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cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...

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5.4.2. Interventi di riqualificazione energetica degli immobili di proprietà<br />

e uso pubblico non residenziali<br />

Pur non incidendo quanto il settore residenziale su consumi energetici e emissioni di CO2, gli interventi sugli immobili<br />

pubblici esistenti a destinazione terziaria o a servizi, rivestono un ruolo strategico:<br />

l le amministrazioni locali impegnandosi direttamente forniscono un buon esempio di correttezza etica e politica rispetto<br />

alle questioni del <strong>cambiamento</strong> <strong>climatico</strong>;<br />

l contribuiscono a diffondere l’uso di buone pratiche e a incentivare il ricorso alle migliori tecnologie in materia di efficienza<br />

energetica e uso di fonti rinnovabili;<br />

l risparmiano soldi pubblici che possono, ad esempio, essere resi disponibili per migliorare i servizi offerti alla cittadinanza.<br />

In termini generali valgono i criteri già elencati per l’edilizia: è necessario, dunque, garantire il rispetto delle norme in materia<br />

energetica (contenimento dei consumi, efficienza, uso di fonti rinnovabili) e i limiti emissivi per gli impianti di generazione di<br />

calore che interessano gli edifici pubblici, ma essendo un settore di competenza diretta, le pubbliche amministrazioni possono<br />

individuare caratteristiche più restrittive a vantaggio di una maggiore sostenibilità del comparto pubblico.<br />

Inoltre per impostare una politica efficace di riqualificazione energetica è necessario che amministrazioni locali e enti<br />

pubblici abbiano un quadro conoscitivo dettagliato dei consumi totali e di quelli delle singole utenze, di superfici e volumi<br />

interessati, del numero di addetti e fruitori, dei tempi di utilizzo, dei costi di gestione: effettuata questa una prima diagnosi<br />

è possibile definire gli ambiti prioritari di intervento, le opportunità di sfruttare sinergicamente interventi di manutenzione o<br />

ristrutturazione già programmati, la necessità di studi e verifiche più approfondite.<br />

5.4.3. Inquinamento luminoso ed efficienza degli impianti<br />

di illuminazione pubblica e privata<br />

La riduzione dell’inquinamento luminoso è finalizzata<br />

l a ridurre i consumi e le emissioni<br />

l alla protezione dell’ambiente naturale. L’inquinamento luminoso,modificando l’alternanza di giorno e notte, può avere<br />

impatti negativi influenzando i bioritmi di specie animali e vegetali, interferendo con le rotte migratorie degli uccelli,<br />

pregiudicando gli equilibri degli ecosistemi<br />

l a ridurre i disturbi all’osservazione astronomica dovuti dalla dispersione della luce verso l’alto<br />

contribuisce dunque a mitigare anche gli impatti sul clima e a diminuire la vulnerabilità di specie ed ecosistemi.<br />

Inoltre l’illuminazione pubblica pesa pesantemente sulle casse comunali: un motivo in più per valutarne gli impatti e individuare<br />

obiettivi e azioni di sostenibilità, tenendo conto che gli interventi di sui sistemi di illuminazione hanno un tempo di<br />

ritorno degli investimenti di circa cinque anni con un risparmio che mediamente si aggira intorno al 25% ma che può arrivare<br />

anche al 60% negli interventi più radicali.<br />

Tra le azioni perseguibili localmente deve essere innanzitutto garantito il rispetto del Codice della Strada e delle norme<br />

regionali in materia, L.R. n.31/2000 e D.G.R. n.29-4373/2006, identificando in prima istanza le aree sensibili e le prestazioni<br />

che devono essere soddisfatte, cui deve seguire una attenta analisi delle condizioni di partenza di impianti e aree servite, per<br />

definire esigenze, margini di miglioramento e le migliori alternative.<br />

I criteri generali (per gli impianti pubblici e privati) da seguire per ridurre l’inquinamento luminoso, i consumi e le emissioni,<br />

preferibilmente attraverso il ricorso a piani di illuminazione, sono:<br />

l controllo del flusso luminoso diretto<br />

l controllo del flusso luminoso indiretto<br />

l gestione e riduzione del flusso luminoso in determinati orari rispettando i valori minimi imposti dalle norme per ragioni di<br />

sicurezza, ricorrendo a dispositivi di controllo manuale, regolatori di flusso centralizzati, sistemi di telecontrollo a seconda<br />

della tipologia dell’impianto di illuminazione<br />

l uso di lampade ad alta efficienza e di apparati ottici ad alto rendimento<br />

l ottimizzazione degli impianti di illuminazione riducendo le potenze istallate e utilizzando sistemi che riducono i costi di<br />

gestione e manutenzione<br />

§ 5.4.2. Per ulteriori<br />

indirizzi e informazioni<br />

è possibile consultare:<br />

– Guida EnerBuilding.eu–Adiconsum L’uso razionale dell’energia negli edifici pubblici -<br />

http://www.efficienzaenergetica.enea.it/doc/pubblicazioni/Edif_Pubblici_2ed_int.pdf<br />

§ 5.4.3 Per ulteriori<br />

indirizzi e informazioni<br />

sugli aspetti normativi e<br />

impiantistici e su criteri<br />

progettuali è possibile<br />

consultare:<br />

46<br />

parte II<br />

– Linee <strong>guida</strong> per la limitazione dell’inquinamento luminoso e del consumo energetico<br />

http://www.regione.piemonte.it/ambiente/energia/dwd/linee<strong>guida</strong>.pdf<br />

– Sito dell’associazione CieloBuio, che opera per la salvaguardia del cielo notturno, promuovendo campagne di sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento<br />

luminoso - http://cielobuio.org/index.php?option=com_content&view=frontpage&Itemid=1<br />

5. La Guida

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