XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicadittori indipendenti di linfocele sintomatico con una odds ratiodi 1.1181 e di 1.0873 rispettivamente. L’età cut off <strong>per</strong> avere unincremento di incidenza significativo di linfocele sintomatico, dal2.7% al 7.8%, è 65 (p 0.05), il numero di linfonodi, d al 3.6 al11%, è 17 (p 0.02). Ci vogliono almeno 9 linfonodi rimossi <strong>per</strong>raggiungere una differenza statisticamente significativa nelnumero di linfonodi positivi dal 3% al 12.4% (p 0.02) .Conclusioni: L’incremento di linfonodi rimossi aumenta l’incidenzadi linfocele sintomatico, contemporaneamente aumenta ilnumero di pz pN+. Dato l’indubbio beneficio della linfadenectomia,specialmente nei pz a rischio intermedio alto, <strong>per</strong> ridurrel’incidenza di linfocele sintomatico è in fase di studio nel nostrocentro una tecnica di linfadenectomia, eseguita dopo la prostatectomiaradicale, <strong>per</strong> via trans<strong>per</strong>itoneale (finestra di <strong>per</strong>itoneo)(Tabelle 1 e 2).Abstract n. 116 COMUNICAZIONE (sessionedel <strong>26</strong>/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Vescica)APPLICAZIONE CLINICA DI UN PREDITTORE MULTIGENI-CO PER LA RECIDIVA IN PAZIENTI CON NEOPLASIAVESCICALE SUPERFICILE DI ALTRO GRADOIntroini C., Naselli A., Pfeffer U., Spina B., Puppo P.Istituto Nazionale <strong>per</strong> la Ricerca sul Cancro, IST, GenovaIntroduzione: Le neoplasie su<strong>per</strong>ficiali di alto grado sono altamentemaligne, indifferentemente dall’invasione della laminapropria (Ta o T1). La sopravvivenza cancro specifica a lungo termineè del 40%. Al momento attuale non esiste alcun marcatoreclinico, patologico o molecolare in gradi di predire in modo soddisfacentequali di queste neoplasie recidiveranno dopo un ciclodi induzione e mantenimento con BCG. Considerando che lasopravvivenza dopo cistectomia radicale è significativamentemaggiore quando eseguita in stadio clinico T1 piuttosto chequando si attende la progressione a neoplasia mioinvasiva, anchea parità di stadio patologico, è evidente che sa<strong>per</strong>e quali pazientirisponderanno alla terapia conservativa sarebbe di grande utilità<strong>per</strong> selezionare pazienti, specialmente i più giovani, da candidarea cistectomia radicale precoce. La tecnologia degli arraynegli ultimi anni, <strong>per</strong>mettendo di analizzare contemporaneamenteanche centinaia di geni, ha consentito di sviluppare nuovimarcatori prognostici che hanno spesso avuto <strong>per</strong>formancesu<strong>per</strong>iore ai classici modelli basati su parametri clinici e patologiciin diversi campi dell’oncologia umana. Il gruppo danese diDryskjot ha sviluppato un array in grado di predire la progressionedi stadio in una popolazione di circa 400 pazienti con neoplasiavescicale prevalentemente di basso grado. Considerandoche la recidiva è un elemento indispensabile alla progressione,abbiamo utilizzato questo array <strong>per</strong> predire la recidiva nelle neoplasievescicale esclusivamente di alto grado.Materiali e Metodi: Lo studio è stato condotto dopo approvazionedalla commissione etica locale e dopo aver ottenuto un consensoinformato scritto da ciascun partecipante. Sono stati selezioninel bienno 2005 – 2006 pazienti con primo episodio dineoplasia vescicale resecabili completamente.Il patologo in sala o<strong>per</strong>atoria ha prelevato da ciascun pazienteuna quantità di materiale sufficiente <strong>per</strong> l’analisi ma non tale dacompromettere il successivo esame patologico. I pazienti conneoplasie risultate poi in stadio cTa o 1 e di altro grado sonostati sottoposti a rebiopsia profonda nella sede/i della pregressaresezione e biopsie random di mucosa apparentemente sana.Solo i casi in cui non era presente neoplasia residua e in cui dalmateriale conservato è stato possibile estrarre il DNA con successo,sono stati inclusi nello studio e sottoposti a un trattamentodi induzione con BCG seguito da mantenimento con 1instillazione mensile <strong>per</strong> 12 mesi. I pazienti sono stati seguiticon cistoscopia, citologia urinaria ogni 3 mesi e TAC con MdCe riscostruzione della alte vie urinarie ogni anno. La sopravvivenzalibera da recidiva è stata registrata in un apposito database.Risultati: 101 pazienti sono stati sottoposti a resezione transuretrale,macroscopicamente completa, <strong>per</strong> neoplasia primariapapillare della vescica nel 2005 – 2006. 31 avevano neoplasiasu<strong>per</strong>ficiale di alto grado. 30 non avevano neoplasia residua allarebiopsia. I 24 casi su 30 (80%) in cui è stato possibile estrarre ilDNA hanno costituito il gruppo di studio. Si tratta di 20 uominie 4 donne di età mediana di 71 anni, range 49 – 87. A un followup mediano di 7 mesi, range 3 – 25, 11 pazienti sono recidivati(45%). Nessun caso di progressione è stato segnalato. Il clusteringgerarchico dei campioni basato sull’espressione dei 42 genidopo la normalizzazione sulla media aritmetica dei 3 geni housekeepingha <strong>per</strong>messo di costituire 3 gruppi che contenevanorispettivamente il 20% (2 di 10) il 70% (7/10) e il 50% (2 di 4)di casi con recidiva rispettivamente. La regressione di Cox multivariataè stata utilizzata <strong>per</strong> creare un modello contente x geni,ciascuno con un score specifico. La mediana dello score cumulativoè stata utilizzata <strong>per</strong> assegnare a ciascun paziente un basso oalto rischio di recidiva nell’ambito della popolazione di studio. Ipazienti nella classe ad alto rischio avevano un probabilità pari a19 volte quello della classe a basso rischio di sviluppare una recidiva(p .0003 Log rank test)Conclusioni: I risultati preliminari suggeriscono che il predittoremultigenico da noi studiato sia in grado di individuare qualipazienti con neoplasia su<strong>per</strong>ficiale di alto grado sottoposti a trattamentoconservativo con BCG recidiveranno.Abstract n. 117 POSTER (sessione del 28/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea 2)ESPERIENZA PRELIMINARE CON L’UTILIZZO ENDOVE-SCICALE DI GEMCITABINAIntroini C., Raggio M., Timossi L., Naselli A.Istituto Nazionale <strong>per</strong> la Ricerca sul Cancro, IST, GenovaIntroduzione: La gemcitabina è una promettente molecola antitumorale,con un ampio spettro di attività, che è stata s<strong>per</strong>imentatain diversi studi di fase I o II applicati a serie di pazienti conneoplasia vescicale su<strong>per</strong>ficiale. Riportiamo la nostra es<strong>per</strong>ienzainiziale con il farmaco.Materiali e Metodi: Alla fine del 2006 abbiamo iniziato a utilizzarela gemcitabina <strong>per</strong> la profilassi delle recidive di neoplasiavescicale su<strong>per</strong>ficiale. Per ogni instillazione, 2 g di farmaco (2 flaconida 1 g) sono stati diluiti con fisiologica a costituire 50 mL disoluzione. Per l’induzione abbiamo previsto 6 instillazioni acadenza settimanale. Nei pazienti con neoplasia su<strong>per</strong>ficiale dialto grado (classificazione WHO 2004), al termine dell’induzioneè stato sistematicamente eseguito una cistoscopia in narcosicon resezione di lesioni recidive o, in assenza di recidive, conbiopsie random di mucosa apparentemente sana. Nei pazienticon neoplasia di basso grado (classificazione WHO 2004), al terminedell’induzione è stata eseguita sistematicamente una cistoscopiaambulatoriale. I pazienti senza evidenza macroscopica e/opatologica di neoplasia sono stati sottoposti a una terapia di mantenimentocon 6 instillazioni a cadenza mensile. Dopo la cistoscopiail follow up è stato eseguito secondo i l rischio di progressione.Le indicazioni alla terapia con gemcitabina sono state 1) pazienticon neoplasia di alto grado dopo fallimento con BCG e intenzionatia preservare la vescica (indicazione A) 2) pazienti con neoplasiadi alto grado in di età maggiore di 75 anni e/o con indice dicomorbidità di Charlson maggiore o uguale a 3 (indicazione B) 3)pazienti con primo episodio o recidiva di neoplasia vescicale, naif<strong>per</strong> ogni tipo di terapia, di basso grado (indicazione C).Abbiamo valutato la sopravvivenza libera da recidiva stimata a 1anno con le curve di Kaplan Meyer <strong>per</strong> l’intero gruppo di studioe <strong>per</strong> ciascun tipo di indicazione.Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1 103
XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia OncologicaRisultati: In totale dal 10/2006 al 10/2007 sono stati trattati <strong>26</strong>pazienti. 2 pazienti non hanno completato l’induzione <strong>per</strong> intolleranzaal farmaco (7.7%). 24 hanno completato l’induzione. Etàmediana 70.5, range 52 – 83. Follow up da 50 a 414 giorni,mediano 186 giorni. L’indicazione di tipo A è stata data a 3pazienti, di tipo B a 11 e tipo C a 10. In totale, 6 pazienti hannoavuto una recidiva al termine del follow up, la sopravvivenzalibera da recidiva stimata con la curva di Kaplan Meyer a un 1anno è del 75% <strong>per</strong> l’intero gruppo, 68% nel <strong>per</strong> il gruppo A +B e del 78% <strong>per</strong> il gruppo C.Conclusioni: La gemcitabina si è dimostrato un farmaco ben tollerato,privo di significative complicanze. Il dato è piuttosto importantetenendo conto della proporzione di pazienti sopra i 75 anninel nostro gruppo di studio (37.5%). Inoltre i risultati a brevetermine, considerando l’eterogeneità delle indicazioni, sono soddisfacenti.La sopravvivenza libera da recidiva stimata a 1 anno èprossima al 75%.Abstract n. 118 POSTER (sessione del 28/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea 2)LA SATURATION BIOPSY [SB] COME PROCEDURA AMBU-LATORIALE NELLE LESIONICova G., Fandella A., Drago Ferrante G.L., Faggiano L.,Maccatrozzo L.Divisione Urologica - Ospedale Regionale “Cà Foncello” di TrevisoIntroduzione: Il notevole aumento del numero delle biopsie prostatiche[BP] praticate ha incrementato parallelamente alla diagnosiprecoce di cancro prostatico [CP], anche il riscontro biopticodi lesioni prostatiche ad alto rischio di degenerazione neoplasticacome la PIN-HG e l’ ASAP.Obiettivi: Valutare l’ utilità della SB nei pz. con riscontro bioptico,ad una prima BP, di PIN-HG e/o ASAP e la sua fattibilità in regimeambulatoriale mediante l’ utilizzo del blocco anestetico <strong>per</strong>iprostatico[PPNB].Materiali e Metodi: Sono stati esaminati retrospettivamente 102consecutivi pz. con diagnosi, ad una prima BP ad 8 prelievi, diPIN-HG (57 pz.) o di ASAP (45 pz.) che sono stati sottoposti, dalNovem. ’05 al Dicem. ’07, a biopsia prostatica “di saturazione”(24 prelievi) trans-rettale. La preparazione dei pz. alla SB è stataeseguita secondo le modalità standard (consenso informato, clismaevacuativo, profilassi anti-infettiva mediante fluorchinolonico,lidocaina gel endorettale prima dell’ introduzione di sondaecografica end-fire). Il PPNB è stato eseguito mediante iniezioneeco-guidata di lidocaina ad ognuno dei due angoli prostatovescicolari.Dopo l’ infiltrazione anestetica, si è proceduto ai prelievibioptici secondo uno schema a “doppio sestante” che prevedel’ esecuzione di 12 prelievi <strong>per</strong> lobo con un ampio campionamentodelle porzioni più laterali della ghiandola prostatica.La valutazione del dolore è stata fatta mediante VAS-11. Altermine della BP sono state somministrate VAS I (introduzionedella sonda ecografica), VAS II (puntura <strong>per</strong> infiltrazione dell’anestetico locale) e VAS III (prelievi bioptici); 15 giorni dopo èstata somministrata VAS G <strong>per</strong> la valutazione globale dell’ interaprocedura.Risultati: In 41 pz. (40,2 %) è stato riscontrato CP invasivo: nei33 pz. sottoposti a RRP non è stato riscontrato alcun CP clinicamentenon significativo. Nei pz. con PIN-HG è stato diagnosticatoCP in 21 casi (37 %), mentre nei pz. con ASAP è statotrovato CP in 20 casi (44 %). Non si è avuta nessuna complicanzamaggiore, intendendo come tale la necessità di ricoveroospedaliero. Nessuna reazione avversa al fluorchinolonico o all’anestetico locale. Il punteggio medio di VAS G è risultato paria 2,7.Conclusioni: La SB ha determinato, rispetto alla BP iniziale, unincremento del 40 % della detection rate in questo gruppo dipz. a rischio (in maggior misura nei pz. con ASAP): tale risultatoappare sovrapponibile ai migliori tra i dati riportati in letteratura.Con il PPNB un numero così grande di prelievi bioptici èapparso assolutamente tollerabile da parte dei pz., con effetticollaterali e tempi di esecuzione paragonabili alla BP standard.In conclusione la SB in questo tipo di pz. appare una metodicaaffidabile, rapida e di facile apprendimento, che può essere eseguitaambulatorialmente.Abstract n. 119 COMUNICAZIONE (sessionedel 27/11/<strong>2008</strong>,Comunicazioni Miscellanea 1)CORRELAZIONE ANATOMO-RADIOLOGICA DEI TUMORIRENALI DOPPISimonato A. 1 , Varca V. 1 , Kouatang Chuidjio L. 1 , Toncini C. 2 ,Carmignani G. 1 , Derchi L. 31Clinica Urologica “L. Giuliani” Azienda Ospedaliera UniversitariaSan Martino, Genova; 2 S.C. di Anatomia Patologica OspedalieraAzienda Ospedaliera Universitaria San Martino, Genova; 3 U.O.Radiologia Universitaria II Azienda Ospedaliera Universitaria SanMartino, GenovaIntroduzione e Obiettivi: La coesistenza di tumori renali sincronie di differente istologia è una condizione molto rara. In letteraturaè riportata un'ampia varietà di associazioni e la più frequentesembra essere carcinoma a cellule renali e carcinoma deldotto di bellini e l'associazione di angiomiolipoma con un altrotumore (più frequente l'oncocitoma). Negli ultimi 7 anni segnaliamoben 7 casi con documentazione anatomo-radiologica.Metodi: Dal gennaio 2000 al marzo 2007 sono stati o<strong>per</strong>ati nelnostro Istituto 365 pazienti <strong>per</strong> neoplasia renale. Sette (1,83%)di questi pazienti con età media di 61 anni (range 52-73) presentavanouna coesistenza di neoplasia, 5/365(1,1%) eranomaschi (con doppia neoplasia maligna) e 2/365(0,27%) femmina(una con doppia neoplasia benigna, l’altra con una neoplasiabenigna e un RCC). All’ingresso 4 pazienti erano sintomatici (3riferivano macroematuria ed 1 dolore lombare) mentre gli altri3 erano riscontri incidentali. Tutte le neoformazioni erano intraparenchimali:4 localizzate al rene sinistro e 3 al rene destro. In<strong>tutti</strong> i pazienti è stata effettuata un TC preo<strong>per</strong>atoria che è statapoi confrontata con l’esame istologico.Risultati: (Tabella 1).Conclusioni: I tumori renali sincroni ad istologia differente sonomolto rari, nel nostro studio è stata rilevata una <strong>per</strong>centuale lievementemaggiore rispetto a quella riportata in letteratura. Laprognosi clinica dei vari istotipi di tumore renale è differente manon sappiamo se la coesistenza di tumori di differenti istotipipossa peggiorare la prognosi. La rivelazione preo<strong>per</strong>atoria diqueste neoplasie potrebbe essere possibile in alcuni casi con TCeseguite in modo ottimale.Abstract n. 120 COMUNICAZIONE (sessionedel 28/11/<strong>2008</strong>,Comunicazioni Prostata 2)LA RIABILITAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ SESSUALEDOPO I TRATTAMENTI RADICALI PER IL CANCRO ALLAPROSTATA: LE DIFESE PSICHICHE DEI PAZIENTIDonegani S. 1 , Valdagni R. 2 , Villa S. 3 , Bedini N. 3 , Salvioni R. 4 ,Nicolai N. 4 , Biasoni D. 4 , Bajetta E. 5 , Catena L. 5 , Rancati T. 2 ,Spatuzzi A.L. 11Programma Prostata, Servizio di Psicologia; 2 Programma ProstataDirezione Scientifica; 3 Div. Radioterapia Oncologica; 4 Div. Urologia;5Div. Medicina Oncologica B. Programma Prostata, FondazioneIRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano, ItalyIntroduzione e Obiettivo: La compromissione della funzionalitàsessuale è uno degli effetti collaterali più frequenti dei trattamentiradicali <strong>per</strong> la neoplasia prostatica. Le problematiche sessualirisultano essere, anche a distanza di anni dai trattamenti,104Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1