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L'oro di Fraus - Sardegna Cultura

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che si fa passare per poliziotto. Quel Miroglio che <strong>di</strong>cevo.<br />

Ma se quello è un poliziotto io sono Sant’Efisio.<br />

– Allora è arrivata anche a <strong>Fraus</strong>.<br />

– Chi?<br />

– La mafia.<br />

– C’è aria <strong>di</strong> famiglia. E tu devi smetterla <strong>di</strong> fare lo sceriffo,<br />

con quell’affare sotto l’ascella.<br />

– Ma è il mio mestiere, no?<br />

– Sì, ma non sono ladri <strong>di</strong> bestiame, quelli.<br />

– Peggio della mafia sono. Io però li accorcio tutti della testa.<br />

Specialmente quel Badoglio che si finge poliziotto.<br />

– Non <strong>di</strong>re fesserie, Carletto. Adesso torniamo dal dottor<br />

Zammataro. Ascolta bene quello che gli <strong>di</strong>co. E stai <strong>di</strong>etro<br />

anche a lui. Quel Miroglio è pericoloso.<br />

– Se mi lascia fare, a quello faccio fare la fine che si merita.<br />

– Ai combattenti – ho detto al segretario – <strong>di</strong>ca che l’idea<br />

del parco delle rimembranze io sono in grado d’apprezzarla.<br />

Vedremo cosa si può fare. A una con<strong>di</strong>zione, però: che<br />

piantiate subito un albero a crescita rapida de<strong>di</strong>cato alle<br />

mie rimembranze perdute. Forse ricrescono con l’albero.<br />

Anche se poi non è così brutto essere senza ricor<strong>di</strong>, come un<br />

neonato, solo speranze, niente paure...<br />

– Non si sforzi troppo a parlare, signor sindaco, non le fa<br />

bene – se n’esce Carletto, con un’aria d’intesa esagerata.<br />

– To’, cambiano i pulpiti ma non la pre<strong>di</strong>ca. Qui tutti mi<br />

<strong>di</strong>cono la stessa cosa. Hai ragione, però. Il silenzio è d’oro.<br />

Certe volte vale la vita. Adesso però devo <strong>di</strong>re quella cosa al<br />

dottor Zammataro. Dunque, dottore, le <strong>di</strong>cevo <strong>di</strong> questo<br />

mio amico. Io non lo ricordo. Ma lui viene a trovarmi. Il<br />

neurologo <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fare <strong>di</strong> tutto per ricordarmelo, può servire<br />

alla mia memoria, perché è un amico d’infanzia. Bisogna far-<br />

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lo a sua insaputa però, mi <strong>di</strong>ce il me<strong>di</strong>co. Altrimenti non<br />

funziona. Così <strong>di</strong>ce. Saprà lui. Comunque, prenda nota, dottore.<br />

Si chiama Miroglio, Miroglio Giuseppe, nato a Castell’Alfero,<br />

provincia <strong>di</strong> Asti. Si metta in contatto con quel comune,<br />

col sindaco, col segretario comunale. Ma faccia tutto<br />

con estrema <strong>di</strong>screzione, mi raccomando. Scavi, scavi, e mi<br />

riferisca. E mi raccomando ancora la <strong>di</strong>screzione.<br />

Il dottor Zammataro ha fatto due smorfie successive:<br />

una <strong>di</strong>ceva che lui è più che <strong>di</strong>screto, l’altra che ricordarglielo<br />

era un po’ un’offesa.<br />

Se chiedevo una prognosi, i me<strong>di</strong>ci facevano spallucce.<br />

Me la riservavo anch’io, la prognosi. Ma intanto prendevo<br />

precauzioni. Perché a visitarmi è venuto anche un mio cognato,<br />

fratello <strong>di</strong> mia moglie. Abita in città, fa l’assicuratore.<br />

E io gli ho chiesto quello che lui va proponendomi da<br />

anni: un’assicurazione sulla vita: e ne otteneva soltanto prese<br />

in giro, finora. L’ho voluta a favore <strong>di</strong> mio figlio. E lui<br />

m’ha inondato <strong>di</strong> tutte le sue opzioni. Ho scelto il meglio,<br />

e il più costoso. È rimasto a bocca aperta, questo mio cognato:<br />

deve aver pensato con riconoscenza al mio investitore:<br />

per lui certamente quel figlio <strong>di</strong> buona donna m’aveva<br />

rimesso la testa un po’ a partito:<br />

– E non è che poi, con la scusa dell’amnesia, ti <strong>di</strong>mentichi<br />

<strong>di</strong> pagare anche le rate? – mi fa tutto raggiante appena<br />

finito <strong>di</strong> firmare cento fogli.<br />

– Non c’è pericolo. È il passato che non c’è. Il futuro,<br />

comprese le tue rate, sta tutto lì <strong>di</strong> fronte da temere.<br />

Beato chi non sa d’ospedali. Chi c’è stato però ha im-<br />

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