19.05.2013 Views

Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni

Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni

Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

7. Discussione<br />

Dal confronto con i dati normativi del FAD, emerge che nelle dimensioni del Problem<br />

Solving, Ruoli, Responsività affettiva e Coinvolgimento Affettivo, il nostro campione<br />

complessivo mostra p<strong>un</strong>teggi più alti. In particolare, inoltre, dalle correlazioni sembra<br />

evidenziarsi <strong>un</strong> “iperf<strong>un</strong>zionamento familiare protettivo”. Questo sembra indicare che<br />

nei soggetti con minore benessere ci sia <strong>un</strong>a maggiore attivazione psicofisiologica<br />

con <strong>un</strong>a maggiore attenzione ai segnali somatici, <strong>un</strong>'internalizzazione <strong>della</strong> rabbia ed<br />

anche minore socievolezza, forse anche a causa dei sentimenti di inadeguatezza,<br />

che probabilmente alla base <strong>della</strong> maggiore connessione familiare le correlazioni<br />

meno forti.<br />

Troviamo che a elevati livelli di Persistenza corrispondono anche maggiori risorse e<br />

coinvolgimento attivo nella vita, ma anche minor Problem Solving familiare. In<br />

individui che mostrano ampiamente di possedere delle risorse “l'iperf<strong>un</strong>zionamento<br />

familiare” è possibile che non entri in gioco perché non necessario.<br />

Sembra inoltre che gli individui che presentino maggiori indici sintomatologici,<br />

abbiano anche nel FAD p<strong>un</strong>teggi più alti, come che la famiglia attuasse <strong>un</strong>a sorta di<br />

protezione maggiore verso questi soggetti più vulnerabili.<br />

E' interessante anche evidenziare che confrontando i risultati delle dimensioni tra<br />

celiaci e loro parenti, siano quasi tutti prive di differenze statisticamente significative.<br />

Questo può sottolineare nuovamente, come è emerso del resto dai risultati delle<br />

correlazioni, che in queste famiglie sembra spesso presente <strong>un</strong> alto f<strong>un</strong>zionamento<br />

familiare soprattutto quando il familiare celiaco presenta più distress, meno<br />

benessere e meno risorse personali. La famiglia agirebbe in questo modo, come<br />

elemento “protettivo” del soggetto in questione, ma potrebbe anche sembrare, come<br />

dicevamo a più riprese <strong>un</strong> “iperf<strong>un</strong>zionamento familiare”.<br />

Abbiamo anche visto che quando il paziente celiaco non presenta distress eccessivo,<br />

ma si mostra più autodeterminato, con maggiore benessere, cooperativo ed anche<br />

con <strong>un</strong>o scopo nella vita più alto, è più autonomo e svincolato dalla famiglia, tanto<br />

che si riducono anche i p<strong>un</strong>teggi di dipendenza e attaccamento e anche i p<strong>un</strong>teggi<br />

del FAD si riducono. Com<strong>un</strong>que, in qualsiasi di questi due casi, la celiachia, implica<br />

<strong>un</strong>'attenzione e l'attuazione di determinate routine e comportamenti di evitamento per<br />

tutto il nucleo familiare, implicando probabilmente che non è possibile scorgere<br />

differenze tra i soggetti celiaci e i suoi familiari all'interno delle dimensioni di<br />

f<strong>un</strong>zionamento familiare, poiché queste famiglie tendono a f<strong>un</strong>zionare <strong>un</strong> po' come<br />

<strong>un</strong> tutt'<strong>un</strong>o.<br />

L'<strong>un</strong>ica differenza, come abbiamo visto, si riscontra nel Controllo Comportamentale<br />

90

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!