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artigli sul suo petto, ancora sanguinanti.<br />
Barghest piega la testa da un lato e mugola, poi ci si siede davanti, dandoci le spalle, e ringhia verso la mischia ai piedi delle scale. Non posso<br />
guardare mentre i cani riducono Beherit a brandelli, così mi volto verso Luc e cerco un punto in cui poterlo toccare senza fargli male.<br />
«Perché non hanno attaccato anche me?», chiedo accoccolandomi sotto al suo braccio destro.<br />
«Gli ho detto io di non farlo». Sorride. «E il mio talismano – il tuo reggiseno rosso – è stato utile per l’odore. Ora Barghest ha l’incarico di proteggerti».<br />
Lascio Luc e mi giro a guardare il cane seduto davanti a noi, le cui spalle sono alte come le mie. «Proteggermi da cosa?».<br />
<strong>Il</strong> viso di Luc s’incupisce per un momento. «Dall’Inferno e da tutto ciò che ne esce».<br />
Faccio per infilarmi di nuovo sotto al suo braccio, quando sento qualcosa passare fra i miei capelli arruffati. Luc arretra e si piega su se stesso.<br />
«Ahhh».<br />
«Luc? Cos’hai?».<br />
Rantola e guarda Beherit, il volto contorto dal dolore e gli occhi che si illuminano di rosso. Vedo il riflesso del manico di un pugnale che fuoriesce dalla<br />
sua spalla, e quando Luc lo estrae capisco. Oro, il punto debole di Luc.<br />
Col cuore in gola e l’adrenalina che mi esce dalle orecchie mi giro verso Beherit, mentre Gabe avanza scendendo dalle scale e lo avvolge con la sua<br />
luce bianca. È come guardare dentro a una nuvola durante una tempesta di elettricità, piccole saette lampeggiano nella luce bianca. Mi si drizzano tutti i<br />
peli e l’aria si impregna di ozono. Quando dal palmo di Gabriel parte un fulmine che colpisce dritto Beherit, inizio a urlare.<br />
<strong>Il</strong> volto di Beherit si torce in agonia, e mentre i cani continuano ad attaccarlo i suoi lamenti si spandono per la casa. Ma il centro della sua attenzione<br />
siamo sempre Luc e io, e nonostante il dolore ha sul volto un ghigno trionfante.<br />
Lo fisso pietrificata dal terrore e dalla rabbia, e vedo materializzarsi nelle sue mani un altro pugnale d’oro. Lo shock mi restituisce la lucidità.<br />
«Fermo!», grido. «Lascialo in pace. Lui non è più affar tuo». Mi paro davanti a Luc. «Verrò con te se lo lasci stare».<br />
Beherit emette un ruggito vittorioso e Luc mi afferra la mano, ancora piegato su stesso. Scuote la testa e con gli occhi che gli escono dalle orbite<br />
trattiene un rantolo. Volute di fumo nero si alzano dalla ferita sanguinante che il pugnale ha inferto alla sua spalla sinistra. «No, usa la Suggestione!».<br />
Non riesco a pensare. Ricaccio indietro un singhiozzo e mi giro verso Beherit. «Fermo!», grido di nuovo, e Barghest ringhia. Lascio la mano di Luc e<br />
faccio un passo avanti. «Lascia stare Luc! Verrò con te, ma lascia stare Luc! Ti prego!».<br />
<strong>Il</strong> mio cuore batte all’impazzata mentre mi avvicino lentamente alle scale. Barghest strappa la mia maglietta afferrandola coi denti per cercare di<br />
fermarmi, ma io vado avanti. La luce bianca di Gabe aumenta d’intensità, come per dissuadermi, ma io la ignoro e arrivo davanti a Beherit.<br />
Lui alza il capo ed emette un ruggito roboante. Nell’istante in cui sento i suoi artigli bruciarmi sulle spalle mi rannicchio e mi allungo verso l’altra mano,<br />
che ancora regge il pugnale d’oro. Lo afferro e glielo punto contro, ancora accovacciata, poi balzo in piedi e con tutte le mie forze glielo pianto nel petto.<br />
«Va’ all’Inferno!», urlo.<br />
Ma la mia voce è coperta dal suo grido, acuto e fortissimo, uno stridore che probabilmente mi lacererà i timpani. Cado per terra e chiudo gli occhi,<br />
chiedendomi cosa proverò quando mi ucciderà.<br />
Quando il lungo grido di Beherit cessa, sento un calore intenso che mi avvolge, ma invece che da una tremenda agonia vengo pervasa da un senso di<br />
serenità. Forse, dopo tutto, la morte non è così terribile, persino se avviene per mano del Diavolo.<br />
Poi mi rendo conto che il calore viene da dietro di me, e aprendo gli occhi vedo Barghest, che si è messo fra Beherit e me, azzannandolo al braccio.<br />
Quando mi giro vedo Luc, e ora non solo gli occhi, ma il suo intero corpo emette un bagliore rosso. È il suo calore che mi attraversa, avvolgendomi in<br />
un campo protettivo.<br />
<strong>Il</strong> fulmine di Gabe lampeggia di nuovo, quasi accecandomi. Sento l’urlo acuto di Beherit e attraverso la luce vedo un liquido spesso e purulento che<br />
fuoriesce dalla ferita sul suo petto, mentre spirali di fumo gli avvolgono in una nuvola la parte superiore del corpo. Un’esplosione sonora mi fa<br />
indietreggiare, e quando la luce sfuma tutto ciò che resta di Beherit è il sibilo del fumo nero e il puzzo di zolfo e carne bruciata. Lui e i cani sono spariti.<br />
Gabe si precipita giù dalle scale, il suo splendore si smorza e posso vedere la sua espressione angosciata.<br />
«Gabe?». Non sta guardando me. Sento un tonfo alle mie spalle e il terrore più nero mi assale. Mi volto, e vedo l’immagine di cui non ho potuto<br />
liberarmi da quando mi sono svegliata: Luc riverso sul pavimento, bianco come un cadavere e imbrattato di sangue.