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26-29 Novembre 2008 Chieti- Pescara - Salute per tutti

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XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicadocetaxel/estramustina. Lo studio TAX327 ha arruolato 1000pazienti, randomizzati in 3 bracci: docetaxel trisettimanale,docetaxel settimanale e mitoxantrone. In questo studio il docetaxelnon era associato all’estramustina. Tra i tre bracci, il docetaxeltrisettimanale si è dimostrato più attivo e più efficace conun vantaggio di sopravvivenza di oltre 2 mesi se comparato aglialtri 2 bracci. Tuttavia il beneficio è limitato nel senso che ipazienti vanno incontro a progressione di malattia e nuovi studistanno cercando di migliorare l’efficacia del docetaxel combinandoesso con nuovi farmaci biologici. Una serie di studi sonoin corso, in particolare, combinando il Docetaxel con inibitoridell’angiogenesi (bevacizumab, talidomide). Il calcitriolo, laforma biologicamente attiva della vitamina D, inibisce la proliferazionedelle linee cellulari di prostata. Uno studio randomizzato(ASCENT) ha confrontato il calcitriolo ad alte dosi piùdocetaxel con il solo docetaxel. Tale studio ha dimostrato unvantaggio di sopravvivenza della combinazione. Uno studio difase III (ASCENT II) confermerà i precedenti risultati. Un altroaspetto fondamentale è quale trattamento fare dopo la progressionealla prima linea. Vari farmaci sono stati testati in secondalinea (ad esempio epotiloni e derivati del platino) con risultatispesso deludenti. Infine vari studi sono in corso con la vaccinoterapia;in particolare due vaccini hanno raggiunto la fase III dis<strong>per</strong>imentazione: Sipuleucel-T e GVAX.DIAGNOSTICA ISTOPATOLOGICACOME GUIDA ALLE SCELTE TERAPEUTICHE(CELLULE CHIARE E D OLTRE)NEI TUMORI DEL RENECLASSIFICAZIONE ED IMPATTO CLINICO DI ISTOTIPO EGRADINGOscar NappiUOSC di Anatomia patologica, AORN A. Cardarelli, NapoliÈ ormai largamente consolidata l’evidenza che l’identificazionedell’ istotipo nel carcinoma renale rappresenta un rilevante fattoreprognostico in quanto tale.Carcinoma a cellule chiare (convenzionale), Carcinoma papillare,Carcinoma cromofobo e Carcinoma del dotto collettore rappresentanogli istotipi fondamentali ai quali può esserne aggiunto unaltro che raccoglie <strong>tutti</strong> quei casi non inquadrabili nei 4 precedentie definito Carcinoma renale non altrimenti specificabile -NAS .La grande maggioranza dei carcinomi renali è rappresentatadal carcinoma a cellule chiare (intorno all’ 85%), il carcinomapapillare costituisce circa il 10% dei casi , il cromofobo si attestaintorno al 5%. Largamente al di sotto dell’ 1% il carcinoma deldotto collettore e il carcinoma NAS.Le curve di sopravvivenza dimostrano, a parità di stadio, unamigliore prospettiva di vita <strong>per</strong> il carcinoma papillare e il carcinomacromofobo e una peggiore <strong>per</strong> il carcinoma a cellule chiare.La morfologia sarcomatoide che nel passato era stata ritenuta assimilabilea un ulteriore istotipo con pessima prognosi è oggi ritenutarappresentativa di un pattern con valore predittivo prognosticonegativo, che può insorgere in <strong>tutti</strong> gli istotipi anche se conuna predilezione <strong>per</strong> il carcinoma cromofobo.Anche la morfologia rabdoide rappresenta una componente chepuò associarsi al carcinoma a cellule chiare e incide sensibilmentesulla prognosi. In analogia, a quanto si sta studiando <strong>per</strong> altreneoplasie, sta crescendo, inoltre, l’ evidenza che la corretta tipizzazioneappare rilevante anche ai fini dell’ impostazione terapeutica,a supporto dell’idea che pathways molecolari differenti sottendonoall’ insorgenza dei vari istotipi.L’utilizzazione di marcatori immunoistochimici, istochimici, geneticie molecolari risulta, <strong>per</strong>tanto, utile <strong>per</strong> <strong>per</strong>venire alla correttadiagnosi di istotipo, soprattutto nei casi dubbi. Alla diversa presentazionemorfologica e al diverso comportamento biologico deivari tipi istologici di carcinoma renale va aggiunto anche la diversitàdi valutazione del grading. Il grading di Fuhrman, validato intutto il mondo, è esclusivamente applicabile al carcinoma a cellulechiare e non agli altri istotipi. Il grading di Fuhrman , basatosulla valutazione del nucleo (dimensioni e forma) e della prominenzadel nucleolo, rappresenta un parametro di documentatovalore prognostico ma verisimilmente ancora con un livello diriproducibilità piuttosto basso tra patologi.LA CHIRURGIA CONSERVATIVANELLA NEOPLASIA RENALEISCHEMIA INTRAOPERATORIAPasquale DitonnoUrologia Universitaria 1, BariLa nefrectomia parziale e la enucleoresezione delle neoplasie renalirappresentano due modalità chirurgiche distinte con il comunedenominatore di conservare una quota di parenchima renale funzionante.I principi fondamentali della chirurgia “nephron-sparing”sono rappresentati da: 1) controllo preliminare del peduncolovascolare renale; 2) protezione ischemica del rene; 3) resezionecompleta della neoplasia eventualmente assicurata da biopsieestemporanee del letto tumorale; 4) chiusura im<strong>per</strong>meabile dieventuali lesioni caliceali; 5) emostasi accurata; 6) co<strong>per</strong>tura deldifetto parenchimatoso.Il rispetto di <strong>tutti</strong> questi principi è di estrema importanza sebbenela prevenzione del danno ischemico renale rappresenti il fattorecritico <strong>per</strong> il successo della procedura.L’ischemia renale è la causa principale del danno renale acuto ecronico posto<strong>per</strong>atorio in soggetti sottoposti a chirurgia conservativa.L’ischemia renale si traduce dal punto di vista fisiopatologicoin un danno a carico di tutte le componenti del nefrone ed in particolaredel compartimento vascolare. Sono stati descritti tre principalimeccanismi attraverso cui l’ischemia renale intrao<strong>per</strong>atoriaproduce i suoi effetti patologici: 1) il primo meccanismo agisceproducendo un danno vascolare a causa della <strong>per</strong>sistente vasocostrizionee di una alterata risposta delle cellule endoteliali; 2) ilsecondo meccanismo è di natura ostruttiva e si traduce in unariduzione del filtrato glomerulare a causa dell’occlusione del lumeda parte dei residui apoptotici delle cellule tubulari; 3) il terzomeccanismo è strettamente correlato alla ri<strong>per</strong>fusione dell’organoe si caratterizza <strong>per</strong> la produzione di radicali liberi dell'ossigeno(ROS) e <strong>per</strong> l’attivazione di una serie di fattori di crescita e di citochine(TGFβ, Interleuchina 6, TNF, PAF), che sono stimolati entro24 ore dall'ischemia e che amplificano il processo di infiammazionegià normalmente associato all'evento ischemico.Attualmente, attraverso la somministrazione preventiva di alcunifarmaci in via di s<strong>per</strong>imentazione, effettuata in modo e tempi idonei,si sta tentando di prevenire i primi gradini della "cascata" dieventi che fanno seguito all'ischemia, riducendo i danni parenchimalidella stessa.ENUCLEO-RESEZIONE DI TUMORI RENALI CON TECNICALAPAROSCOPICA DOPO EMBOLIZZAZIONE ARTERIOSASUPERSELETTIVA DELLA NEOPLASIAPiero De CarliIstituto Regina Elena RomaIntroduzione: La diagnosi precoce delle neoplasie renali soprattuttomediante l’ecografia consente oggi di scoprire tumori chesi presentano all’esordio clinico in oltre il 50% < a 4 cm. Tali40Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1

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