cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...
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4. Importanza dell’azione locale<br />
per il clima<br />
Il raggiungimento degli obiettivi di risparmio, efficienza energetica, sviluppo delle fonti rinnovabili, abbattimento delle<br />
emissioni climalteranti non può prescindere dal coinvolgimento di comunità e governi locali. Molte decisioni capaci di incidere,<br />
direttamente o indirettamente, su mitigazione e adattamento al <strong>cambiamento</strong> <strong>climatico</strong>, e in generale di perseguire uno<br />
sviluppo sostenibile, sono prese a livello locale.<br />
Essendo la dimensione di governo più vicina ai cittadini è quella, inoltre, potenzialmente più in grado di informare,<br />
coinvolgere e indirizzare le scelte, ed è anche quella che detiene il maggior grado di conoscenza sulle condizioni territoriali,<br />
ambientali, sociali, economiche del proprio territorio, sia in termini di criticità e rischi sia di opportunità.<br />
Una delle importanti sfide, da affrontare anche a livello locale, è l’ottimizzazione dei consumi energetici del settore civile<br />
(residenza e terziario) che continua ad essere fortemente energivoro: in Italia il Rapporto Energia e Ambiente – Analisi e scenari<br />
2009 (ENEA 2010) rileva che seppure i consumi finali di energia (133,2 Mtep) hanno registrato nel 2009 una contrazione<br />
dovuta a fattori congiunturali pari al 5,2% rispetto all’anno precedente, per il settore civile i consumi risultano in crescita<br />
(+3,5%), tale tendenza viene collegata alla variabilità climatica. È anche il settore responsabile di una quota significativa, pari<br />
al 20% a livello nazionale, delle emissioni di CO2, superiore a quella emessa dal settore industriale (18%).<br />
Intervenire soprattutto sugli edifici esistenti è un elemento di carattere strategico, se si considera che in Italia la prima<br />
legge che prevede in contenimento dei consumi energetici è la L.n.373 del 1976, mentre la legge n.10/91, che ha introdotto<br />
la certificazione energetica degli edifici è stata a lungo disattesa, poiché i decreti attuativi sono stati emanati nel 1993 e nel<br />
1999: buona parte del patrimonio edilizio esistente è privo o carente dei requisiti di risparmio energetico, sia negli aspetti<br />
costruttivi che impiantistici.<br />
Tavola 10: Consumi finali di energia per settore in Italia. Anni 2000-2009 (Mtep)<br />
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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009<br />
Civile<br />
Trasporti<br />
Fonte dei dati: Rapporto Energia e Ambiente – Analisi e scenari 2009 (ENEA 2010)<br />
Industria<br />
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