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«Ti va bene se ce lo dividiamo?», mi chiede.<br />
«Certo». Mi riempio la bocca di gelato e biascico: «Sai che è il mio preferito?».<br />
Mi fa un altro sorriso celestiale e si passa la mano fra i capelli. «Sembra che stia funzionando».<br />
Gli rispondo con un sorriso, perché ha ragione. Non so se sia merito suo o del gelato, ma non me ne può fregare di meno se Luc si sta dando alla<br />
pazza gioia con quella là, in questo momento.<br />
Ok, se ci penso bene so che non è vero, ma adesso lo voglio uccidere giusto un po’ e in modo più civile, tipo, non so, con una pistola o un coltello,<br />
invece che farlo a pezzi con le mie stesse mani.<br />
Finiamo il gelato e io affondo nei cuscini. Prendo in esame la possibilità di aprire il manuale di fisica, cercando di convincermi che sia una buona<br />
idea, ma è dura.<br />
Gabe si avvicina e mi mette il braccio intorno alle spalle. «Tutto bene?».<br />
«Sì». Gli appoggio la fronte al petto, chiedendomi com’è possibile che io continui imperterrita a volere Luc.<br />
Come se mi avesse letto nel pensiero, mi mette una mano fresca sulla guancia e mi gira il volto verso il suo. «Dimenticalo. È solo un cretino». Mi<br />
guarda negli occhi proprio come fa Luc, come se potesse scorgervi la mia anima.<br />
All’improvviso sento un’ondata di emozioni e vorrei piangere. Chiudo gli occhi, mi concentro sulla musica e ricaccio indietro le lacrime. Ma tutto ciò<br />
che vedo è la faccia di Luc. «È un cretino», ripeto con gli occhi ancora chiusi, cercando di convincermi che sia un mantra infallibile.<br />
Sento le labbra di Gabe sulla mia fronte, soffici e leggere come le ali di una farfalla. E prima di rendermene conto l’ho fatto: gli ho preso il volto fra le<br />
mani e le mie labbra sono sulle sue. Esita un istante, trattenendo il fiato, ma subito dopo le sue braccia mi circondano, stringendomi, e le sue labbra si<br />
muovono sulle mie. Sento il sapore di una fresca alba invernale.<br />
Nel bacio di Gabe c’è una pace che non ho mai conosciuto prima. Così profonda che cancella i sentimenti come l’odio, la rabbia o il dolore. Al loro<br />
posto c’è solo amore, sconfinato e incondizionato. <strong>Il</strong> suo bacio si fa più penetrante, e io vorrei restare qui per sempre.<br />
A un tratto la mano sulla guancia che mi teneva stretta inizia ad allontanarmi, dolcemente, e lui si ritrae. Mi perdo nei suoi insondabili occhi blu, mentre<br />
traccia la linea delle mie labbra con un dito. Quando riprendo coscienza della stanza mi chiedo per quanto tempo ci siamo baciati. Mi è sembrata<br />
un’eternità racchiusa in un battito di ciglia. Ed è solo quando mi sospinge gentilmente sul divano che mi rendo conto che, spinta dal bisogno di<br />
avvicinarmi, gli sono salita sopra.<br />
I suoi occhi si chiudono, lasciando andare i miei. Appoggia la fronte alla mia e sussurra piano: «Devo riportarti a casa». Quando li riapre, gli occhi<br />
sono pieni di rimorso. Si alza in piedi e si avvia alla porta, senza guardarmi.<br />
Tutta la pace è scomparsa, come se non ci fosse mai stata, e un’ondata di frustrazione e di rabbia mi investe. Mi alzo dal divano e butto lo zaino sulle<br />
spalle.<br />
«Faccio così schifo?»<br />
«No, è colpa mia», dice uscendo dalla porta.