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Lisa-Desrochers-Il-Bacio-Maledetto

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Capitolo 17<br />

Per l’amor del Cielo<br />

Frannie<br />

Usciamo nella pioggia, la mia mano in quella di Luc, e ci infiliamo in macchina. Ho paura di chiederlo, ma lo faccio comunque: «Dove andiamo?»<br />

«C’è un’unica persona – e uso il termine persona in senso lato – che potrebbe sapere cosa diavolo sta succedendo», dice mettendo in moto.<br />

Mentre Luc guida, la piogga si trasforma in un temporale, che quando parcheggiamo davanti a casa di Gabe è diventato un vero e proprio diluvio, con<br />

enormi gocce che velano il parabrezza e battono sul tettuccio come migliaia di piccoli martelli. Per tutto il tragitto non faccio che pensare a quello che gli<br />

ho detto. Che lo amo.<br />

Che mi è preso?<br />

È un demone. Non sono nemmeno riuscita a capacitarmi di cosa significhi esattamente. Aveva le corna.<br />

E io gli ho detto di amarlo.<br />

Oh Dio! Da dove mi è venuto fuori?<br />

Io non lo amo, vero?<br />

No. L’amore non esiste.<br />

Ma neanche i demoni dovrebbero esistere.<br />

Lancio un’occhiata a Luc, che spegne il motore e si gira verso di me. Mi terrorizza e, per quanto io sappia che è una cosa stupida, non perché non è<br />

umano.<br />

Oh Dio. Lo amo davvero?<br />

Mi tira fuori dalla macchina e su per le scale fin sotto al portico, dove suona il campanello. In casa le luci sono spente.<br />

«Forse non c’è», dico speranzosa. Perché non sono pronta a gestire tutto questo più la presenza di entrambi.<br />

«È qui», risponde Luc appena prima che la porta si apra e la vista di Gabe mi lasci senza fiato.<br />

Non riesco a rimanere qui, con tutti e due. Non finché sono così confusa. Perché tre giorni fa ero altrettanto terrorizzata dall’idea di essere innamorata<br />

di Gabe.<br />

Mi giro verso Luc. «Sicuro che sia una buona idea?»<br />

«Forse lui lo sa, cosa sta succedendo».<br />

«Succedendo a chi?», chiede Gabe, prendendomi la mano e tirandomi dentro.<br />

«A me», dice Luc seguendomi.<br />

Gabe accende la luce e squadra Luc. «Allora…?», chiede chiudendo la porta dietro di noi.<br />

«Non riesco a cambiare», dice Luc con voce grave.<br />

Gabe è scioccato, ma sembra molto interessato, come se sapesse di cosa si tratta. «Fammi vedere».<br />

Luc si allontana da me di un passo, chiude gli occhi e fa un respiro profondo. Spuntano due cornini neri sulla sommità del suo capo. Io li fisso<br />

affascinata, sforzandomi di non allungare una mano per toccarli.<br />

«Prova con più forza».<br />

«È tutto. È il massimo che posso fare».<br />

«Ed è meno caldo di prima», aggiungo. Luc mi guarda con un barlume di speranza negli occhi.<br />

Gabe ha l’espressione di chi è giunto a una conclusione. «Ci stavo pensando…».<br />

«Pensando a cosa?», chiede Luc facendo sparire le corna.<br />

«Ti ricordi quando mi hai detto che non volevi che a Frannie succedesse qualcosa di male?».<br />

Gli occhi di Luc si posano sui miei. «Sì».<br />

«E io ti ho detto che ti credevo».<br />

«Sì».<br />

«È iniziato allora. I tuoi pensieri erano un libro aperto per qualsiasi buon angelo. E io posso sentire i pensieri di un demone».<br />

Gli occhi di Luc si assottigliano. «Quindi mi sei entrato nella testa», grugnisce.<br />

Gabe sbuffa. «Già. E devo dirti che il tuo piano faceva schifo. Forse non ti era chiaro, ma eri già innamorato di lei, e questo ha mandato all’aria tutto il<br />

resto».<br />

Mi giro di scatto verso Luc.<br />

Anche lui mi ama?<br />

Luc fulmina Gabe con lo sguardo e si volta verso la finestra.<br />

Vengo colta dalla vertigine. Pensieri, immagini ed emozioni si agitano alla rinfusa. Sto ascoltando cose assurde, impossibili, ma so anche che sono<br />

vere, e una parte di me si sente sollevata, perché sapeva che questo momento sarebbe arrivato.<br />

Luc – Lucifer – è caldo, ha le corna, è un demone. Sembra più vero ora che siamo qui con Gabe che nell’appartamento di Luc.<br />

Gabe.<br />

Resto pietrificata mentre i pezzi del puzzle fanno clic nella mia mente. Gabe – Gabriel – il suo sorriso di luce, tutti i suoi avvertimenti. E ha appena<br />

detto… “per qualsiasi buon angelo”.<br />

No.<br />

Guardo Gabe, incapace di cancellare l’espressione di stupore dal mio volto. Angelo?<br />

Lui mi guarda con occhi cauti e risponde alla domanda che gli ho posto in silenzio. «Sì».<br />

«No!».<br />

Perché è tanto più difficile da accettare questo che il fatto che Luc sia un demone?<br />

Perché non possono esistere né angeli, né Paradiso, né Dio.<br />

La stanza gira vorticosamente e io mi piego ad abbracciarmi le ginocchia, per far entrare aria nei polmoni al limite del collasso. Ma la mia gola non fa<br />

che serrarsi, il pensiero di Matt non permette all’aria di passare.<br />

Se Dio esiste, perché si è preso mio fratello?

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