Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Frannie<br />
Quando arriviamo da Luc, Taylor e Riley ci aspettano nel parcheggio, sedute sul cofano della macchina di Riley. Non ricordo di avergli detto dove<br />
abita. «E loro cosa diavolo ci fanno qui?»<br />
«Senza dubbio si sono riunite per prendermi a calci», dice Luc.<br />
«Be’, te lo meriti».<br />
Mi guarda arcuando un sopracciglio e risveglia il formicolio ormai noto al mio corpo.<br />
Parcheggiamo vicino all’ingresso del palazzo, con che cerco di rimettere insieme i pezzi mentre le mia amiche ci corrono incontro. Sono felice di<br />
vedere Taylor di nuovo in forma. Oggi è stato il suo primo giorno di scuola dopo l’incidente di suo padre, e sembrava ancora molto giù.<br />
«Siamo venute a rapirti. Serata fra donne», dice Taylor.<br />
«È ancora pomeriggio e non è neanche mercoledì. Che storia è?»<br />
«Taci e fai come ti diciamo», dice con un sorriso furbo.<br />
Mi avvicino e la abbraccio. «Come te la cavi?».<br />
Per un istante sembra confusa, poi dice: «Bene».<br />
«Tuo padre è tornato a casa oggi?».<br />
Dà un’occhiata rapida a Riley e torna a me. «Già».<br />
«Sta bene?»<br />
«Sì».<br />
Aspetto che entri un po’ più nei dettagli, e quando non lo fa immagino che non abbia voglia di parlarne. «Allora, che succede?»<br />
«Che tu vieni via con noi».<br />
«Scusate, ma Luc e io siamo un po’ impegnati».<br />
Lui mi guarda, soffermandosi sul crocifisso sotto alla mia maglietta. «No, non c’è problema… penso che dovresti andare».<br />
Lo guardo storto. «Pensavo che avessimo da fare», o almeno, io immaginavo già lenzuola fresche su cui rotolare i nostri corpi caldi…<br />
«Vai pure, Frannie», dice allontanandosi e scrutando preoccupato il parcheggio e i palazzi.<br />
«Tutto bene?»<br />
«Sì». È quasi un grugnito. «Andate».<br />
C’è qualcosa che non va. Mi sforzo di distogliere lo sguardo da Luc, esamino il parcheggio e poi mi rivolgo a Taylor. «Dove andiamo?»<br />
«È una sorpresa», dice con un bagliore negli occhi.<br />
Quando mi volto a baciare Luc per salutarlo, il suo sguardo è ancora inquieto.<br />
«Che cos’hai?», gli sussurro all’orecchio quando si china su di me.<br />
«Niente. Ci vediamo dopo». Mi bacia e io mi impongo di lasciarlo andare.<br />
Monto in macchina, sul sedile posteriore. Mentre usciamo dal parcheggio, Riley continua a guardarmi dallo specchietto retrovisore.<br />
«Allora, volete dirmi che si fa?», chiedo.<br />
«Lo vedrai», mi risponde dallo specchietto.<br />
«Come avete fatto a trovarmi? Non vi ho mai detto dove vive Luc».<br />
Riley mi guarda dallo specchietto. «Ma sì che ce l’hai detto. Ti ricordi quella volta a scuola?»<br />
«No, non me la ricordo». Mi volto a guardare il palazzo, che scompare in lontananza. «E tutta questa storia mi sembra un po’ assurda».<br />
Taylor si volta a guardarmi. «Ci hai messe da parte per Lucifer. Non avevamo altra scelta».<br />
Lucifer? Un campanello d’allarme scatta nella mia mente. Cerco di stare calma, il panico non può che peggiorare la situazione. Sento il tocco del<br />
crocifisso sul petto e respiro profondamente. «Già, avete ragione. Scusatemi. Ma che dire di Riley e Trevor? Non sono da meno». Aspetto la reazione di<br />
Taylor.<br />
Si guardano un attimo, poi Taylor si volta verso di me con una smorfia e dice: «Già… ho dovuto rapire anche lei».<br />
Reazione sbagliata. Merda! La guardo e mi accorgo che i suoi occhi hanno un bagliore rossastro, appena un accenno dietro alle iridi grigie, ma<br />
abbastanza da essere percepibile nell’ombra della macchina.<br />
Non so cosa stia succedendo, ma ho la sensazione di essere in trappola.<br />
Cerco il momento adatto per scappare, ma ormai siamo fuori città, in aperta campagna, e non ci sono stop a cui fermarci. Non posso saltare dalla<br />
macchina in corsa, perché Riley guida molto più veloce del solito. Cerco di restare lucida e di guardarmi intorno e finalmente capisco dove siamo dirette.<br />
Mi stanno portando alla cava.<br />
Parcheggiamo vicino al sentiero che porta al laghetto. Io smonto dalla macchina e inizio ad allontanarmi.<br />
Taylor – o chiunque sia – è dietro di me in un lampo. «Ehi, dove vai?».<br />
Ottima domanda. Dove sto andando? La strada principale è ad almeno un chilometro e la fitta boscaglia è silenziosa. È troppo presto per le comitive<br />
di nuotatori estivi. Non ho scampo. «Da nessuna parte. Allora, che ci facciamo qui?»<br />
«Un giro. Magari un bel bagno. Suona bene, no?».<br />
Già, grandioso. «Non mi va di fare il bagno. L’acqua è gelida».<br />
Taylor lancia un’occhiata d’intesa a Riley e i suoi occhi si accendono di un lampo rosso. «Dovremo stare molto vicine per sfruttare il calore corporeo»,<br />
dice con un sorriso lascivo.<br />
Le cose si mettono male. Vedo che Riley infila le chiavi nella tasca degli shorts e si incammina sul sentiero. Taylor resta dov’è e aspetta che io vada<br />
per prima. Seguo Riley, pensando a come prenderle le chiavi.<br />
Percorriamo il sentiero serpeggiante e arriviamo al laghetto. Taylor si avvicina all’acqua e si siede sopra una roccia. I suoi occhi lampeggiano e un<br />
sorriso malevolo le storce la bocca. «Io dico di spogliarci nude. L’acqua sembra fantastica».<br />
«Mmm… che buona idea», dice Riley guardandomi con lo stesso baluginio negli occhi. «Ma devo pisciare. Torno subito». Merda. Addio chiavi.<br />
Taylor si alza e viene verso di me. «Sembri così tesa. Rilassati». Mi afferra la mano e mi tira verso le rocce. È bollente, proprio come all’inizio era Luc.<br />
Mi invita a sedere, restando in piedi dietro di me. Mi massaggia le spalle, poi tenta di sfilarmi la maglietta.<br />
Io non glielo permetto. «Fa troppo freddo. Dico davvero». Non mi giro a guardare ma la sento grugnire. Ho bisogno di pensare, ma il battito del cuore<br />
mi martella nelle orecchie e non riesco a concentrarmi. Sento un leggerissimo stormire di foglie. Alzo gli occhi e butto fuori il fiato che avevo trattenuto a<br />
lungo: dal bosco esce una testa di capelli neri che scintillano al sole. Grazie a Dio. «Luc», dico liberandomi dalle grinfie di Taylor e alzandomi per andare<br />
da lui. Ma quando alza il capo mi accorgo di essermi sbagliata.<br />
«Ciao, Frannie», dice con una luce inquietante negli occhi rossi. «Sono Belias».<br />
Lo guardo e so che dovrei scappare, ma i miei piedi sono incollati al suolo e inizia a girarmi la testa. Con la coda dell’occhio vedo Taylor svignarsela