validato nel 2000 da Wei e Coll. (1).Metodi: Tra dicembre 2002 e novembre 2004 3 pazienti sonostati sottoposti a PRS dallo stesso o<strong>per</strong>atore <strong>per</strong> neoplasia prostaticaistologicamente confermata dopo RT presso la nostraUnità O<strong>per</strong>ativa. I criteri di selezione <strong>per</strong> la PRS sono quellielencati nel video pubblicato su Rivista Italiana di Video-Urologia N 4-2004. Nel maggio <strong>2008</strong> i pazienti sono stati sottopostial questionario EPIC (The Expanded Prostate CancerIndex Composite) <strong>per</strong> la valutazione della QoL.58Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1