XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicarisultata essere di 3,3 cm di diametro, ben capsulata, soffice edi colore marrone. L’indagine istologica ha evidenziato una preponderantepresenza di grandi cellule epiteliodi mononucleatee multinucleate con abbondante citoplasma acidofilo e granularecon prominenti nucleoli e bassa attività mitotica. Si è rilevatala presenza di piccole localizzazioni di cellule adiposemature, vasi a parete spessa e cellule muscolari. Le cellule epitelioidisono risultate positive all’immunoistochimica <strong>per</strong>HMB45, MART1/Melan A e CD68PGM1, negative <strong>per</strong> citocheratine e CD117. La diagnosi conclusiva è stata: angiomiolipomaepitelioide. A distanza di 6 mesi dall’intervento la pazienteè in buone condizioni generali e sono Risultati: nella norma gliaccertamenti radiologici effettuati.Discussione: L’angiomiolipoma è una neoplasia clonale che originadalle cellule epitelioidi <strong>per</strong>ivascolari. Si presenta frequentementein associazione con la Sclerosi Tuberosa anche se nel 50%dei casi è diagnosticata in pazienti che non presentano questapatologia. Tipicamente è costituita da una mescolanza di cellulemuscolari liscie, tessuto adiposo maturo ed elementi vascolari. Inletteratura è descritta una rara variante di questa neoplasia costituitain parte o completamente da grandi cellule epitelioidi chepossono mimare un carcinoma renale. Necessaria <strong>per</strong> una diagnosidifferenziale è una estesa campionatura della massa e l’analisidel profilo immunofenotipico (positività <strong>per</strong> HMB45,Melan A, CD68 e negatività <strong>per</strong> citocheratine). Differentementedal tipico angiomiolipoma, la variante epitelioide ha potenzialemalignità; sono stati descritti casi di progressione. Dalla letteraturasembra emergere come l’assenza di mitosi sia elemento indicativo<strong>per</strong> un comportamento clinico benigno, a nche se i casiriportati sono numericamente insufficienti.Conclusioni: Nella descrizione di questo caso si è voluta portarel’attenzione su questa rara variante anatomopatologica che puòessere confusa con una neoplasia epiteliale. Sottolineiamo ilruolo fondamentale dell’indagine immunoistochimica <strong>per</strong>giungere ad una corretta diagnosi.Bibliografia1. AFIP Atlas of Tumor Pathology Series 4, Tumor of the kidney, bladder andrelated urinary structures, 20042. Pea M, et al. Apparent renal cell carcinomas in tuberous sclerosis are heterogeneous:the identification of malignant epithelioid angiomyolipoma. AmJ Surg Pathology 1998; 22 (2):180-187Abstract n. 68 POSTER (sessione del <strong>29</strong>/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)PARAGANGLIOMA DELLA VESCICA: RISCONTRO INVI-DENTALE IN CORSO DI FOLLW-UP PER NEOPLASIAVESCICALE A CELLULE TRANSIZIONALIVagliani G. 1 , Costa F. 1 , Di Silverio A. 1 , Ghini M. 1 , Misuriello G. 1 ,Salvi G. 1 , Dababneh H. 2 , Guidi M. 2 , Emili E. 11U.O. Complessa di Urologia, Ospedale S. Maria della Scaletta,AUSL Imola, Imola (Bo); 2 Clinica Urologica, Alma MaterStudiorum, Università di BolognaIntroduzione: Il paraganglioma vescicale è una neoplasia rara(
XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicaunderwent baseline dental examination, panoramic radiographand, where needed, tooth extractions before starting Z. In thecase of tooth extraction, Z was subsequently started at completemucosal healing (on average 1 month after the procedure).During Z treatment we <strong>per</strong>formed follow-up dental consultationsevery three and six months for patients with and without ONJrisk factors, respectively.Results: Baseline visit identified 25 (35.7%) patients with suspecteddental problems. Careful dental examinations confirmed that11 of these 25 pts had recognized dental risk factors for ONJ: 1pt had caries, 3 had parodontitis, and 7 were deemed to need oneor more tooth extractions. All these patients started Z after receivingthe required baseline dental treatments. A total of 686 Zcourses were administered. At a median number of Z administrationsof 7.5 (range 1-32), only 1 patient (1.4 %), who had PC andbaseline dental risk factors, developed ONJ. In this patient, theevent occurred after 17 administrations of Z. We then comparedthe incidence of ONJ in the subset of 53 PC-pts with that of ourretrospective cohort of 52 PC-pts treated at our Institution before03-2005 and previously published (Ortega et al, Acta Oncol2007;46: 664-8). We found a borderline significant lower incidenceof ONJ in the prospective cohort of PC pts submitted regulardental surveillance (1.9% vs 12% observed in the retrospectivecohort, Fisher’s exact test: p=0.05).Conclusions: Our results suggest that regular dental surveillance,including baseline assessment of oral health, completion of surgicaldental procedures before the initiation of Z and regular surveillanceduring treatment may result in a substantial reduction inthe incidence of Z-related ONJ. Oncologists must <strong>per</strong>form routinevisual inspection of the oral cavity prior to Z therapy and, inpresence of local risk factors, refer pts to dentists with ex<strong>per</strong>iencein the management of bisphosphonates-related ONJ.Bibliography1. Bamias A. et al. J Clin Oncol. 2005 Dec 1; 23(34):8580-7.2. Marx R.E. et al. J Oral Maxillofac Surg. 2005 Nov; 63(11):1567-75.3. Ruggiero S.L. Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod. 2006Oct; 102(4):433-41.4. Ortega C. et al. Acta Oncol. 2007; 46(5):664-8.5. Bagan J. et al. Med Oral Patol Oral Cir Bucal. 2007 Aug 1; 12(4):E336-40Abstract n. 70 COMUNICAZIONE SELEZIONATA(sessione del 28/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni selezionate -Terapia chirurgica, Radioterapia)CONTROLLO LOCALE (LC - LOCAL CONTROL) E CON-TROLLO BIOCHIMICO (FFBF - FREEDOM FROM BIOCHE-MICAL FAILURE): RISULTATI PRELIMINARI DI UNO STU-DIO RANDOMIZZATO DI FASE II DI RADIOTERAPIA CONFRAZIONAMENTO CONVENZIONALE VS IPOFRAZIONA-MENTO IN PAZIENTI CON TUMORE PGomellini S., Saracino B., Petrongari M.G., Arcangeli S.,Sentinelli S., Strigari L., Arcangeli G.Istituto Regina Elena, RomaIntroduzione e Obiettivi: Diversi studi recentemente pubblicatiipotizzano che il tumore prostatico abbia un basso rapportoα/β (parametro radiobiologico di sensibilità di una neoplasiaalla radioterapia), e <strong>per</strong> questo sembrerebbe avere una maggioresensibilità a dosi <strong>per</strong> frazione maggiori rispetto a quelle utilizzateconvenzionalmente. Per dimostrate questa ipotesi,abbiamo disegnato uno studio randomizzato di Fase II tra frazionamentoconvenzionale ed un regime di ipofrazionamentobiologicamente equivalente, considerando un valore di α/β <strong>per</strong>il tumore prostatico di 1,5 Gy come suggerito da Fowler et all.Questi sono i risultati preliminari sul LC stimato con rebiopsieeffettuate dopo 2 anni dal termine della radioterapia, e sullaFFbF (controllo biochimico).Materiale e Metodi: Da Gennaio 2003 a <strong>Novembre</strong> 2007 sono statiarruolati 162 pazienti con tumore prostatico a prognosi sfavorevoleaccertato istologicamente e con PSA d’esordio > 20 ng/ml ocon almeno 2 dei fattori di rischio noti <strong>per</strong> la definizione di prognosisfavorevole: PSA compreso tra 11 e 20 ng/ml, Gleason Score> 6, T >2b. Tutti i pazienti hanno ricevuto un trattamento ormonalecon Blocco Androgenico Totale <strong>per</strong> 9 mesi. Ottantunopazienti sono stati randomizzati nel braccio di controllo (80 Gy in40 frazioni in 8 settimane di trattamento), e 81 in quello ipofrazionato(62 Gy in 20 frazioni in 5 settimane di trattamento) e <strong>tutti</strong>i pazienti sono stati sottoposti a radioterapia conformazionale (3DCRT). Il Follow up mediano è di 28 mesi (range: 2-49).Dei 90 pazienti con un follow up maggiore di 2 anni, 83 di cui 40del braccio controllo e 43 a quello ipofrazionato sono stati sottopostia nuova biopsia prostatica. L’analisi della FFbF è stata effettuatabasandoci sulla definizione ASTRO-PHOENIX del 2005 chedefinisce la recidiva biochimica dopo trattamento radio-ormonoterapicocome il valore del Nadir del PSA più 2 ng/ml.Risultati: In 76 degli 83 pazienti (91%) rebioptizzati l’esame istologicoha evidenziato solo estese modificazioni da radioterapia inassenza di atipie cellulari da tumore residuo. Nelle re-biopsie deirimanenti 7 pazienti (9%) 3 del braccio di controllo e 4 del braccioipofrazionato sono invece emerse cellule atipiche residue.Soltanto 1 dei 7 pazienti suddetti ha avuto una progressione biochimicadel PSA mentre i restanti 6 sono tutt’ora b-NED con unPSA