Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Cristo dei Vangeli e delle nostre devozioni è <strong>di</strong>fficile immaginarlo<br />
farsi gran risate, no? E allora forse tutto questo<br />
gran pensare che lei <strong>di</strong>ce, un bel giorno dovrà pur produrre<br />
anche, che so? Autoironia, gusto del dubbio. E allora<br />
sarà meglio per noi tutti.<br />
– Ah sì? Comunque, caro sindaco, io vi auguro <strong>di</strong> fare<br />
presto questo passo. Perché quel giorno non sarete più<br />
quelli che temiamo. Ma non pretendo che lei si sforzi subito.<br />
Dopo tutto voi, qui, oggi, per così <strong>di</strong>re, avete il morto<br />
in casa. E lei mi farà il piacere <strong>di</strong> accettare le mie condoglianze<br />
sincere, anche come segno della mia stima rinnovata.<br />
Congedo cor<strong>di</strong>ale, cameratesco quasi. Gl’impiegati a<br />
bocca aperta, tutti intorno all’eccellenza. I carabinieri impalati<br />
e il maresciallo sfoggia pompa e circostanza. Ma in<br />
<strong>di</strong>sparte intravvedo Belisario Demartis salutare con un<br />
nostro gesto osceno <strong>di</strong> saluto. E finite le cerimonie<br />
Belisario corre da me:<br />
– Quello l’ha trovato il giorno per venire a seccare –<br />
<strong>di</strong>ce seccato: – E tu gliel’hai fatto un po’ <strong>di</strong> liscio e busso<br />
al signor prefetto?<br />
– Credo <strong>di</strong> sì. Ma qui bisogna occuparsi <strong>di</strong> Mariano.<br />
La voce s’è già sparsa? Sua madre lo sa?<br />
– Sì, però qui bisogna preoccuparsi anche d’altro, <strong>di</strong>co<br />
io.<br />
– E <strong>di</strong> che?<br />
– Della faccia del partito, no?<br />
– Ma dài, che c’entra adesso il partito, o Belisario?<br />
– C’entra sì. Mariano era un <strong>di</strong>rigente qui da noi. E<br />
l’hai sentita sua madre? Dice che siamo stati noi a rovinarglielo.<br />
80<br />
– Da lei ci vado io. Ma tu non fare quella faccia nera.<br />
Bisogna prenderle con spirito le cose.<br />
Increduli quanto si vuole delle colpe <strong>di</strong> Mariano, però<br />
hanno stentato a muoversi parenti e vicini solidali. E del<br />
funerale s’è dovuto occupare Belisario. Con quell’accusa a<br />
Belisario e compagni però zia Lisabetta s’era lasciata andare,<br />
tant’è vero che aveva parlato in italiano, e a un suo<br />
nipote, anche se alla lontana e impiegato del catasto.<br />
Per fare al figlio un bel funerale zia Lisabetta era pronta<br />
a svendere il lavasecco <strong>di</strong> Mariano: per mostrare certezza<br />
d’innocenza, e riparare un poco al <strong>di</strong>sastro. Non si chiede<br />
coerenza a chi ha passato quel che ha passato lei. Ma<br />
c’erano complicazioni.<br />
Di pomeriggio sono andato anch’io in città con<br />
Belisario. E lui per tutto il viaggio a <strong>di</strong>rmi che bisognava<br />
salvare la faccia del partito da chi pescava nel torbido.<br />
È la prima volta che sono dentro un carcere. Odore <strong>di</strong><br />
cucina del collegio salesiano. Un maresciallo <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a<br />
fa gesti ampi <strong>di</strong> comprensione, a me e a Belisario. Telefona<br />
al <strong>di</strong>rettore con un gergo strano. Ci accompagna su. Il<br />
<strong>di</strong>rettore ci accoglie con cerimonie. Belisario si tiene <strong>di</strong>etro<br />
<strong>di</strong> me, il <strong>di</strong>rettore fa un cenno interrogativo.<br />
– È un barende – l’informa il maresciallo e prende una<br />
postura sottomessa <strong>di</strong>etro il capo. Il capo, il <strong>di</strong>rettore, è<br />
quello che la sua voce al telefono faceva presagire, quando<br />
m’ha annunciato il suici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Mariano, a parte la statura<br />
piccola, e le mani giunte sotto il naso.<br />
– La nostra, vede, signor sindaco, è missione imbortande<br />
– <strong>di</strong>ce, e il maresciallo assente grave, ma io tutto <strong>di</strong>stratto<br />
da quel modo loro <strong>di</strong> parlare. Un suo simile da<br />
qualche parte grida una serie interminabile <strong>di</strong> «Prondo,<br />
81