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"Le caverne dei diamanti" di Emilio Salgari - Altervista

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«Gli struzzi potranno senza paura avventurarsi attorno allacapanna reale perché non sarà certo il regalo nostro, massimenelle mani del vecchio negro, quello che potrà arrestarli nellaloro corsa. Dietro preghiera del capo gli lasciammo anche lapelle <strong>dei</strong> giganteschi volatili colla quale voleva fare deglieccellenti scu<strong>di</strong>.»– Che furfanti <strong>di</strong> capi! – esclamò Good. – Sono tutti cosìavi<strong>di</strong>?– Uno peggio dell'altro – risposi io. – Se date <strong>di</strong>eci vidomandano venti, e quando date venti vi domandano cinquanta.– E se non si dasse niente e si passasse sui loro territori agran<strong>di</strong> marce?– Sarebbe peggio, poiché non si tarderebbe ad avere allespalle tutti i loro guerrieri. L'allarme si propagherebbe <strong>di</strong>villaggio in villaggio e si sarebbe costretti a procederecombattendo continuamente.– Amici! – <strong>di</strong>sse il genovese. – L'arrosto minaccia <strong>di</strong>abbruciarsi.La cena non fu così eccellente come avevamo sperato. Siache quello struzzo fosse assai vecchio o che la carne <strong>di</strong> queigiganteschi volatili sia realmente poco succolenta, trovammol'arrosto assai coriaceo, tanto anzi che ci stancammo presto <strong>di</strong>masticare. Fortunatamente avevamo prima bevute le uova e leavevamo trovate non inferiori a quelle <strong>di</strong> gallina.La notte trascorse tranquilla, però u<strong>di</strong>mmo più volterisuonare nella valletta le risa sgangherate delle jene e le urlaniente allegre <strong>di</strong> alcuni sciacalli, i quali si erano presi ilpermesso <strong>di</strong> offrirci una serenata poco attraente.L'indomani, dopo d'aver vuotato tre altre uova <strong>di</strong> struzzo,riprendevamo la marcia su quelle sabbie ardenti che pareva nonavessero mai confine. Cominciavamo a <strong>di</strong>ventare inquieti,perché l'oasi in<strong>di</strong>cataci da Ignosi e dai cacciatori della montagna237

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