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cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...

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Rifiuti, clima, ambiente<br />

Box 11<br />

Il settore dei rifiuti, urbani e speciali, è responsabile a livello globale e nazionale di una quota pari al 3% dell’emissione<br />

totale di gas serra, in particolare di metano (CH4), protossito di azoto (N2O) e anidride carbonica (CO2).<br />

Secondo i dati ISPRA (Inventario nazionale delle emissioni) la quota maggioritaria delle emissioni di CO2 eq. deriva dal<br />

conferimento in discarica (più del 70%), seguito dal trattamento delle acque reflue (circa il 24%) e dall’incenerimento (circa<br />

il 3,5%) per un totale di circa 18,5 milioni di tonnellate di CO2 eq al 2007.<br />

Il metano rappresenta l’emissione più impattante sia in termini percentuali che per le sue potenzialità di contribuire<br />

al riscaldamento globale, ed è generato per la quasi totalità dalla degradazione della frazione organica conferita in discarica<br />

e non sempre viene recuperato ai fini energetici.<br />

I rifiuti hanno un impatto <strong>ambientale</strong> negativo ben più ampio, rispetto alle ripercussioni dirette sul clima: la produzione<br />

di rifiuti è un elemento trasversale che inerisce praticamente ogni attività umana, la gestione comporta consumo e trasformazione<br />

di suolo, impatti sul paesaggio, ulteriori emissioni nella fase di incenerimento e in più c’è la possibilità di perdita di percolato<br />

dalle discariche per inadeguata impermeabilizzazione, con conseguente inquinamento del suolo e delle falde acquifere.<br />

Nel valutare gli impatti complessivi andrebbe anche tenuto in conto che, prima di diventare rifiuti, beni e materie per<br />

essere prodotte, distribuite e consumate hanno a loro volta consumato energia e prodotto impatti sull’ambiente.<br />

Il Decreto legislativo n.152/2006 Norme in materia <strong>ambientale</strong> definisce i criteri in ordine di priorità per la gestione<br />

dei rifiuti:<br />

1. riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti<br />

2. riutilizzo<br />

3. riciclaggio/recupero di materia<br />

4. recupero di energia da rifiuti<br />

5. smaltimento in discarica.<br />

Nella gestione integrata dei rifiuti i primi due punti rappresentano la prevenzione ossia la riduzione di quantità e nocività<br />

dei rifiuti, che può essere perseguita a monte del processo intervenendo sulla produzione dei beni di consumo e a valle<br />

allungando il periodo d’uso e facendo in modo che un bene si trasformi in rifiuto il più tardi possibile, attraverso il riuso.<br />

La raccolta differenziata è invece finalizzata al recupero di materia e a diminuire, conseguentemente, le quantità di<br />

rifiuti da usare per il recupero energetico o destinati al conferimento in discarica.<br />

I criteri definiti dalla norma nazionale definiscono un approccio sostenibile alla gestione dei rifiuti cui devono attenersi<br />

le pubbliche amministrazioni nell’esercizio delle rispettive competenze (D.lgs.n.152/2006, art.179).<br />

Ma tali strategie devono essere supportate da una pianificazione e programmazione non solo a prova di clima ma anche<br />

volta a garantire la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi e dei servizi/benefici, che ci forniscono e che ci sono essenziali<br />

e a non determinare sperequazioni nelle soluzioni di adattamento.<br />

Inquinamento atmosferico e qualità dell’aria<br />

Box 12<br />

Le azioni volte a ridurre l’inquinamento atmosferico e a migliorare la qualità dell’aria producono effetti positivi sinergici sul<br />

clima: la riduzione degli inquinanti dovuti al settore dei trasporti, alla produzione di energia da fonte fossile, alle tecniche<br />

agricole e al settore zootecnico riduce la presenza in atmosfera dei gas serra precursori dell’ozono, e del particolato, che<br />

influisce negativamente sulla permanenza dell’ozono in atmosfera.<br />

Il miglioramento della qualità dell’aria, diminuendo l’impatto sulla salute umana sia in termini di mortalità che di morbilità,<br />

aiuta a mitigare gli effetti negativi provocati dell’innalzamento delle temperature sulla salute, con un abbattimento anche<br />

dei costi sociali e sanitari connessi.<br />

Nella Tavola 17 e nella Tavola 18 sono indicati alcune delle possibili misure di mitigazione e adattamento applicabili a<br />

scala locale, relative al comparto edilizio e alla pianificazione e gestione degli insediamenti.<br />

42<br />

parte II<br />

5. La Guida

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