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Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni

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sistemi: il sistema dell'azione, del piacere e del dolore, <strong>della</strong> riproduzione e del<br />

supporto vitale. Questi hanno <strong>un</strong>'origine genetica specie-specifica, ed hanno il<br />

compito di ottimizzare la sopravvivenza ottimizzando le reazioni allo stress, che sono<br />

inizialmente reversibili, con <strong>un</strong> significato perciò, adattivo. Ma nel l<strong>un</strong>go termine è<br />

possibile, che la risposta allo stress, rinforzando la resistenza di alc<strong>un</strong>i apparati, a<br />

svantaggio di altri, provochi <strong>un</strong>a rottura dell'equilibrio.<br />

Il primo sistema, quello dell'azione, coinvolge lʼipotalamo, che si può infatti<br />

considerare, come la struttura limite tra somatico e psichico, ed è infatti attraverso di<br />

esso, che le f<strong>un</strong>zioni istintuali (es. fame, sete) possono trovare <strong>un</strong>a loro espressione<br />

nel corpo, attraverso il controllo che lʼipotalamo stesso esercita sul sistema<br />

vegetativo ed endocrino. Gli studi sulle relazioni tra processi neuroendocrini,<br />

comportamento e fenomeni imm<strong>un</strong>itari hanno evidenziato la presenza di <strong>un</strong> flusso<br />

bidirezionale di informazioni tra il sistema neuroendocrino e il sistema imm<strong>un</strong>itario,<br />

responsabile <strong>della</strong> mutua regolazione delle loro rispettive f<strong>un</strong>zioni. Lʼintegrazione, a<br />

livello ipotalamico,di stimoli provenienti dal sistema nervoso, da quello endocrino e<br />

da quello imm<strong>un</strong>itario, avviene tramite lʼattivazione dellʼasse ipotalamo-ipofisi-<br />

surrene, la cui fondamentale importanza è dimostrata dallʼincompatibilità con la<br />

sopravvivenza di soggetti affetti da <strong>un</strong>a insufficienza surrenalica primaria (<strong>malattia</strong> di<br />

Addison), con la comparsa di <strong>un</strong>o stato di shock irreversibile.<br />

Gli stimoli (stressors), che sono stati recepiti, dal sistema nervoso centrale, arrivano<br />

allʼipotalamo, tramite afferenze neuronali, (lʼamigdala, lʼippocampo del sistema<br />

limbico e le regioni del tronco dellʼencefalo), veicolate da <strong>un</strong> gran numero di<br />

neurotrasmettitori, in grado di influenzare il rilascio di ormoni ipotalamici. In<br />

particolare, gli ormoni più importanti che vengono prodotti dallʼipotalamo, sono il CRH<br />

(corticotropina ormone di rilascio) e lʼAVP (anginovasopressina). Questi due fattori di<br />

rilascio vengono diretti allʼipofisi attraverso prol<strong>un</strong>gamenti assonici dellʼipotalamo, e<br />

qui stimolano la produzione di ACTH (ormone adrenocorticotropo). Questʼormone è<br />

quello che serve ad attivare lʼultimo passo dellʼasse ipotalamo-ipofisi-surrene. Infatti,<br />

lʼACTH e il CRH, sono gli ormoni regolatori <strong>della</strong> biosintesi e <strong>della</strong> secrezione del<br />

cortisolo a livello delle ghiandole surrenali. In condizioni di stress prol<strong>un</strong>gato <strong>un</strong><br />

ipercorticosurrenalismo, provoca alterazioni vascolari, ipertensione e alterazioni<br />

metaboliche utili a fronteggiare lo stress ma anche <strong>un</strong>a progressiva riduzione delle<br />

difese imm<strong>un</strong>itarie, portando man mano conseguenze lesive allʼorganismo. Infatti il<br />

cortisolo in condizioni ideali viene prodotto nella prima parte <strong>della</strong> giornata, mentre<br />

diminuisce la sera, inversamente proporzionali sono i livelli dei leucociti. Ad alti livelli<br />

di cortisolo corrisponde <strong>un</strong> abbassamento delle difese imm<strong>un</strong>itarie, mentre a bassi<br />

livelli di cortisolo corrisponde <strong>un</strong> innalzamento delle difese imm<strong>un</strong>itarie. Il problema<br />

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