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cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...

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c il recupero energetico da rifiuti. Tale recupero in Piemonte risulta modesto, poiché è ancora prevalente lo<br />

smaltimento dei rifiuti urbani in discarica. L’aumento di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nello<br />

specifico da biomasse (parte biodegradabile dei rifiuti urbani) e da biogas, è obiettivo raggiungibile sia tramite<br />

la realizzazione di termovalorizzatori (allestiti secondo le migliori tecnologie disponibili, con potenzialità tali da<br />

garantire carichi termici, rendimenti e costi di esercizio soddisfacenti), sia tramite l’utilizzo di sistemi di conversione<br />

energetica del biogas prodotto in discarica e da impianti di digestione anaerobica.<br />

d sistemi di gestione dei rifiuti che riducano le emissioni di gas climalteranti. Tale traguardo può essere<br />

raggiunto attraverso l’ottimizzazione del la gestione delle discariche esistenti, e azioni che riducano al minimo la<br />

necessità di realizzare discariche future. Per le discariche esistenti si rende necessario migliorare i sistemi di<br />

captazione (captazione al 2015 pari almeno al 65% del biogas prodotto) ed i sistemi di recupero energetico<br />

del biogas, nonché prevedere una graduale riduzione del conferimento dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB):<br />

entro il 2008 il conferimento in discarica dei RUB deve essere inferiore a 173 kg/ab anno, entro il 2011<br />

inferiore a 115 kg/ab anno, entro il 2018 inferiore a 81 kg/ab anno.<br />

Per le discariche future, oltre a ridurne consistentemente il numero, relegandole ad impianti di servizio per le<br />

ceneri, le scorie ed i sovvalli, è importante attivare azioni finalizzate al recupero delle ceneri pesanti derivanti dalla<br />

termovalorizzazione. E’ inoltre opportuno potenziare l’utilizzo degli impianti di coincenerimento esistenti.<br />

e la lotta alla desertificazione. Da perseguire attraverso l’incremento della produzione di ammendanti compostati<br />

e il loro utilizzo in pieno campo, così come definiti dal D.Lgs. 29-4-2006, n.217, in modo tale da favorire l’aumento<br />

del contenuto di carbonio organico nel suolo.<br />

Raccolta integrata dei rifiuti<br />

Per il raggiungimento dell’obiettivo di intercettazione delle frazioni recuperabili dei rifiuti urbani e il loro recupero è<br />

necessario prevedere un sistema di raccolta integrata, che includa la raccolta dei rifiuti indifferenziati residuali nonché la raccolta<br />

differenziata delle principali frazioni merceologiche di cui sono composti i rifiuti urbani. Il sistema si articola in una serie<br />

di servizi espletati con modalità diversificate in base alle frazioni di rifiuti raccolte, alla densità abitativa, alle utenze servite e<br />

alla morfologia del territorio interessato.<br />

Inoltre per aumentare la percentuale di raccolta differenziata e soprattutto per mantenere nel tempo la percentuale di RD<br />

raggiunta, è importante correlare la tassa/ tariffa alla quantità dei rifiuti indifferenziati prodotti da ciascuna utenza, attivando<br />

idonei sistemi di misurazione, nonché prevedere sistemi incentivanti per le raccolte differenziata di qualità.<br />

Il suddetto sistema di raccolta deve inoltre essere ambientalmente ed economicamente sostenibile, ed a tal fine è opportuno<br />

prendere in considerazione soluzioni innovative che permettano di ridurre le frequenze di raccolta e quindi i costi<br />

e l’inquinamento<br />

6.7. Linee <strong>guida</strong> regionali<br />

6.7.1. Aree produttive e rischio industriale<br />

l Regione Piemonte - Linee <strong>guida</strong> per le aree produttive ecologicamente attrezzate (D.G.R. 28.7.2009, n.30-11858)<br />

Il riferimento normativo regionale per le aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA) è la L.R. n.34/2004 “Interventi<br />

per lo sviluppo delle attività produttive”.<br />

Le linee <strong>guida</strong> hanno la finalità di costituire un riferimento, per tutti gli attori interessati e coinvolti nei temi di pianificazione<br />

e progettazione di aree produttive, sui contenuti e le modalità di approccio al tema delle APEA.<br />

L’obiettivo è di fornire un supporto conoscitivo per la programmazione, pianificazione, progettazione e gestione di aree<br />

produttive sostenibili, siano esse di nuova realizzazione o di riqualificazione di ambiti già esistenti.<br />

Le dinamiche connesse all’utilizzo dei suoli hanno registrato negli ultimi anni un costante aumento dei suoli impermeabilizzati<br />

ed una conseguente riduzione del suolo agricolo con particolare riferimento alle classi di elevata<br />

produttività che contraddistinguono i territori pianeggianti. Tale fenomeno è da mettere in stretta connessione con<br />

la realizzazione di nuovi poli produttivi ed alle conseguenze indotte dalla realizzazione di grandi addensamenti e<br />

localizzazioni commerciali esterni agli aggregati urbani.<br />

Per riequilibrare questo fenomeno è necessario perseguire scelte politiche finalizzate a consentire un’adeguata offerta<br />

in termini di opportunità localizzative per le imprese senza accrescere il consumo di suolo.<br />

L’obiettivo può essere raggiunto provvedendo in primo luogo a promuovere il riordino e la riqualificazione delle aree<br />

già destinate ad attività produttive o dismesse, mediante azioni di rigenerazione in grado di garantire il raggiungimento<br />

di standard di elevata qualità urbanistica ed <strong>ambientale</strong>.<br />

Il risanamento ed il riuso dei siti industriali dismessi deve, infatti, essere considerata un’opzione prioritaria in quanto<br />

proprio le aree industriali esistenti rappresentano quelle che sono portatrici di maggiori impatti sia da un punto di<br />

vista localizzativo sia in termini di emissioni inquinanti. Sviluppare soluzioni eco-compatibili per siti già esistenti risulta<br />

essere un’operazione più difficile e complessa rispetto ad insediamenti di nuova realizzazione.<br />

Note<br />

35<br />

Regione Piemonte - Linee <strong>guida</strong> per le aree produttive ecologicamente attrezzate, 2009, pag.15<br />

§ 6.6 Per ulteriori<br />

dettagli:<br />

http://extranet.regione.piemonte.it/ambiente/rifiuti/<br />

63

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