Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni
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caratteristiche, normali ed abnormi, di personalità, basato su di <strong>un</strong>a teoria biosociale<br />
generale <strong>della</strong> personalità. Gli approcci al problema a quel momento più accettati<br />
avevano, a suo giudizio, molteplici limiti concettuali e pratici, come, ad esempio: il<br />
fatto che <strong>un</strong> soggetto potesse avere tratti caratteristici di più di <strong>un</strong> DP nonostante che<br />
le categorie diagnostiche del DSM-III fossero specifiche e separate tra di loro; la<br />
difficoltà e lʼarbitrarietà <strong>della</strong> distinzione clinica fra tratti maladattivi di personalità e<br />
DP; la dipendenza da variabili situazionali e temperamentali dellʼadattamento per cui<br />
lo stesso temperamento può portare al successo in <strong>un</strong> ambiente ed al<br />
disadattamento fino al DP in <strong>un</strong> altro; i criteri e le categorie usate per valutare la<br />
personalità variano più in rapporto alle idee prevalenti del momento che non a dati di<br />
fatto; i diversi DP possono essere definiti più come prototipi o esempi che non come<br />
entità patofisiologiche distinte con naturali confini diagnostici, eccetera. La sua teoria<br />
si fonda sui dati derivati da <strong>un</strong>a serie di studi longitudinali sullo sviluppo degli<br />
individui, psicometrici sulla struttura <strong>della</strong> personalità, neurofarmacologici e<br />
neuroanatomici. Secondo tale modello, la personalità può essere suddivisa in due<br />
distinte dimensioni psico-biologiche: il temperamento, che si riferisce alle diverse<br />
risposte automatiche agli stimoli emozionali che ogn<strong>un</strong>o di noi ha, è ereditato, innato<br />
e stabile nel tempo, presente già dall'infanzia; il carattere, cioè ciò che noi facciamo<br />
di noi stessi intenzionalmente, e le differenze sono dovute all'interazione ambientale,<br />
come nel caso dell'apprendimento. All'interno del temperamento, ipotizza lʼesistenza<br />
di tre dimensioni geneticamente indipendenti che presentano prevedibili pattern di<br />
interazione nelle loro risposte adattive a specifici stimoli ambientali. Queste tre<br />
dimensioni sono state definite come: Novelty Seeking - NS (ricerca <strong>della</strong> novità), <strong>un</strong>a<br />
tendenza verso lʼallegria o lʼeccitamento marcati in risposta a stimoli nuovi o a<br />
prospettive di gratificazioni o di evitamento delle p<strong>un</strong>izioni, tendenza allʼattività<br />
esplorativa, alla ricerca di potenziali gratificazioni così come allʼevitamento attivo<br />
<strong>della</strong> monotonia e <strong>della</strong> potenziale p<strong>un</strong>izione, allʼimpulsività decisionale, alla scarsa<br />
resistenza alle frustrazioni; Harm Avoidance - HA (evitamento del danno), la<br />
tendenza a rispondere intensamente a segnali di stimoli avversivi, così come ad<br />
imparare ad inibire il comportamento per evitare la p<strong>un</strong>izione, le novità (paura<br />
dellʼignoto) e la frustrante mancanza di gratificazione, scarsa resistenza agli stress<br />
fisici, tendenza allʼanticipazione pessimistica; Reward Dependence - RD (dipendenza<br />
dalla ricompensa), <strong>un</strong>a tendenza ereditaria a rispondere intensamente a segnali di<br />
gratificazione (come segnali verbali di approvazione sociale, affettiva, di aiuto), a<br />
mantenere (o ad evitare lʼestinzione) comportamenti che sono stati associati a<br />
gratificazioni o allʼevitamento <strong>della</strong> p<strong>un</strong>izione, tendenza al sentimentalismo, ai<br />
comportamenti abitudinari; eccessivo attaccamento sociale, dipendenza<br />
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