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sari seri invi<strong>di</strong>ano anche quando fingono <strong>di</strong> trovarla pedantesca.<br />
Ma non è il caso <strong>di</strong> riportare qui la sua <strong>di</strong>samina delle<br />
contrad<strong>di</strong>zioni della borghesia isolana e nazionale <strong>di</strong> fronte<br />
al sequestro per ricatto: incerta com’è, la borghesia, tra<br />
il considerarlo un attentato alla privata proprietà oppure<br />
un attentato alla vita <strong>di</strong> chi viene sequestrato.<br />
– Gli uomini <strong>di</strong>menticano più facilmente la morte del<br />
padre che la per<strong>di</strong>ta del patrimonio – citava il grillo parlante<br />
al mio fianco, stavolta senza gomitate. E Mallus le<br />
ha fatto eco:<br />
– Finché la borghesia è stata volpe e leone, e non coniglio,<br />
sapeva morire per il patrimonio. Ma con l’istinto<br />
dello sciacallo oggi i sequestratori sentono che la borghesia<br />
è già carogna. E quando, come in questo caso, a subire<br />
minaccia <strong>di</strong> morte è un figlio <strong>di</strong> proletario, lei, la borghesia,<br />
osa proporre il sacrificio del rapito. Bestia morente.<br />
Lasciamola morire. I morti seppelliscano pure i loro<br />
morti. Noi abbiamo altre cose da sbrigare.<br />
Belisario è corso ad abbracciarlo.<br />
– Che mi <strong>di</strong>ci dell’onorevole Mallus? – ho chiesto a<br />
Veneranda, finiti conge<strong>di</strong> e convenevoli.<br />
– Vende bene la sua merce, no? – fa lei. – Peccato che<br />
stavolta offrisse merce un po’ stantia. Comunque m’ha<br />
quasi convinta. Sai, è così un bell’uomo.<br />
E sospira, incielandosi.<br />
Anche lei. Proprio tutte, dunque, se le incanta questo<br />
Mallus. Anche la Vergine <strong>di</strong> Ferro. Chissà poi perché.<br />
Forse bisogna credere al Carneade mio collega filosofo al<br />
liceo: lui sostiene sempre che le donne sono le femmine<br />
sopravvissute d’una specie umana estinta: siamo brutti<br />
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anatroccoli, noi maschi, senza la possibilità <strong>di</strong> tornarcene<br />
tra i cigni.<br />
A mia moglie avevo fatto la promessa un po’ smargiassa<br />
<strong>di</strong> portarle il grande Mallus per la cena. Era un’idea da<br />
frauense, però, che l’onorevole trovasse il tempo per queste<br />
convivialità.<br />
Ho passato l’invito a Veneranda. Lei sì che l’ha accettato.<br />
A casa, solito bacio accennato tra le due amiche. E subito<br />
mia moglie mi <strong>di</strong>ce che <strong>di</strong> là, nella sua stanza, mi sta<br />
aspettando da un pezzo «tuo figlio», il quale pretende<br />
spiegazioni, «ma per bene, però» su com’è morto<br />
Benvenuto e sulla cosa che si chiama violenza carnale.<br />
Eccoti servito, <strong>di</strong>ce la faccia <strong>di</strong> mia moglie.<br />
– Che cos’è che vuole? – tergiverso.<br />
– Hai capito benissimo – fa lei. E io m’avvio lento alla<br />
stanza <strong>di</strong> mio figlio, mentre le donne parlano già fitto<br />
fitto tra <strong>di</strong> loro.<br />
Mio figlio dorme già, la luce accesa. Lo guardo a lungo<br />
mentre dorme. Spengo la luce e così cerco d’abituarmi<br />
al buio. Poi dalla cucina m’arrivano le voci delle donne.<br />
Mia moglie chiede qualcosa a proposito <strong>di</strong> Gaetanino.<br />
Veneranda <strong>di</strong>ce che s’è offerta <strong>di</strong> pagargli la quota per la<br />
gita.<br />
– Hai pagato per Gaetanino? Sempre la solita – <strong>di</strong>ce<br />
forte mia moglie.<br />
– Lo faccio anche per tenerlo d’occhio – replica Veneranda.<br />
E a quel punto mi ricordo anch’io: i docenti delle<br />
terze vanno ad accompagnare i ragazzi in gita scolastica a<br />
Caprera e ad Ajaccio, giusto qui <strong>di</strong>etro l’angolo, a visitare<br />
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