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Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni

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l'<strong>un</strong>ico meccanismo. In primo luogo si è scoperto che opera anche <strong>un</strong>a selezione del<br />

midollo osseo verso i linfociti B, e inoltre è ormai chiaro che il timo è in grado di<br />

produrre linfociti particolari, che hanno <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione regolatoria. Inoltre, questa<br />

grande opera di taratura del sistema, con l'eliminazione (selezione negativa) dei<br />

linfociti T e B potenzialmente reattivi verso l'organismo, è solo il primo passo nella<br />

costruzione <strong>della</strong> tolleranza, che si presenta come <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go processo, con fasi <strong>della</strong><br />

vita e luoghi privilegiati.<br />

La fase <strong>della</strong> vita cruciale per la costruzione <strong>della</strong> tolleranza è certamente l'infanzia.<br />

Infatti in pubertà il timo comincia <strong>un</strong> lento processo involutivo, come se avesse<br />

concluso il suo compito. I luoghi privilegiati sono i due reparti del sistema imm<strong>un</strong>itario<br />

delle mucose (MALT). I due reparti sono il nasofaringeo (NALT) e l'intestinale (GALT),<br />

dove il contatto con gli antigeni è costante e senza mediazioni: antigeni contenuti<br />

nell'aria nel primo caso e cibo nel secondo caso. Tra NALT e GALt c'è <strong>un</strong>a stretta<br />

com<strong>un</strong>icazione, per cui è possibile <strong>un</strong>a diffusione <strong>della</strong> risposta da <strong>un</strong> reparto all'altro<br />

e anche all'insieme dell'organismo tramite la circolazione linfatica e sanguigna. La<br />

gran parte delle sostanze potenzialmente reattive (antigeni) entra dal naso e dalla<br />

bocca, nel momento che svolgiamo f<strong>un</strong>zioni vitali primarie, come respirare e<br />

mangiare. Nel caso degli antigeni inalati con l'aria sono le tonsille e le adenoidi le<br />

stazioni del sistema imm<strong>un</strong>itario delle mucose che vengono interessate. Nel caso<br />

degli antigeni ingeriti col cibo, sono l'epitelio intestinale, con <strong>un</strong>a particolare classe di<br />

cellule chiamate cellule M, e ammassi di tessuto linfoide distribuiti <strong>un</strong> pò in tutto<br />

l'intestino, ma soprattutto a livello <strong>della</strong> porzione finale del tenue (ileo), chiamate<br />

placche di Peyer. Quando <strong>un</strong> antigene entra in contatto con la mucosa intestinale,<br />

l'antigene è costretto a seguire <strong>un</strong>a strada obbligata, quella delle cellule M, sotto le<br />

quali sono presenti le placche di Peyer con il set completo delle cellule imm<strong>un</strong>itarie<br />

adatte a rispondere, in modo particolare le cellule che presentano l'antigene (APC),<br />

linfociti T helper e linfociti B. Questi ultimi sono le cellule regine del sistema delle<br />

mucose, sono loro che producono <strong>un</strong>a particolare classe di anticorpi: la<br />

imm<strong>un</strong>oglobulina A secretoria, (sIgA), che è il principale strumento difensivo delle<br />

mucose. La risposta imm<strong>un</strong>itaria però, non avviene all'interno delle placche di Peyer;<br />

in questa sede i linfociti conoscono l'antigene, vengono sensibilizzati (priming), si<br />

moltiplicano (espansione clonale) e migrano seguendo la via linfatica (i linfonodi<br />

mesenterici); torneranno poi all'intestino, tramite la circolazione sanguigna, a livello<br />

dell'epitelio, ed esattamente a livello <strong>della</strong> cosidetta lamina propria, dove produrranno<br />

<strong>un</strong>a risposta imm<strong>un</strong>itaria specifica, preferenzialmente di tipo Th2, caratterizzata<br />

generalmente dalla produzione di Iga secretoria che neutralizzerà l'antigene. Questa<br />

raffinata risposta consente di scovare intrusi, che hanno gli stessi requisiti di quelli<br />

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