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Lisa-Desrochers-Il-Bacio-Maledetto

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Capitolo 19<br />

Danzando con il Diavolo<br />

Luc<br />

Frannie raddrizza le gambe di Riley e si siede vicino alle amiche, sul mio letto. «Si riprenderanno?»<br />

«Sì, tra poco dovrebbero svegliarsi. La possessione demoniaca mette fuori gioco per un po’, ma non causa danni permanenti».<br />

«Vuoi dire che potete saltare nel corpo della gente quando vi pare e piace?».<br />

Al solo pensiero mi viene la nausea, poi però ricordo il piacere intenso che ho provato entrandole dentro. «Chi è legato al Paradiso è fuori dalla nostra<br />

portata. Per il resto, sì. Di solito è un’esperienza poco piacevole, ti trovi stipato in uno spazio angusto e viscido».<br />

«Come funziona? Siete dentro allo stesso corpo in due?»<br />

«In pratica sì. Ma solo qualcuno molto forte può mantenere la lucidità quando un demone cerca di controllarlo, di solito è come se il mortale non ci<br />

fosse, anche se continua a occupare spazio. Ci sono delle eccezioni, però». Penso a quando la mia anima danzava con la sua e rabbrividisco.<br />

Frannie guarda Taylor e Riley sul letto. «Ricorderanno qualcosa di Belias e Avaira?».<br />

«Direi di no. Quando un mortale viene posseduto è come se si addormentasse. Non ricorderanno nulla, ed è un bene che non sappiano cos’è<br />

successo».<br />

Si alza in piedi e mi viene incontro, abbracciandomi. «Tu come hai fatto a capire cosa stava succedendo?».<br />

È proprio questo il problema: ci sono arrivato tardi. Scuoto la testa. «Appena siamo scesi dalla macchina il mio sesto senso mi ha avvertito, ma non<br />

mi era venuto in mente che Belias e Avaira potessero ricorrere alla possessione. Ho pensato che avrebbero cercato di seguirvi e che allora li avrei potuti<br />

affrontare senza mettervi in pericolo. Ma quando siete uscite dal parcheggio, il mio sesto senso si è azzittito. È molto imbarazzante, ma devo ammettere<br />

che mi ci sono voluti un paio di minuti per fare due più due, e a quel punto era quasi troppo tardi. Sapevo in che direzione eravate andate… e mi sono<br />

ricordato della cava. Belias era là quella notte».<br />

«Cosa vuole da me?»<br />

«La stessa cosa che volevo io». Mi fa male al cuore dirle queste cose, so quanto sia doloroso per lei sentirle, ma deve capire che non si fermeranno<br />

finché non sarà legata, in un modo o nell’altro. «Ti perseguiteranno».<br />

Frannie si irrigidisce. «Odio questa storia. Perché doveva succedere proprio a me?».<br />

La stringo forte. «Non lo so», dico. Vorrei poterle dare una risposta.<br />

Sospira e nasconde il volto nel mio petto. «Quindi, sarà sempre così». Asciugo con un dito una lacrima che le scorre lungo le ciglia. «Chiedo solo una<br />

vita normale».<br />

Vorrei tenerla fra le braccia e dirle che andrà tutto bene, ma non ho più intenzione di mentirle. «Temo tu abbia rinunciato alla normalità quando ti sei<br />

innamorata di un demone». E forse di un angelo. Questo pensiero mi pesa sul cuore come un macigno. Le bacio la sommità del capo e sospiro. «In<br />

ogni caso, non si fermeranno finché non avranno ottenuto ciò che vogliono».<br />

«Non c’è niente che possiamo fare?»<br />

«Possiamo provare a scappare, ma dubito che esista un posto dove non ci troverebbero».<br />

La sua espressione si fa determinata. «Io riuscirò a vivere la mia vita. Se no che senso avrebbe lottare? Tanto varrebbe che mi legassero subito».<br />

La guardo negli occhi, sperando che capisca che le cose non sono solo bianche o nere. «Hai la tua Suggestione, Frannie».<br />

«Cosa vuoi dire?»<br />

«Se il tuo potere è forte abbastanza per trasformare me, dovresti essere in grado di usarlo per difenderti».<br />

«Come funziona?»<br />

«Solo tu puoi scoprirlo, ma se impari a controllarlo dovrebbe proteggerti».<br />

I suoi occhi sono colmi di paura. «Cosa mi ha fatto Belias?»<br />

«Belias è una creatura nata dalla lussuria, la sua tecnica di solito implica sedurre la sua preda per succhiarne l’anima. Ma questo dovrebbe essere<br />

lecito solo coi mortali che sono già stati legati, o almeno credo». Mi torna alla mente la conversazione avuta con Belias sotto all’albero nel giardino di<br />

Frannie. «Perché, in effetti, mi ha detto che le regole sono cambiate…». La sento rabbrividire fra le mie braccia.<br />

«Che sfiga», dice guardando le sue amiche, ancora inerti sul letto.<br />

Proprio in quel momento Taylor apre gli occhi e annaspa per tirarsi su a sedere. «Ma che diavolo…».<br />

«Ehi, Tay», dice Frannie, andandole a sedere vicino. Anche Riley si sveglia e mugola stropicciandosi gli occhi.<br />

«Cosa succede?». Taylor si guarda intorno con sospetto.<br />

«Stavamo facendo un giro», butto lì, aiutandomi con una spintarella del mio potere.<br />

Riley si mette a sedere, ancora intontita.<br />

«Ehi, Ry. Come ti senti?», le domanda Frannie.<br />

«Di merda».<br />

Taylor si volta di scatto e mi guarda. «Dove diavolo siamo?»<br />

«Benvenute nella mia umile dimora», dico con un sorriso e un’altra piccola spinta. «Non vi ricordate di essere salite?».<br />

Per un attimo, i suoi occhi si fanno vitrei. «Forse…».<br />

«Volete un’altra birra?», domando indicando il frigo.<br />

«No!», esclama Riley, urlando e sfregandosi la fronte.<br />

Accompagniamo Taylor e Riley alla macchina di Riley, che io e Frannie siamo tornati a prendere precedentemente, e le guardiamo andarsene. Do<br />

un’occhiata in giro e sospiro di sollievo, ben sapendo che c’è mancato un pelo, per tutti noi. Circondo le spalle di Frannie con un braccio in un gesto di<br />

protezione e torniamo insieme verso il palazzo. Una volta rientrati nell’appartamento, Frannie chiude a chiave e io lancio uno schermo protettivo, che<br />

spero possa agire da deterrente. Poi lei si appoggia a me, e sento il cuore accelerare. Sta ancora tremando… o sono io che tremo? Non lo so. «Stai<br />

bene?», le sussurro in un orecchio.<br />

«Ora sì», dice spingendo il corpo contro il mio, e mi guarda incuriosita: «Quello che hai detto prima… sull’entrare nei corpi degli altri…».<br />

«Sì…».

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