Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni
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p<strong>un</strong>to di vista di tal fatta permette anche <strong>un</strong>a programmazione del trattamento più<br />
efficace e completa, permettendo di migliorare il decorso di <strong>un</strong> disturbo che seppur<br />
cronico, necessita da parte del soggetto celiaco, <strong>un</strong>'assoluta compliance al<br />
trattamento dietetico, determinata anche dall'avere buone risorse di coping, buone<br />
relazioni con gli altri, familiari inclusi, ed anche fiducia nel futuro, nonostante la<br />
cronicità di questa <strong>malattia</strong>.<br />
Dalla letteratura, di disturbi simili alla CD, cioè disturbi neuroendocrini,<br />
gastrointestinali o autoimm<strong>un</strong>i, emerge infatti la sempre maggiore consapevolezza<br />
del bisogno di affrontare anche i disturbi tradizionalmente categorizzati come di<br />
interesse esclusivamente “medico” secondo <strong>un</strong>'ottica integrata. I disturbi di <strong>un</strong><br />
paziente, non possono mai essere inseriti entro confini specialistici tout court, perché<br />
si va a togliere da essi gran parte del significato di quel paziente che ha <strong>un</strong> disturbo.<br />
Il soggetto deve diventare il paziente nella sua totalità, non il disturbo e basta, o<br />
ancora peggio quella specifica disf<strong>un</strong>zione di quello specifico organo che determina<br />
quei sintomi. Un professore, parlando di psicosomatica, in maniera molto efficace<br />
diceva che anche <strong>un</strong>a gamba rotta ha <strong>un</strong> risvolto <strong>psicologico</strong>, da tenere in<br />
considerazione, ed anche <strong>un</strong> disturbo dell'umore ha <strong>un</strong> risvolto fisico, insomma è mio<br />
parere che la frammentarietà tolga significato e di conseguenza efficacia di<br />
trattamento. Per esempio, negli anni recenti c'è stata <strong>un</strong> crescente interesse verso gli<br />
aspetti psicosociali dei disturbi endocrini, come il ruolo dello stress nella patogenesi<br />
di alc<strong>un</strong>e condizioni, la loro associazione con i disturbi affettivi, e la presenza di<br />
sintomi residui dopo <strong>un</strong> trattamento adeguato. Nella clinica endocrinologica,<br />
l'esplorazione degli antecedenti può spiegare la relazione temporale tra i life event e<br />
l'esordio dei sintomi, come è stato mostrato sia rilevante per le condizioni ipofisarie<br />
( sindrome di Cushing, iperprolattinemia) o tiroidee ( sindrome di Grave), come del<br />
resto il ruolo del carico allostatico, collegato con lo stress cronico, nello scoprire la<br />
vulnerabilità individuale. Dopo che sono state provate anormalità endocrine, sono<br />
state associate frequentemente con <strong>un</strong> largo corpo di sintomi psicologici: qualche<br />
volta, questi sintomi raggi<strong>un</strong>gono il livello di disturbo psichiatrico (soprattutto disturbi<br />
d'ansia e dell'umore); altre volte, com<strong>un</strong>que, possono essere individuate come forme<br />
subcliniche di questi, come dall'assessment effettuato tramite i Diagnostic Criteria of<br />
Psychosomatic Research (DCPR). Sicuramente, in <strong>un</strong>a popolazione in studio, la<br />
maggior parte dei pazienti soffriva di almeno <strong>un</strong>o tra le tre sindromi dei DCPR<br />
considerate: umore irritabile,demoralizzazione, somatizzazione persistente. In<br />
particolare, l'umore irritabile è stato trovato nel 46% dei 146 pazienti trattati con<br />
successo per i disturbi endocrini, <strong>un</strong> tasso simile è stato rilevato anche nei disturbi<br />
cardiologici e <strong>un</strong>o ancora maggiore in oncologia e gastroenterologia. Una l<strong>un</strong>ga<br />
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