XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia OncologicaMateriali e Metodi: Dal Gennaio 1992 al Febbraio 1997 , 957pazienti con Ca vescicale Ta – T1 a rischio intermedio – elevatosono stati randomizzati nello studio 30911 dell’ EORTC GUGROUP. I pazienti con CIS erano inelegibili. Lo studio paragonava6 instillazioni con EPI , BCG e BCG + Isoniazide seguite da treinstillazioni (1/settimana) a 3, 6, 12, 18, 24, 30 e 36 mesi. IlMultivariate Cox Proportional Hazards Regression Model è statoutilizzato <strong>per</strong> verificare l’importanza dei fattori prognostici.Risultati: 815 pazienti elegibili sono stati inclusi nell’analisi, 272trattati con EPI e 543 con BCG. Ad un follow-up medio di 9 anni,358 pazienti ( 44%) hanno avuto recidive e 90 (11%) progressione.Sia nel gruppo EPI che BCG i fattori prognostici più importanti<strong>per</strong> il tempo della prima recidiva all’analisi uni e multivariatasono stati : recidive precedenti e numero di tumori. Per iltempo alla progressione, i fattori di rischio più importanti all’analisiunivariata sono stati: età, stadio, grado, e recidiva al primocontrollo cistoscopico. All’analisi multivariata i fattori prognosticipiù importanti <strong>per</strong> la progressione nel gruppo EPI sono stati:grado e recidiva alla prima cistoscopia di controllo mentre <strong>per</strong> ilgruppo BCG i fattori più importanti sono stati: lo stadio e la recidivaal primo controllo cistoscopico.Conclusioni: Lo studio conferma che nei pazienti con Ca vescicaleTa-T1 a rischio intermedio- elevato i fattori prognostici identificatiin precedenza come i più importanti <strong>per</strong> la recidiva e la progressionerimangono gli stessi anche quando i pazienti sono trattaticon 3 anni di terapia di mantenimento (EPI o BCG).Abstract n. 53 POSTER (sessione del <strong>29</strong>/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)L'USO DI INVANCE, IN PAZIENTI CON INCONTINENZA URI-NARIA DA STRESS (IUS) DOPO PROSTATECTOMIA RADI-CALE (RP) 2 ANNI DI FOLLOW UPBrausi M., Verrini G., Borrelli A., De Luca G., Simonini G.,Viola M., Peracchia G., Gavioli M., Giliberto G.L.U. O. Urologia, AUSL ModenaIntroduzione e Obiettivi: I risultati del posizionamento del sistemaInvance nei pazienti con incontinenza urinaria post prostatectomiaradicale sono stati già riportati dal Nostro Centro (75% dirisposta). Gli obiettivi di questo nuovo rapporto sono stati quellidi valutarne l'efficacia nel tempo e di stimarne gli effetti collateraliin un <strong>per</strong>iodo ragionevolmente più lungo.Materiali e Metodi: 30 pazienti con IUS dopo RP sono stati trattatipresso il nostro Centro con l'inserzione di un'amaca di polypropylenesotto l'uretra bulbo membranosa secondo la tecnica InVance.Solo 16/30 pazienti sono stati seguiti a distanza di 2 anni e farannoparte di questo Studio. Il tempo di durata medio dell' interventoè stato di 50' (range 38' 70'). Il <strong>per</strong>iodo di ospedalizzazione èdurato dalle 24 alle 48 ore. L'età media dei pazienti era 71.1 anni( range 65-74 anni). Il pad test è stato utilizzato come parametro<strong>per</strong> valutare l'incontinenza prima e dopo la procedura. Criterio diinclusione: 1.UIS severa (4-10 pads/die) da almeno 1 anno dopoRP 2. assenza di i<strong>per</strong>attività vescicale 3.assenza di residuo postminzionale4. esecuzione di esame urodinamico. 6/16 pts. (37.5%)riportavano fallimenti dopo precedenti procedure anticontinenza2-3 anni prima: 2/16 avevano avuto iniezioni di "bulking agents",4/16 avevano rimosso una protesi pro-act. 4/16 erano incontinentidopo RP + radioterapia <strong>per</strong> Pca pT3 N+M0. Il follow-up è consistitoin una prima visita dopo 10 giorni e poi ogni 3 mesi <strong>per</strong> ilprimo anno e successivamente ogni 6 mesi. Abbiamo eseguitosempre pad test, esame urine e PSA Abbiamo considerato comeguariti quei pazienti che non hanno usato più pannolini o che utilizzanoun piccolo pannolino di protezione. Miglioramento: 50%< di pannolini. Fallimento: stesso N di pannolini.Risultati: Dopo 2 anni il 11/16 pts sono guariti (68.7%): 3/11dopo il fallimento di ProAct. 3/16 pazienti con pregressa RTmigliorarono ,da 4 a 2 pad/die, e sono stabili a 2 anni (18.7%).1/16 paz (6.3%) divenne incontinente dopo 4 mesi e 1 pazientedivenne incontinente dopo 14 mesi e si sottopose a nuovo trattamentochirurgico di revisione del trattamento. Dopo 8 mesi dallaseconda o<strong>per</strong>azione è asciutto.Complicazioni: 1/16 paz ha riportato distacco delle viti di ancoraggiodall' osso dopo 4 mesi e 1 paziente ha riportato un'infezionelocale curata con antibiotici (nessun rigetto). 2 pazienti svilupparonoprogressione locale e furono sottoposti a derivazione urinaria(1) e HI-FU (1). Dopo HI-FU il paziente divenne incontinentee fu sottoposto a revisione di InVANCE (i<strong>per</strong>correzione)Conclusioni: L'InVance è efficace nei pazienti con IUS dopo RP conuna <strong>per</strong>centuale di guarigione del 68.7% a 2 anni. 1/16 paz. haavuto bisogno di una revisione dopo 14 mesi (6.2%). La tecnicarisulta anche efficace in pazienti con precedente fallimento di altreprocedure di anti-incontinenza. Gli effetti collaterali risultanomodesti.Abstract n. 54 COMUNICAZIONE SELEZIONATA (sessionedel 28/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni selezionate -Terapia chirurgica, Radioterapia)PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO DEDICATI POSSONOMIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA TUR NEI TUMORI NONMUSCOLO INVASIVI DELLA VESCICA (NMIBT), ESPERIEN-ZA DI UN SINGOLO CENTROBrausi M., Gavioli M., Peracchia G., Viola M., Giliberto G.L.,Simonini G., De Luca G., Verrini G., Borrelli A.U. O. Urologia, AUSL ModenaIntroduzione e Obiettivi: La qualità della TUR può incidere sullarecidiva a tre mesi (3- RR), su una corretta stadiazione e sulla evoluzionedella malattia in Pazienti con NMIBT. La variabilità della3-RR tra i diversi centri europei è stata già valutata dall'EORTCche evidenziò come questa fosse dovuta all'es<strong>per</strong>ienza del chirurgoe non a fattori clinici tumorali. Studi recenti dimostrano che labassa <strong>per</strong>centuale di muscolo nei campioni di ca vescicale dopoTUR è bassa (30-61%) con evidenti errori di stadiazione. Il teachingendoscopico ha un notevole impatto sulla formazione delgiovane urologo e può essere responsabile di una migliore prognosinei pazienti con NMIBT. Scopo di questo studio è valutare,dopo un programma d'insegnamento dedicato iniziato nel 2002,la variabilità nel tempo (2000-2005) della 3-RR tra chirurghi dellostesso centro, la <strong>per</strong>centuale di muscolo presente nel campionebioptico e le complicanze.Materiali e Metodi: Dal 2000 a 2005 sono state eseguite 1048 TURdi NMIBT : 181 nel 2000, 177 nel 2001, 171 nel 2002, 142 nel2003, 205 nel 2004, 172 in 2005. La valutazione dei 3 parametri(3-RR, presenza di muscolo nei campioni bioptici e complicanze)iniziarono dal 2000 al 2001. A giugno 2002 fu avviato un programmadi insegnamento dedicato al trattamento endoscopicodel NMIBT. Il programma incluse: diagnosi: a) uso di routine dicistoscopio flessibile e referto con diagramma della vescica <strong>per</strong>identificare e circoscrivere le neoplasie vescicali. Chirurgia: a)video --TUR come standard di trattamento, b) uso di resettorebipolare ( dal 2005) c) presenza di un urologo es<strong>per</strong>to come tutoreche controlla la procedura. Nel programma furono inclusianche meeting scientifici sul trattamento dei tumori della vescicaogni 15- 30 gg, con presentazione e discussione di casi clinici. Ireferti istologici di tutte le resezioni endoscopiche vennero semprecontrollati dall'urologo più es<strong>per</strong>to (2), il quale valutò ogniprocedura, discusse il caso con il chirurgo che eseguì la TUR eprese ,in accordo, le successive decisioni terapeutiche.Risultati: Nel 2000-2001 la 3-RR era 8% <strong>per</strong> Membri dello staffe 28% <strong>per</strong> i Residents. La presenza di muscolo nel campione diTUR era rispettivamente 50% e 56%.Complicazioni: <strong>per</strong>forazione = 3 % , importante sanguinamento= 4 %. In seguito al teaching dedicato le 3-RR diminuirono al3% <strong>per</strong> Membri dello staff ed al 16% <strong>per</strong> Residents. La presen-Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1 75
XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicaza di muscolo nel campione di TUR era 57% nel 2002, 69% nel2003 88% in 2004 e 79% nel 2005. Complicazioni: <strong>per</strong>forazione= 0.5%, importante sanguinamento =2 %.Conclusioni: Un programma di insegnamento meticoloso ededicato <strong>per</strong> il trattamento endoscopico dei NMIBT può determinareuna riduzione significativa della 3-RR (dal 8-28% al 3-16%), un aumento della <strong>per</strong>centuale di muscolo nel campionedi TUR (dal 50 al 80%) e riduce le complicanze. Noi incoraggiamoi Teaching Hospitals ad adottare questi programmi<strong>per</strong> migliorare i loro risultati.Abstract n. 55 POSTER (sessione del 27/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)LA PROSTATECTOMIA RADICALE (PR) NEL TRATTAMEN-TO DEL CA PROSTATICO STADIO CLINICO T3: RISULTATIDELLA SOCIETA EUROPEA DI UROLOGIA ONCOLOGICA(ESOU)Brausi M., Heidenreich A., Van Poppel H., Martinez-Pineiro L., Ravery V., Turkery L.ESOUIntroduzione: Il Ca prostatico, stadio clinico T3 (cT3) rappresentacirca il 5-10% dei nuovi casi diagnosticati. La radioterapiaesterna associata alla terapia ormonale neo-adiuvante oadiuvante è considerata il trattamento di scelta. Il ruolo dellaPR è ancora controverso. Abbiamo valutato i risultati oncologicidi una serie di pazienti con Ca prostatico cT3 provenienti da6 Istituti Urologici Europei che sono stati trattati con PR.Metodi: è stato eseguito uno studio retrospettivo su 288 pazienticon Ca prostatico trattati chirurgicamente <strong>per</strong> cT3 N0 M0. Lostadio patologico e la sopravvivenza senza progressione biochimicasono state valutate statisticamente. 74 pazienti (25.7%)hanno ricevuto la terapia ormonale adiuvante, 28 pazienti(10%) hanno ricevuto la radioterapia adiuvante. 186 pazientisono stati trattati con la sola prostatectomia radicale. Il followupmedio è stato di 44 mesi.Risultati: L'età media è stata 63 anni (37 - 75) ed il PSA medio èstato 21.4 (1.1 - 97.8) ng/ml. 47/288 pazienti (16.3%) avevanoun tumore organo-confinato mentre l'8.7 % dei pazienti ha presentatoun Ca prostatico pT4. In 162/288 pazienti (56%) sonostati riscontrati margini positivi. 113 pazienti (39.2%) hannoavuto linfonodi positivi. A 44 mesi il 79.2% dei pazienti nonaveva presentato recidiva biochimica. Il tempo mediano di recidivabiochimica è stato di 3.4 anni. La sopravvivenza cancro specificae la sopravvivenza globale sono state 94% e 85% rispettivamente.L'analisi multivariata <strong>per</strong> identificare i fattori prognosticidi rischio associati a prognosi sfavorevole ha dimostrato chel'invasione delle vescichette seminali, i linfonodi positivi ed ilPSA > 15 ng/ml erano fattori prognostici indipendenti.Conclusioni: La PR è indicata nei pazienti con Ca prostatico stadioclinico cT3. La sopravvivenza cancro specifica è elevata(94%).La PR è sicuramente una buona opzione terapeutica specialmentenegli uomini con lunga spettanza di vita dopo averescluso fattori di rischio come PSA > 15 ng/ml, linfonodi positivie l'invasione delle vescichette seminali.Abstract n. 56 POSTER (sessione del <strong>29</strong>/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)INIBIZIONE DELLA PROGRESSIONE DEL CARCINOMAPROSTATICO (CAP) NELL UOMO MEDIANTE SOMMINI-STRAZIONE DI CATECHINE DEL TE VERDE, FOLLOW-UPA DUE ANNIBrausi M. 2 , Bettuzzi S. 1 , Rizzi F. 1 , Peracchia G. 2 , Corti A. 31Università degli Studi di Parma, Dipartimento di MedicinaS<strong>per</strong>imentale; 2 AUSL Modena, U.O. di Urologia; 3 Università degliStudi di Modena e Reggio, Dipartimento di Scienze BiochimicheIntroduzione e Obiettivi: L'incidenza del carcinoma prostatico(CaP) è in costante aumento nei Paesi Occidentali, occupandoil secondo posto come causa di morte cancro specifica nell'uomo.Fortunatamente il CaP è una malattia a lenta progressione:molto spesso la diagnosi viene fatta tardivamente ed in pazientianziani. Perciò, il CaP è un bersaglio ideale <strong>per</strong> le strategie dichemioprevenzione. Una crescente quantità di evidenze hasuggerito che i componenti biologicamente attivi del tè verde(catechine: le più comuni sono EGCG, EGC, ECG ed EC) possonoavere attività antitumorale. Recentemente il nostro gruppoha dimostrato che un estratto di catechine del tè verde(GTCs) è risultato molto efficace nell'inibire la crescita tumoralein vitro ed in modelli animali, determinando l' apoptosi dellecellule tumorali probabilmente attraverso l'induzione dellaforma nucleare della Clusterina. Nel 2006 abbiamo pubblicatoi risultati di uno studio clinico che dimostrava che si potevaottenere l'inibizione de llo sviluppo del CaP in circa il 90% deicasi mediante somministrazione orale di GTCs nell'uomo <strong>per</strong>un anno. Sebbene questo sia il primo studio che mostra che leGTCs sono sicure e molto efficaci <strong>per</strong> il trattamento delle lesionipre-cancerose del CaP, è evidente che tale importante risultatonecessiti di conferma con uno studio più vasto. Un altroimportante argomento rimane a<strong>per</strong>to: capire se l'insorgenza delCaP sia stata definitivamente prevenuta o semplicemente soloritardata dal trattamento.Materiali e Metodi: Nello studio del 2006, in 60 pazienti volontariportatori di HG-PIN, la principale lesione pre-cancerosa delCap, sono stati somministrati 600 mg/die di GTCs (30 paz) oplacebo (30 paz) <strong>per</strong> un anno. Al termine dello studio, nelgruppo trattato con GTCs era stato diagnosticato solo un carcinoma,mentre nel gruppo trattato con placebo erano stati diagnosticati9 carcinomi, con nessun effetto collaterale significativoriscontrato. Per verificare se l'insorgenza del CaP era stataprevenuta definitivamente o semplicemente ritardata dal trattamento,siamo riusciti a convincere circa il 50% dei pazienti daidue gruppi (<strong>tutti</strong> asintomatici) a sottoporsi ad un ulterioremapping prostatico 2 anni dopo la sospensione del trattamentocon GTCs.Risultati: Abbiamo trovato un altro carcinoma nel gruppo primatrattato con GTCs e 2 altri carcinomi nel gruppo prima trattatocon placebo. Quindi, 3 anni dopo l'inizio dello studio e 2 annidopo la sospensione del trattamento, il risultato finale è stato:11 carcinomi nei volontari non trattati versus 2 in quelli trattaticon GTCs <strong>per</strong> un anno.Conclusioni: Questi nuovi dati rafforzano ulteriormente i nostriprecedenti risultati suggerendo che lo sviluppo del CaP puòessere inibito definitivamente negli uomini portatori di HG-PIN mediante la somministrazione di 600 mg/die di GTCs <strong>per</strong>un anno.Abstract n. 57 POSTER (sessione del 28/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea 2)PROSTATECTOMIA RADICALE (RP) CON LINFOADENEC-TOMIA ESTESA (EPLND) NELLA NEOPLASIA PROSTATICASTADIO PT3B-T4 (PCA) FOLLOW-UP A LUNGO TERMINEDe Luca G., Gavioli M., Peracchia G., Verrini G., Viola M.,Giliberto G.L., Simonini G.U.O. Urologia, AUSL ModenaIntroduzione e Obiettivi: La RP+EPLND è stata indicata da diversigruppi come una possibile opzione nel trattamento neipazienti con neoplasia prostatica stadio cT3a . Esistono pochidati di follow-up a lungo termine su pazienti con stadio pT3b-T4 affetti da Pca trattati con RP+ EPLND. L'obiettivo di questostudio è stato quello di valutare i risultati oncologici a lungotermine dei pazienti pT3b-T4 con Pca sottoposti a chirurgiaradicale ed osservarne gli effetti collaterali. Materiali & Metodi:76Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1