XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia Oncologicate questionnaire and IIEF-5, with additional items concerning ejaculationand the relevance of sexuality in the patients’ life.Differences between the pre- and post-treatment subscales valuemeans were statistically analyzed by one-way variance analysis.Results We presented the data from the first 164 pts (74 RP / 90IB), who filled basal and post-treatment questionnaire. The meansubscale scores observed before and after treatment are showed inthe Table 1.Conclusions: this preliminary data concerning the acute impact ofRP and IB on sexual functions confirmed that both the treatmentsproduced a negative impact on patients’ sexuality; the subjective<strong>per</strong>ception of the sexuality as a problem seems to be increasedafter RP.Abstract n. 63 POSTER (sessione del 28/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea 2)BCG VS. GEMCITABINA PER LA TERAPIA ENDOVESCICA-LE DEL CARCINOMA UROTELIALE AD ALTO RISCHIO: STU-DIO PROSPETTICO RANDOMIZZATODel Zingaro M. 1 , Costantini E. 1 , Lazzeri M. 1 , Mearini L. 1 ,Mearini E. 1 , Giannantoni A. 1 , Zucchi A. 1 , Joannidou K. 1 , BiniV. 2 , Porena M. 11Clinica Urologica ed Andrologica, Università di Perugia, Italia;2Reparto di Medicina Interna, Università di Perugia, ItaliaIntroduzione ed obiettivi: Un numero significativo di pazienti concarcinoma uroteliale su<strong>per</strong>ficiale ad alto rischio va incontro a progressionedi malattia. Con questo studio vogliamo valutare la tollerabilitàe l'efficacia della gemcitabina vs. BCG nel trattamentodel carcinoma uroteliale su<strong>per</strong>ficiale ad alto rischio di progressionee recidiva.Materiali e metodi: Sono stati arruolati dal 2004 al 2006, in questostudio prospettico randomizzato, 64 pazienti con cancro dellavescica su<strong>per</strong>ficiale ad alto rischio (pT1, e/o G3 e/o CIS). Tuttisono stati sottoposti, dopo TURB e second look ad un mese dallaTURB, ad istillazioni endovescicali (gemcitabina o BCG) secondolo schema di randomizzazione.Gruppo A 32 pazienti trattati con BCG (6 instillazioni settimanali)alla dose di 5 x 108 CFU e poi terapia di mantenimento a3.6.12.18.24.30.36 mesi.Gruppo B 32 pazienti trattati con gemcitabine 2 gr (6 instillazionisettimanali) seguiti da terapia di mantenimento a3.6.12.18.24.30.36 mesi.Endpoint Primario: valutare la <strong>per</strong>centuale di recidiva e progressione.Endpoint secondario: sicurezza e tollerabilità.Risultati: I due gruppi erano comparabili in termini di caratteristiche.La tolerabilità era migliore <strong>per</strong> la Gemcitabina nessun pazienteinfatti ha avuto bisogno di ritardare o sospendere il trattamento<strong>per</strong> complicanze o intolleranza, nel gruppo trattato con BCG il12.5% dei pazienti hanno dovuto ritardare o sospendere il trattamento<strong>per</strong> effetti collaterali, con una differenza statisticamentesignificativa ( p
XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia OncologicaRisultati: Tutte le procedure sono state portate a termine senzaeventi avversi. Nel GRUPPO A (2.5 cc anestetico <strong>per</strong> lato) laVNS media è risultata di 3.6 (RANGE 1-5), nel GRUPPO B (5cc di anestetico <strong>per</strong> lato) 3.5 (RANGE 1-5), non abbiamoriscontrato differenze statisticamente significative.Le sequele immediate ed a medio termine post manovra sonostate paragonabili in entrambi i gruppi.Conclusioni: Il completamento di questo lavoro conferma quantopreliminarmente da noi osservato (2-3). Infatti l’utilizzocomplessivo di 5 cc di mepivacaina anziché 10 cc., nella nostraserie, non ha modificato la tollerabilità e la fattibilità dell’esame<strong>per</strong> prostate di volume =/< ai 50 gr. Non abbiamo altresì evidenziatodifferenze significative nella comparsa di eventi avversidurante e nell’immediato <strong>per</strong>iodo post esame.Bibliografia1. Nash PA, et al. Transrectal ultrasound guided prostatic nerve blockadeeases systemic needle biopsy of the prostate – J Urology vol. 155, 607-609,february 1966.2. Cussotto M., Barbero E., Biamino G., Vergara E., Buffa G. Diminuzionedella quantità di anestetico nelle prostate di piccole dimensioni in corso dibiopsia prostatica transrettale - Abstract n 144 del XVI CongressoNazionale della Società Italiana di Urologia Oncologica - GENOVA 2006.3. Cussotto M., Barbero E., Bardari F., Biamino G., Morabito F., ParadisoM. Vergara E. Diminuzione della quantità di anestetico nelle prostate convolume inferiore o uguale a 50 grammi in corso di biopsia prostatica transrettale.– Atti del 57 Congresso della Società degli Urologi del Nord Italia,pag. 58, Mantova 12-14 giugno <strong>2008</strong>.Abstract n. 66 POSTER (sessione del 28/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea 1)TEMPO LIBERO DA MALATTIA E SOPRAVVIVENZAMIGLIORE NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO A CISTECTOMIARADICALE DOPO RETUR POSITIVACarbone L., Arcudi L., Sicuro O., Malar G., Sgrò E.,Veneziano D., Ierace M., Cozzupoli M.U.O. Urologia, Azienda B.M.M., Ospedali Riuniti, Reggio CalabriaIntroduzione e Obiettivi: La cistectomia radicale continua ad essereil trattamento standard <strong>per</strong> la neoplasia vescicale muscoloinfiltrantelocalizzata o localmente invasiva. Obbiettivo dello studioè stato quello di valutare il tempo libero da malattia e lasopravvivenza cancro-specifica in pazienti con neoplasia vescicalesottoposti a cistectomia radicale e linfadenectomia pelvica estesa.I pazienti sono stati divisi in tre gruppi in relazione alla stadiazionepatologica endoscopica ed al comportamento clinico.Metodi: Presso la nostra U.O. di urologia negli ultimi 7 anni,vengono diagnosticati 25-30 casi di neoplasia vescicale muscolo-infiltranteed eseguiti almeno 15 interventi di cistectomiaradicale/anno. Questo studio esamina la storia clinica di 105pazienti con carcinoma uroteliale vescicale da noi sottoposti adintervento di cistectomia radicale e linfadenectomia pelvicaestesa nel <strong>per</strong>iodo compreso dal 01/2000 al 12/2007. L’etàmedia dei pazienti al momento dell’intervento di cistectomia èstata di 71 anni (range 55-83) con predominio netto del sessomaschile. Il <strong>per</strong>iodo di follow-up medio è stato di 30 mesi, il<strong>per</strong>iodo di osservazione di 84 mesi. Nel 95% dei pazienti l’esameistologico ha evidenziato la presenza di carcinoma urotelialetransizionale, nel 5% di adenocarcinoma della vescica Ipazienti sono stati divisi in gruppi in relazione al comportamentoclinico ed alla stadiazione endoscopica. Sono stati identificatitre gruppi. Nel primo gruppo (A=15 paz -14%) la cistectomiaradicale è stata eseguita <strong>per</strong> la presenza di un carcinomauroteliale di grado elevato (T1HG) pluri-resistente a chemio edimmunoterapia topica e/o dopo retur positiva <strong>per</strong> cr urotelialevescicale T1HG. ll secondo gruppo (B= 38 paz - 36%) è formatoda pazienti con cr uroteliale vescicale T1HG che hannopresentato una progressione muscolo-invasiva in corso di follow-updopo trattamento conservativo. Il terzo gruppo (C= 52paz - 49%) è formato da pazienti con diagnosi di malattiamuscolo-infiltrante eseguita già in corso della prima osservazioneendoscopica. Non sono presenti differenze demografichesignificative tra i diversi gruppi. Nei pazienti appartenenti aigruppi A e B sono state eseguite in media 3.2 (range 2-5) resezioniendoscopiche prima di arrivare alla decisione di modificarela strategia terapeutica. Nel 35% dei paz era evidente lapresenza di linfoadenopatia alla stadiazione clinica pre-o<strong>per</strong>atoria.Le caratteristiche isto-patologiche sia delle resezioniendoscopiche che delle cistectomia sono state analizzate.Risultati: Nel corso del <strong>per</strong>iodo di osservazione si è verificatauna mortalità legata alla procedura chirurgica del 3.7% deipazienti (paz epatopatici). L’esame istologico ha evidenziato 5%dei pazienti in stadio pT1HG, 40% in stadio pT2a-b, 45% instadio pT3a-b e 10% in stadio pT4. Sono stati riscontrati linfonodimetastatici nel 31.5%.dei pazienti. Tutti i paz hanno eseguitoprimo controllo oncologico post-o<strong>per</strong>atorio entro 2 mesidall’intervento. L’intervallo di tempo libero da ripresa di malattia(abbiamo inteso indicare la recidiva pelvica come malattiasistemica, come dai più è ormai considerata, al pari delle lesioniripetitive ossee o polmonari; sintomatica o CT-radiologica) ela sopravvivenza complessiva cancro specifica nei tre gruppisono state comparate. La <strong>per</strong>centuale elevata di pazienti conmalattia non localmente confinata ha sicuramente influito sullaripresa di malattia che ovviamente sulla sopravvivenza.Abbiamo osservato nei gruppi A, B e C ripresa di malattia nel<strong>per</strong>iodo di follow-up medio (a 30 mesi) rispettivamente nel20%, 60% e 40%. Nello stesso <strong>per</strong>iodo la sopravvivenza cancro-specificaè stata del 98% dei paz del gruppo A e nel 48% e60% dei paz dei gruppi B e C.Conclusioni: La nostra analisi dei risultati sembra mostrare chela cistectomia radicale non migliora la prognosi dei pazienti concarcinoma-muscolo infiltrante primitivo ne dopo progressione-T1. I migliori risultati sono stati ottenuti in pazienti selezionatidopo retur positiva o <strong>per</strong> malattia resistente ad alto rischio direcidiva. In questo gruppo di pazienti è stato riscontrato unnumero maggiore di neoplasie ancora localmente confinata conlinfonodi negativi. I dati riguardanti i paz con diagnosi dimalattia infiltrante in corso di prima osservazione o con progressionedi malattia non sono differenti da quelli già prodottiin letteratura e nel breve follow-up non distanti tra loro.Abstract n. 67 POSTER (sessione del <strong>26</strong>/11/<strong>2008</strong>,Presentazione poster Miscellanea)ANGIOMIOLIPOMA EPITELIOIDE DEL RENE: DESCRZIO-NE DI UN CASO CLINICOCosta F. 1 , Zanelli M. 2 , Di Silverio A. 1 , Ghini M. 1 , Misuriello G. 1 ,Salvi G. 1 , Vagliani G. 1 , Dababneh H. 3 , Guidi M. 3 , Emili E. 11U.O. Complessa di Urologia, Ospedale S. Maria della Scaletta, AUSLImola, Imola (Bo); 2 U.O. Anatomia Patologica, AUSL Imola (Bo);3Clinica Urologia, Alma Mater Studiorum, Università di BolognaIntroduzione: L’angiomiolipoma renale è una neoplasia benignacaratterizzata istologicamente da una commistione di tessutoadiposo maturo, tessuto muscolare liscio e vasi a parete spessa.L’angiomiolipoma epitelioide è una rara variante di angiomiolipoma,costituito in parte o completamente da cellule epitelioidi,con comportamento biologico potenzialmente aggressivo.Descrizione: Riportiamo il caso di una paziente di 79 anni giuntaalla nostra osservazione in seguito al riscontro incidentale diuna neoplasia interessante il polo inferiore del rene di sinistra,di circa 3,5 cm di diametro, individuata mediante Tc in corsodi accertamenti <strong>per</strong> un aneurisma dell’aorta toracica. La pazienteè stata sottoposta a nefrectomia radicale sinistra. Il decorsopost-o<strong>per</strong>atorio è stato regolare. Macroscopicamente la massa è80Archivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1