Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni
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mettere in moto circuiti imm<strong>un</strong>oneuroendocrini di segno generale: produzione di<br />
peptidi e attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene con produzione finale di<br />
cortisolo. Negli ultimi anni sono stati indagati soprattutto i difetti nell'attivazione<br />
dell'asse surrenalico, con risultati davvero sorprendenti. Anzi tali da comportare la<br />
presentazione di <strong>un</strong> nuovo paradigma scientifico, che per la prima volta propone<br />
l'interpretazione di malattie molto diverse alla luce di <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico modello. Alla fine del<br />
1992 la rivista “Annals of Internal Medicine” ha pubblicato la sintesi di <strong>un</strong>a<br />
conferenza del National Institue of Health sullo stress e la regolazione <strong>della</strong> <strong>malattia</strong><br />
infiammatoria. In questa, E.M. Sternberg del NIMH, propone che sia le emozioni sia<br />
l'infiammazione sono in grado di mettere in moto la reazione di stress tramite<br />
l'attivazione del CRH ipotalamico. L'asse ipotalamo-ipofisi-surrene ha due uscite: <strong>un</strong>a<br />
nel cervello, rappresentata del CRH, l'altra che agisce sul sistema imm<strong>un</strong>itario,<br />
rappresentata dai glucocorticoidi secreti dalle surrenali. Alterazioni nella<br />
com<strong>un</strong>icazione tra sistema imm<strong>un</strong>itario e cervello potrebbero produrre malattie<br />
infiammatorie o psichiatriche o sindromi “miste”, aventi cioè sia componenti<br />
comportamentali che infiammatorie. Queste ipotesi, sono poi state ampiamente<br />
confermate, come si è precedentemente visto dal rilascio di citochine infiammatorie<br />
nel caso di stress.<br />
E' noto, che lo stress esacerba la <strong>malattia</strong>, al pari di <strong>un</strong>'infiammazione, portando<br />
entrambi alla produzione di citochine infiammatorie, tanto più in persone affette da<br />
<strong>un</strong>a <strong>malattia</strong> cronica. E' stato effettuato <strong>un</strong>o studio su ragazzi <strong>un</strong>iversitari in buona<br />
salute, sottoposti ad <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico stress acuto: parlare, rispondere rapidamente a<br />
domande e fare calcoli aritmetici in pubblico. Prima e dopo la prova, sono stati<br />
misurati nei ragazzi i livelli degli ormoni dello stress, cortisolo e noradrenalina, e<br />
all'interno del monocita, i livelli del NfkB, che è <strong>un</strong>o dei principali fattori di trascrizione<br />
nucleare, cioè fa parte di quella classe di sostanze che trasmettono l'informazione<br />
dalla superficie cellulare al nucleo dei geni ivi contenuti. Su 19 ragazzi, 2 non hanno<br />
mostrato alc<strong>un</strong> aumento significativo degli ormoni dello stress, ma gli altri 17 hanno<br />
mostrato nel loro sangue i segni, cioè la presenza di più cortisolo e noradrenalina, e<br />
nelle cellule imm<strong>un</strong>itarie analizzate, addirittura triplicazione dei livelli di NfkB. Questa<br />
sostanza porta l'emozione stressante all'interno del nucleo <strong>della</strong> cellula imm<strong>un</strong>itaria e<br />
attiva <strong>un</strong>a sessantina di geni infiammatori, che quindi daranno istruzioni per<br />
sintetizzare citochine e altre proteine infiammatorie. E' evidente che a questi ragazzi<br />
non è successo niente di particolare, ma in <strong>un</strong> soggetto affetto da sclerosi multipla o<br />
altra <strong>malattia</strong> autoimm<strong>un</strong>e o infiammatoria cronica sarà come aver gettato benzina<br />
sul fuoco. Il controllo dello stress in queste malattie è <strong>un</strong> fattore terapeutico<br />
fondamentale.<br />
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