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Aspetti psicologico-clinici della malattia celiaca: un ... - Sara Stagni

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<strong>un</strong>a rete orizzontale, in cui si incontrano fibre sensoriali, cellule imm<strong>un</strong>itarie e vasi<br />

sanguigni, ed è qui che si realizza <strong>un</strong> dialogo stretto tra questi sistemi.<br />

Successivamente, negli anni '70, Mason chiarisce il ruolo che riveste l'attivazione<br />

emozionale in caso di stress, cioè <strong>della</strong> processazione emozionale attuata da ogni<br />

individuo degli eventi stressanti. Questa riguarda soprattutto il sistema limbico, che<br />

concorre a determinare l'adattamento, e influenzando inoltre, i processi decisionali e<br />

di memorizzazione. Le emozioni fondamentali infatti, secondo Darwin, incarnano la<br />

nostra storia evolutiva come mammiferi sociali, fornendo schemi di risposta ancestrali<br />

alle sfide ambientali entrando a pieno titolo nei processi decisionali che producono i<br />

comportamenti. In questo senso è scientificamente assodato che l'uomo è<br />

<strong>un</strong>'impasto di emozioni e coscienza (Bottaccioli, 2005).<br />

E' negli anni '80 e '90 invece che Lazarus, analizza l'importanza <strong>della</strong> valutazione<br />

cognitiva degli stimoli stressanti. Infatti gli agenti stressanti di per sé non sono<br />

patologici, ma diventano tali a seconda <strong>della</strong> valutazione che ne dà il soggetto, in<br />

termini di controllabilità, di disponibilità delle risorse di coping, che, se mancanti,<br />

portano l'organismo all'esaurimento.<br />

Ciò che differenzia l'approccio di Seyle da quello di Lazarus, è la variabilità<br />

interindividuale rilevabile di fronte a <strong>un</strong>a situazione stressante. Infatti, per il primo la<br />

valutazione è di tipo aspecifico, cioè indipendente dal soggetto, mentre per il<br />

secondo, la valutazione è di tipo specifico e rappresentata da <strong>un</strong> continuum. Per<br />

questo, seguendo l'ottica di Lazarus, maggiore è la gravità oggettiva <strong>della</strong> situazione,<br />

minore è il peso che riveste la valutazione individuale, mentre è maggiore se la<br />

situazione rappresenta per il soggetto <strong>un</strong>a situazione estremamente importante per<br />

sé, in cui la valutazione oggettiva è minore, ma il processo cognitivo-emozionale è<br />

determinante. Nel caso di situazioni valutate da tutti allo stesso modo, cioè situazioni<br />

nelle quali c'è <strong>un</strong>a maggior condivisione sociale-culturale, in qualità di minacce<br />

socialmente acquisite, allora queste, vengono classificate come reazione sociale<br />

aspecifica allo stress.<br />

Un'ulteriore spinta, si ebbe anche in campo imm<strong>un</strong>ologico da Jerne, che descrisse il<br />

sistema imm<strong>un</strong>itario come <strong>un</strong> network, che riconosce sia gli elemeti estranei che<br />

l'organismo stesso di appartenenza. Il sistema imm<strong>un</strong>itario è descritto, perciò, come<br />

capace di autoregolarsi ed in continuo movimento, in modo da monitorare<br />

continuamente ogni organo, e partecipando attivamente alla regolazione<br />

dell'equilibrio dinamico dell'organismo umano (Bottaccioli, 2005). In tutto ciò è molto<br />

importante la tolleranza acquisita dal sistema imm<strong>un</strong>itario delle mucose e soprattutto<br />

<strong>della</strong> parte intestinale, come avremo modo di riprendere in seguito.<br />

Quasi contemporaneamente, in campo endocrinologico, iniziavano a essere scoperti<br />

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