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cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...

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Tavola 12: Piemonte: Emissioni di CO2 (kt) per settori. Anno 2006<br />

Agricoltura; 528; 2%<br />

Industria<br />

8.858; 28%<br />

Energia<br />

6.355; 20%<br />

Trasporti<br />

7.165; 23%<br />

Civile<br />

8.510; 27%<br />

Fonte dei dati: ENEA “Inventario Annuale delle emissioni di Gas serra su scala regionale” - Rapporto 2010<br />

La sfera di azione locale (segmenti di gestione diretta e indiretta) è per altro molto più ampia contemplando una serie<br />

variegata di interventi mitigativi e compensativi del <strong>cambiamento</strong> <strong>climatico</strong> che va ben oltre i requisiti energetici degli edifici:<br />

tutela delle risorse naturali, in particolare suolo, acqua, copertura forestale e vegetale, salvaguardia e creazione di reti ecologiche<br />

locali, riduzione dell’inquinamento atmosferico, gestione dei rifiuti, uso delle fonti rinnovabili, solo per citarne alcune.<br />

In questo scenario gli enti locali, soprattutto i comuni, sono chiamati a svolgere un ruolo di fondamentale importanza:<br />

non solo recepiscono norme e leggi sovraordinate, con compiti anche di vigilanza, ma attraverso le attività di programmazione,<br />

pianificazione e regolamentazione possono facilitare l’innovazione, e individuare criteri, indirizzi progettuali, meccanismi<br />

incentivanti calibrati e contestualizzati nel proprio ambito territoriale.<br />

A livello internazionale l’importanza dell’azione locale, per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità <strong>ambientale</strong> e<br />

contrasto al riscaldamento globale è stata più volte sottolineata, e sono state promosse importanti iniziative basate sull’adesione<br />

volontaria degli enti locali: ICLEI 19 Local Governments for Sustainability, Agenda 21 locale 20 e più recentemente, su iniziativa<br />

della Commissione Europea, il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) per il superamento degli obiettivi del 20-20-20.<br />

La sussidiarietà e la partecipazione informano tutte queste iniziative: le decisioni devono essere prese a un livello che sia<br />

il più vicino possibile ai soggetti interessati, cittadinanza e operatori locali devono essere coinvolti e informati per assicurare<br />

un livello di condivisione delle scelte che consenta di raggiungere gli obiettivi.<br />

Tali progetti rivestono, senz’altro, un ruolo notevole, perché hanno contribuito ad investire autorità e comunità locali<br />

del giusto ruolo di responsabilità rispetto all’abbattimento delle emissioni in atmosfera, al risparmio ed efficienza energetica<br />

e in generale allo sviluppo sostenibile. Stanno inoltre svolgendo un’importante azione di sensibilizzazione dal basso,<br />

contribuendo a diffondere conoscenza, consapevolezza, partecipazione tra i cittadini e a creare una rete tra enti locali, che<br />

hanno l’occasione di condividere strumenti, successi e insuccessi nella traduzione a livello locale degli obiettivi di protezione<br />

climatica e <strong>ambientale</strong> stabiliti a livello globale, e delle possibilità di crescita offerte dalla green economy. Queste esperienze<br />

inoltre stanno fornendo un prezioso contributo:<br />

Il livello territoriale e locale comprende le Province, ma anche i Comuni e le città. A questi livelli territoriali non vi sono<br />

obblighi derivanti da convenzioni mondiali o accordi internazionali sui limiti nel rilascio di gas ad effetto serra, né tanto meno<br />

obblighi di redigere inventari di emissioni.<br />

Sebbene gli enti locali si muovano, quindi, in un ambito volontario, essi in realtà reclamano, sul piano istituzionale, un<br />

ruolo attivo nella lotta ai cambiamenti climatici.<br />

È, infatti, innegabile che vi sia in atto un processo che vede protagoniste le città e i territori nel chiedere sempre più<br />

compiutamente di essere partner degli stati nell’adattamento ai cambiamenti climatici e nelle azioni di mitigazione.<br />

Proprio a giugno 2009, si è tenuto il Summit mondiale degli enti locali per il clima che si è chiuso con un vero e proprio<br />

appello rivolto ai governi nazionali, affinché possano essere inseriti a pieno titolo nel nuovo Protocollo mondiale che sostituirà<br />

Kyoto, in scadenza nel 2012. Essi chiedono di avere accesso diretto ai meccanismi finanziari ed ancora che le città siano<br />

inserite nel sistema del mercato delle emissioni di CO2.<br />

Nonostante attualmente gli enti locali non siano formalmente investiti di alcun obbligo di rendicontazione delle proprie<br />

emissioni, essi negli anni, e con finalità ben più ampie della contabilità di emissioni inquinanti, hanno, di fatto, contribuito in<br />

maniera originale e puntuale alle esperienze di inventari locali di emissioni, in questo caso di gas ad effetto serra 21 .<br />

Note<br />

19<br />

L’associazione ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives) nasce nel 1990 con l’obiettivo di costruire e supportare un movimento mondiale<br />

di governi locali per aumentare la sostenibilità e le condizioni ambientali a livello globale sfruttando l’effetto cumulativo delle azioni locali.<br />

20<br />

Carta di Aalborg, 1994: riconosce il ruolo e le responsabilità delle città e dei governi locali nelle azioni di salvaguardia <strong>ambientale</strong> e nelle scelte di sviluppo<br />

sostenibile. Le città che attivano il processo di Agenda 21 locale si impegnano a sviluppare come azione volontaria un piano di azione per la sostenibilità<br />

assicurando la partecipazione della cittadinanza e degli attori locali, assicurando un processo di condivisione e informazione sulle azioni da perseguire.<br />

Nell’aprile 2009 la rete di Agenda 21 locale ha promosso la Carta delle Città e dei Territori d’Italia con cui gli enti sottoscrittori (comuni, province e regioni) si<br />

impegnano a perseguire politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici al fine di ridurre di oltre il 20% le emissioni di gas serra ed aumentare<br />

l’equilibrio sociale, <strong>ambientale</strong> ed economico nel territorio. Anche la Regione Piemonte figura tra gli enti che hanno sottoscritto la Carta.<br />

21<br />

ENEA, Inventario Annuale delle emissioni di gas serra su scala regionale - Rapporto 2010, pag.13<br />

19

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