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cambiamento climatico e valutazione ambientale strategica guida ...

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120<br />

115<br />

110<br />

105<br />

100<br />

95<br />

90<br />

Tavola 49: Provincia di Torino PTCP2 - Disaccoppiamento tra la curva demografica<br />

e quella del consumo di suolo<br />

114,6<br />

112,9<br />

111,3<br />

109,7<br />

108,1<br />

105,4<br />

103,8 104,3 104,8<br />

102,1 102,7 103,2<br />

101,1 101,6<br />

99,5 100,0 100,5<br />

100,0 100,0 100,0 99,6 99,3 99,4 99,2 99,1 99,0 99,0<br />

96,8 97,1 98,0 100,0 100,3 100,5<br />

1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1998 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006<br />

Suolo consumato: tendenza in corso<br />

a partire dal 1991<br />

Andamento demografico: tendenza in corso<br />

a partire dal 1991<br />

Il contenimento del consumo di suolo e del fenomeno dello sprawling (dispersione urbana), la protezione del<br />

suolo fertile, sono obiettivi strategici del Piano: gli strumenti urbanistici generali comunali, in sede di adeguamento al<br />

PTC, devono far fronte al fabbisogno insediativo privilegiando interventi di riqualificazione e riordino del tessuto urbano<br />

esistente, e forme compatte degli insediamenti. Individuano, a tale scopo, le aree dense, di transizione e libere:<br />

nelle prime sono possibili interventi di trasformazione, riuso e di densificazione del tessuto esistente, ferma restando la tutela<br />

delle zone storiche; nelle aree di transizione è sono ammessi interventi di nuovo impianto, nel rispetto dei limiti definiti dal<br />

PTC, e di completamento su aree libere intercluse; nelle aree libere non sono ammessi nuovi insediamenti né la nuova<br />

edificazione in aree non urbanizzate.<br />

In particolare dovranno essere preservati i terreni ricadenti in I e II Classe di Capacità d’Uso dei Suoli ed i terreni ad alta<br />

vocazione agricola, le aree boscate, anche residuali.<br />

Sono da escludersi, ai fini della realizzabilità di nuovi insediamenti, le aree a rischio idrogeologico e le aree di danno<br />

degli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) individuate dalle analisi connesse agli strumenti urbanistici comunali.<br />

Settore produttivo artigianale e industriale<br />

Il contenimento del consumo di suolo e delle risorse naturali è azione prioritaria anche per gli interventi a destinazione<br />

produttiva, che devono privilegiare il recupero e il riuso delle aree e delle strutture produttive esistenti, inutilizzate o<br />

sottoutilizzate, anche incentivando operazioni di rilocalizzazione di impianti isolati. Devono inoltre privilegiare la formazione<br />

di aree produttive realizzate secondo i criteri delle Aree produttive ecologicamente attrezzate, preferibilmente di livello<br />

intercomunale.<br />

Gli ampliamenti di aree produttive esistenti, se ammessi, devono essere realizzati in aree contigue a quelle produttive<br />

esistenti, escludendo la realizzazione di ampliamenti sfrangiati e privi di compattezza e continuità edilizia ed infrastrutturale<br />

con le aree produttive esistenti.<br />

La realizzazione di nuove aree produttive è ammessa esclusivamente all’interno degli Ambiti individuati dal Piano.<br />

I PRG e le relative varianti escludono la realizzazione di nuove aree produttive su suoli agricoli ad elevata produttività<br />

o destinate a culture specializzate; nel caso di nuove edificazioni produttive, devono imporre adeguate misure<br />

di compensazione <strong>ambientale</strong> e di mantenimento degli equilibri idrologici e vegetazionali secondo il principio<br />

dell’invarianza idraulica e delle superfici verdi e permeabili.<br />

Sono da evitare distretti industriali o bacini produttivi che contrastino con il mantenimento delle reti ecologiche esistenti<br />

e che formino barriere difficilmente permeabili dal punto di vista ecologico ed <strong>ambientale</strong>.<br />

In caso di previsione di nuove aree ad usi produttivi, i PRG dovranno, anche, prevedere norme, ed eventuali forme di<br />

incentivazione, per la rilocalizzazione delle aziende ubicate in aree non idonee, in particolare in presenza di problematicità<br />

rilevanti di carattere idrogeologico, o connesse alla tutela <strong>ambientale</strong> e paesaggistica. La rilocalizzazione dovrà<br />

avvenire all’interno degli Ambiti individuati dal Piano.<br />

Settore energetico<br />

Ai fini della tutela dell’ambiente e della prevenzione delle situazioni di pericolo, fatte salve le limitazioni già previste dalla<br />

legge, non è consentito l’utilizzo per la realizzazione di impianti destinati alla produzione di energia (ad eccezione<br />

dell’idroelettrico) con l’impiego di fonti rinnovabili di suoli: a rischio idrogeologico (classe IIIa di adeguamento al PAI,<br />

o comunque in condizioni di rischio “molto elevato”); appartenenti alle classi I e II di capacità d’uso dei suoli agricoli o<br />

destinati a coltivazioni di particolare pregio.<br />

Tra i criteri per l’individuazione dei tracciati delle principali linee e reti di trasmissione e distribuzione di energia per le<br />

radio e telecomunicazioni devono garantire il minimo impatto <strong>ambientale</strong> e paesaggistico.<br />

In caso di localizzazione di nuove infrastrutture e impianti va minimizzato il consumo di risorse naturali, prediligendo il<br />

recupero, la riqualificazione, il riuso, di aree degradate, interstiziali e dei siti da bonificare; va inoltre ridotto l’impatto sulla<br />

fauna mediante l’interramento degli impianti e reti di distribuzione, se tecnicamente e ambientalmente possibile.<br />

88<br />

parte IV<br />

7. Buone pratiche ed esperienze significative

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