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cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...

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La struttura del RSA: Fonti, Pressioni, Stato<br />

I tematismi e le matrici osservate<br />

Fonti di pressione<br />

l Urbanizzazione e turismo<br />

l Agricoltura e zootecnia<br />

l Vie di comunicazione (strade, autostrade, ferrovie)<br />

l Attività produttive ed industriali<br />

l Servizi (infrastrutture interrate e fuori terra, impianti per il<br />

trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, prelievi e captazioni idriche)<br />

l Settore energetico<br />

Pressioni<br />

l Urbanizzazione e turismo<br />

l Agricoltura e zootecnia<br />

l Vie di comunicazione (strade, autostrade, ferrovie)<br />

l Attività produttive ed industriali<br />

l Servizi (infrastrutture interrate e fuori terra, impianti per il<br />

trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, prelievi e captazioni idriche)<br />

l Settore energetico<br />

Stato<br />

l Acque (superficiali e sotterranee, rischio idrogeologico)<br />

l Aria (qualità dell’atmosfera, clima)<br />

l Biodiversità (vegetazione, fauna, ecosistemi e paesaggio)<br />

l Ambiente e salute (demografia, epidemiologia, disagio, infortuni,<br />

mobilità ed emigrazione)<br />

l Suoli (qualità, inquinamento, dissesto)<br />

La metodologia del RSA<br />

Il Bilancio Ambientale Territoriale (BAT)<br />

Il Rapporto Stato Ambiente della Comunità<br />

Montana Bassa valle Susa e val Cenischia<br />

presenta una struttura di fondo che<br />

ricalca il modello oggi più utilizzato, o<br />

modello DPSIR (Determinanti (o Fonti),<br />

Pressioni, Stato, Impatto, Risposta). La<br />

<strong>valutazione</strong> degli Impatti e delle Risposte ha<br />

corrisposto in questo caso alle elaborazioni<br />

dei tavoli fondate sulla discussione delle<br />

Fonti, delle Pressioni e dello Stato così<br />

come emergevano dal lavoro condotto in<br />

collaborazione con ARPA Piemonte.<br />

Fonti di pressione <strong>ambientale</strong>: l’analisi ha<br />

fornito un primo screening utile per mettere<br />

in evidenza i carichi potenziali che insistono<br />

sul territorio.<br />

Pressioni: l’analisi ha permesso di<br />

quantificare i carichi ambientali attivi<br />

sul territorio, individuando i processi<br />

che effettivamente insistono sul sistema<br />

<strong>ambientale</strong>.<br />

Stato: l’analisi è stata finalizzata alla<br />

<strong>valutazione</strong> del livello di qualità delle diverse<br />

componenti ambientali, individuando al<br />

contempo alcuni elementi di vulnerabilità.<br />

La metodologia BAT mostra la sua utilità anzitutto in quanto permette di effettuare osservazioni comparative in tre<br />

dimensioni distinte: nel tempo, attraverso lo studio e la ricostruzione di serie storiche e andamenti; nello spazio, tra<br />

porzioni di territorio (per esempio, come nel nostro caso, confrontando i territori comunali); e infine, di grande interesse,<br />

all’interno della singola porzione di territorio, comparando il peso degli impatti in relazione alle caratteristiche qualitative<br />

delle componenti ambientali specifiche dell’area di osservazione di volta in volta selezionata, come se si disponesse di<br />

uno zoom in grado di mettere a fuoco le differenti proporzioni che le criticità ambientali assumono a diverse scale di<br />

osservazione.<br />

Si tratta comunque di una metodologia nuova, in parte inesplorata, che qui è stata sperimentata nella sua massima<br />

estensione fino ad ora, anche se dopo due esperienze applicative precedenti. Ma la vocazione a sperimentare strade<br />

innovative è connaturata al percorso di Agenda 21.<br />

Estratto da: Il piano di azione locale a21 valsusa sostenibile -2004 a cura di Giorgio Salza<br />

Le informazioni sul progetto sono tratte dalla pubblicazione Rete Ecologica in Bassa Val di Susa - Progetto “Ripristino e<br />

Mantenimento delle Connettività Ecologiche in Bassa Valle di Susa” (Tavolo Tecnico “Reti Ecologiche”) Rapporto Intermedio<br />

(05/2004), disponibile sul sito web della Comunità Montana.<br />

Il Progetto trae origine da un’iniziativa del 2001 dell’ARPA Piemonte Dipartimento di Grugliasco: la fase di realizzazione<br />

è tutt’ora in corso e si è focalizzata inizialmente sui 7 corridoi di paesaggio transvallivi della rete ecologica.<br />

In generale il progetto non intende porre dei vincoli, bensì individua i corridoi come aree prioritarie ove sperimentare e<br />

concentrare, tra gli Enti e i cittadini, forme di collaborazione nella gestione del territorio, più razionali e coordinate, con una<br />

visione di area vasta.<br />

Il Tavolo ha il compito di definire e costruire per ogni corridoio delle proposte progettuali concertate che costituiscano<br />

delle indicazioni per la futura destinazione del territorio in una logica di ecocompatibilità.<br />

84<br />

parte IV<br />

7. Buone pratiche ed esperienze significative

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