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26-29 Novembre 2008 Chieti- Pescara - Salute per tutti

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XVIII Congresso Nazionale Società Italiana di Urologia OncologicaRisultati: Il follow up medio dopo PRS è di 60.5 mesi. L’etàmedia dei pazienti al momento della PRS è 61.6 anni. I pazientihanno eseguito la RT nel ‘96, ‘00 e ‘01 con dosi rispettivamentedi 64.8, 75.6 e 72 Gy; i nadir raggiunti dopo RT sonostati rispettivamente 0.7, 7.9 e 1.3 ng/ml, con un tempo mediodi raggiungimento di 27 mesi.Il tempo medio trascorso tra RT e PRS è di 54.6 mesi.Il PSA prima della PRS era inferiore a 10 ng/ml in due pazienti.I Gleason scores alla biopsia pre-PRS erano 6 (3+3), 7 (3+4)e 8 (3+5).All’esame anatomopatologico la neoplasia era organo-confinatain due pazienti (pT2b). In un paziente la malattia era localmenteavanzata con interessamento delle vescicole seminali(pT3b) e Gleason 5+5. Non si è evidenziata malattia metastaticanei linfonodi pelvici asportati in <strong>tutti</strong> i pazienti.Non si sono verificate lesioni del retto e ad oggi nessun pazienteha sviluppato stenosi anastomotiche. Tutti i pazienti sono interapia di deprivazione androgenica.Il tempo medio di sopravvivenza libera da malattia dopo RT edopo PRS è rispettivamente di 55 mesi e di 27.3 mesi.Al questionario della QoL EPIC il 100% dei pazienti non presentaincontinenza (non utilizza alcun ausilio protettivo <strong>per</strong>incontinenza) e risulta globalmente soddisfatto <strong>per</strong> il trattamentoricevuto <strong>per</strong> la malattia prostatica. Solo un pazientedichiara un’ attività sessuale modesta.Conclusioni: Sebbene il numero dei pazienti da noi trattato conPRS sia molto esiguo, la QoL di questi pazienti risulta soddisfacente;in particolare il tasso di continenza urinaria del 100%indica che da un punto di vista funzionale i risultati della PRSsi sovrappongono a quelli della prostatectomia radicale standard.Peraltro il deficit della funzione erettile, riscontrato nel66% dei pazienti, può essere, in pazienti giovani e motivati,vicariabile con l’ausilio di protesi.Dal punto di vista oncologico, la PRS consente di ottenere ilcontrollo locale di malattia prevenendo i disturbi legati allaprogressione locale (2) e potrebbe rendere più duratura larisposta alla terapia di soppressione androgenica nei pazienticon ripresa biochimica dopo PRS, come fanno ipotizzare l’analisidei risultati ottenuti dai lavori di Thompson IM et al. (trialclinico SWOG 8894) (3) e di Messing EM (4).Bibliografia1. Wei, J. T. et al. Urology 2000; 56: 8992. Amling CL et al. J Urol 1999; 161:857-633. Thompson IM et al. J Urol 2002;168:1008-124. Messing EM et al. Lancet Oncol 2006; 7: 472.Abstract n. 13 COMUNICAZIONE (sessionedel <strong>29</strong>/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Miscellanea 2)SIB-IMRT IPOFRAZIONATA MEDIANTE MARKERS FIDU-CIALI NEL CANCRO PROSTATICO: TOSSICITÀ GRAVE;GENITO-URINARIA E GASTRO-INTESTINALE ACUTA ETARDIVAFantini S. 1 , Villa S. 1 , Valdagni R. 2 , Bedini N. 1 , Pittoni P. 1 ,Mancini A. 3 , Pignoli E. 4 , Guerra M. 5 , Buzzetti A. 5 , Stagni S. 6 ,Olmi P. 11U.O. di Radioterapia 1; 2 Direttore Programma Prostata; 3 U.O. diChirurgia 3; 4 U.O. di Fisica Sanitaria; 5 TSRM U.O. di Radioterapia1; 6 U.O. Urologia Chirurgica Oncologica Fondazione IRCCS IstitutoNazionale dei Tumori, MilanoObiettivi: valutare l’incidenza delle tossicità gastro-intestinale(GI) e genito-urinaria (GU) acuta e tardiva nei pazienti affettida carcinoma prostatico, sottoposti a Simultaneous IntegratedBoost (SIB) IMRT (Intensity Modulated Radiation Therapy).Materiali e metodi: venticinque pazienti affetti da adenocarcinomaprostatico appartenenti alle classi di rischio intermedia oalta (NCCN, 01.2006) sono stati sottoposti a ERT, condottamediante tecnica SIB-IMRT, contemporaneamente sulla prostata(PTV1) e sulle vescicole seminali (PTV2) con intento di radicalità,in regime di ipofrazionamento, sui linfonodi pelvici(PTV3) con finalità precauzionale, con un frazionamento convenzionale.Le dosi giornaliere somministrate ai tre differenti volumi sonostate rispettivamente di 2.60 Gy, 2.25 Gy e 2.0 Gy, <strong>per</strong> una dosetotale rispettivamente pari a 65.0 Gy, 56.25 Gy and 50 Gy(valori corrispondenti ad una LQED2 di 76.0, 60.35 e 50.0 Gy,assumendo un valore di alfa/beta pari a 1.5 Gy). I constraintsdi dose agli ograni a rischio sono stati definiti nel modo seguente:vescica = D30 < 42.5 Gy, dose massima: 65 Gy (LQED2:67.65 Gy); retto = D30 ≤ 38.5 Gy, dose massima: Gy (LQED2:67.65 Gy), assumendo un valore di alfa/beta pari a 3 Gy; intestinotenue = D30 < 38.5 Gy, dose massima: 50 Gy (LQED2 50Gy). Dall’analisi degli isogrammi dose volume si è evinto che ladose media e massima (D1%) ricevuta da vescica, retto e intestino(valori medi calcolati nei 25 pazienti) sono state rispettivamentepari a: 38.55 Gy e 65.4 Gy, 34 Gy e 62.1 Gy, 25.53 Gye 46.99 Gy.La tossicità acuta è stata registrata settimanalmente utilizzandoi criteri RTOG. I pazienti sono stati valutati mediante retto-sigmoidoscopiae biopsia della mucosa rettale, prima di avviare laERT (tempo “0”) e ad un anno dal termine del trattamentoradiante, al fine di valutarne la tossicità tardiva.Risultati: Le <strong>per</strong>centuali di tossicità acuta GU rilevate sono statele seguenti: G0 nel 20% dei casi, G1 nel 52% dei casi e G2 nel28% dei casi, quelle di tossicità GI bassa (proctite) sono statepari a: G0 nel 36% dei casi, G1 nel 40% dei casi e G2 nel 24%dei casi. La tossicità acuta GI alta (enterite) è stata di grado 0,1, 2 nel 32%, nel 52% e nel 16% dei pazienti, rispettivamente.Solo 10 pazienti sono stati valutati mediante retto-sigmoidoscopiaad un anno, <strong>per</strong>ché presentavano un follow up >/= 12mesi (rate: 27-12 mesi).In questo gruppo di pazienti la tossicità GU tardiva (score RTOG)è stata la seguente: G0 in 6 casi (60%), G1 in 3 casi (30%) e G2in 1 caso (10%), mentre la tossicità rettale tardiva è stata laseguente: G0 in 7 casi (70%), G1 in 2 casi (20%) e G2 in 1 caso(10%). Il pattern di tossicità GI bassa era correlato, in <strong>tutti</strong> i casi,con il dato istopatologico. La tossicità tardiva gastro-intestinalealta è stata di grado 0, 1, 2 in 8, 2 e 0 pazienti, rispettivamente.Conclusioni: I dati preliminari di questo studio appaiono a favoredell’impiego di una tecnica SIB-IMRT con ipofrazionamento neitrattamenti radioterapici di carcinoma prostatico. Nonostante ilnumero di pazienti arruolati sia ancora esiguo, <strong>per</strong> poter trarreconclusioni definitive, i risultati in termini di tossicità acuta e tardivasembrano favorevoli. Un numero maggiore di pazienti e un<strong>per</strong>iodo di follow-up maggiore saranno necessari <strong>per</strong> confermarequanto riscontrato.Abstract n. 14 COMUNICAZIONE (sessione del27/11/<strong>2008</strong>, Comunicazioni Miscellanea 1)IGRT CON SIB-IMRT IPOFRAZIONATA NEL CARCINOMAPROSTATICO ATTRAVERSO “MARKERS FIDUCIALI”INTRAPROSTATICI: DEFINIZIONE DEL VOLUME BERSA-GLIOFantini S. 1 , Villa S. 1 , Valdagni R. 2 , Bedini N. 1 , Mancini A. 3 ,Pittoni P. 1 , Sangalli C. 4 , Pignoli E. 5 , Buzzetti A. 6 , Biasoni D. 7 ,Olmi P. 11U.O. di Radioterapia 1; 2 Direzione Scientifica, ProgrammaProstata; 3 U.O. di Chirurgia 3; 4 U.O. di Radioterapia, FondazioneIRCCS Policlinico San Matteo, Pavia; 5 U.O. di Fisica Sanitaria ;6TSRM U.O. di Radioterapia 1; 7 U.O. Urologia ChirurgicaOncologica; 1,2,3,5,6,7,8 Fondazione IRCCS Istituto Nazionale deiTumori, MilanoArchivio Italiano di Urologia e Andrologia <strong>2008</strong>, 80, 3, Supplemento 1 59

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