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"Le caverne dei diamanti" di Emilio Salgari - Altervista

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– Certo, signore, ma avrà esito negativo per entrambi, lovedrete. Se le unghie del leone poco possono contro la grossapelle del rinoceronte, il corno <strong>di</strong> questi non potrà sfondare lecostole a quello.– Lo credete?– Aspettate e ne sarete convinto.Alla luce della luna, scorgemmo in quell'istante un superboleone avanzarsi lentamente nella valletta, <strong>di</strong>retto verso lasorgente. Conscio della propria forza, veniva innanzi facendou<strong>di</strong>re, <strong>di</strong> quando in quando, la sua possente voce.Pareva che sdegnasse <strong>di</strong> prendere qualsiasi precauzione,anzi che volesse annunciare a tutti la sua presenza.Passo a passo giunse sull'opposta riva dello stagno e simise a bere a lunghi sorsi, gettando però, <strong>di</strong> tratto in tratto, deglisguar<strong>di</strong> sospettosi a destra ed a manca. Forse il venticellonotturno aveva portato fino a lui le emanazioni del rinoceronte.– È splen<strong>di</strong>do quell'animale – <strong>di</strong>sse Good. – Quanta<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> gesti dai leoni che si vedono nei serragli.– E che incedere maestoso – aggiunse il genovese.– Attenti al rinoceronte – <strong>di</strong>ss'io. – Si prepara ad assalire.Il colosso infatti era uscito pian piano dai cespugli, senzaessere stato scorto dall'avversario, essendosi questo rimesso abere.Con uno slancio <strong>di</strong> cui non lo si sarebbe creduto capace, ilrinoceronte attraversò lo spazio che lo <strong>di</strong>videva dalla riva, poi siscagliò in mezzo allo stagno, sollevando un'ondata gigantesca.Il leone, scorgendolo, aveva fatto un salto in<strong>di</strong>etro,sottraendosi a quel violento attacco e si era piantato sulle zampe,pronto a prendere, a sua volta, lo slancio.I due formidabili avversari si guardarono l'uno l'altro perparecchi istanti, poi il rinoceronte abbassò l'aguzzo corno ecaricò a fondo, all'impazzata, credendo forse <strong>di</strong> frantumare il re227

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