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cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...

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7.4. Connessione e ripristino ecologico<br />

Gli ecosistemi naturali sono particolarmente sensibili al <strong>cambiamento</strong> <strong>climatico</strong>, gli impatti modificano il comportamento,<br />

la fisiologia, il ciclo di vita e la distribuzione geografica delle specie, le relazioni che caratterizzano gli ecosistemi, pregiudicando<br />

la sopravvivenza di un numero sempre crescente di specie animali e vegetali.<br />

L’azione umana influenza negativamente tale meccanismo non solo in termini di emissioni, ma anche di consumo e<br />

frammentazione di suolo, contribuendo a isolare gli habitat e accrescendone la vulnerabilità.<br />

È fondamentale adottare anche localmente politiche che siano in grado di mitigare gli effetti sugli ecosistemi e ne aumentino<br />

la resilienza. I sistemi naturali per altro ci forniscono di servizi essenziali per la nostra stessa sopravvivenza: aria, cibo, acqua,<br />

materie da trasformare, e ancora contribuiscono alla regolazione del clima, alla protezione del suolo, formazione di suolo fertile,<br />

regolano i meccanismi di impollinazione, solo per citarne alcuni. In ultimo sono fornitori di servizi culturali e ricreativi, associati<br />

alla fruizione del paesaggio e della natura, che costituiscono il nostro senso di appartenenza a un territorio.<br />

Assicurare un buon livello qualitativo, evitare il degrado dei sistemi naturali, vuol dire dunque salvaguardare anche i<br />

sistemi sociali ed economici umani.<br />

Al fine di aumentare la resilienza dei sistemi naturali è necessario riconoscere i corridoi ecologici, ripristinare gli ecosistemi<br />

degradati, riconnetterli attraverso un sistema di reti ecologiche, integrando la rete regionale.<br />

Comunità Montana Bassa Val Susa e Val Cenischia<br />

Agenda 21 Locale Partecipata – Valsusa sostenibile – 2008<br />

L’esperienza del progetto Valsusa sostenibile, promosso<br />

dalla Comunità Montana Bassa Val Susa e Val Cenischia<br />

in collaborazione con ARPA Piemonte, è significativa per<br />

dimensione e complessità del territorio interessato e per<br />

metodologia adottata.<br />

L’elaborazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente<br />

(RSA), è stata il punto di partenza per individuare gli obiettivi<br />

di sostenibilità: dalle matrici ambientali, in un percorso<br />

partecipato, si è giunti alla individuazione di azioni strategiche<br />

e orientamenti generali.<br />

Il RSA rispecchia le peculiarità del territorio per metodologia<br />

adottata, partendo da una scelta degli indicatori, non<br />

mutuati dalle esperienze in ambito urbano e adottando<br />

modelli osservativi in parte innovativi o sperimentali mancando<br />

un’esperienza significativa di confronto.<br />

Soggetti partner del progetto ALP (Agenda 21 Locale<br />

Partecipata) - Valsusasostenibile<br />

l Comunità Montana Bassa valle di Susa e val Cenischia<br />

(Ente promotore)<br />

l ARPA Piemonte<br />

l Almese<br />

l Borgone di Susa<br />

l Bussoleno<br />

l Caselette<br />

l Chianocco<br />

l Chiusa San Michele<br />

l Condove<br />

l Mompantero<br />

l Rubiana<br />

l San Didero<br />

l San Giorio di Susa<br />

l Susa<br />

l Vaie<br />

l Venaus<br />

l Villardora<br />

l Villar Focchiardo<br />

In questa sede si pone l’attenzione sulle azioni sulla continuazione e realizzazione delle reti ecologiche, rimandando<br />

al sito web della Comunità montana, per le altre iniziative.<br />

La realizzazione del Progetto Reti Ecologiche e la sua discussione ai tavoli di Agenda 21 hanno interagito fortemente con<br />

la realizzazione del RSA, portando all’individuazione di una serie di criticità e potenziali punti di forza del territorio:<br />

1 la focalizzazione sulle connettività residue tra i due versanti della valle, fortemente compromesse dalle infrastrutture<br />

a servizio dei trasporti e dalla diffusione longitudinale a queste degli insediamenti abitativi e delle aree a destinazione<br />

industriale o commerciale;<br />

2 la necessità di fare interagire i PRGC per integrare i corridoi nella pianificazione territoriale e valorizzarne il ruolo (in termini<br />

di funzionalità ecologica come di fruizione turistico-ricreativa), difendendoli nel contempo dalla occupazione di nuovi<br />

spazi (secondo le destinazioni da PRGC) o integrando nelle nuove progettazioni criteri ambientali sufficienti a garantire<br />

nel tempo le funzioni di connessione ecologica;<br />

3 responsabilizzare gli attori locali (amministrazioni comunali, ma anche agricoltori, proprietari dei terreni, consorzi irrigui,<br />

ecc.) nella gestione e manutenzione dei corridoi, con adeguati riconoscimenti del ruolo svolto (manutenzione, promozione)<br />

e attraverso pratiche partecipative di gestione (es. Comitati di gestione dei corridoi). [Il piano di azione locale a21<br />

valsusa sostenibile - a cura di Giorgio Salza- 2004]<br />

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