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L'oro di Fraus - Sardegna Cultura

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A casa, in questa casa vuota, mi rigiro intorno, vuoto<br />

anch’io, spremuto e malridotto: aspetto rinascite d’orgoglio,<br />

finché non torno a questo memoriale, per mettere in<br />

chiaro alcune cose, e <strong>di</strong>sporle un po’ meglio al loro posto.<br />

Infatti è quasi solo raccontando che riesco a coltivare sentimenti<br />

equi<strong>di</strong>stanti da baldanza e da spavento, da eroismi<br />

e noncuranze: anche se non ho molte risorse a mia portata<br />

per nobilitare la soma che mi tocca sostenere. Se avrò tempo<br />

per rifletterci, chissà, scoprirò certo ch’è stato un bisogno<br />

<strong>di</strong> serenità che m’ha spinto a dettare un memoriale:<br />

perché tanto il da farsi era già chiaro dall’inizio, oltre il bisogno<br />

<strong>di</strong> coraggio e il dubitarne: perché col memoriale<br />

non potrebbero ridurmi all’impotenza, all’incre<strong>di</strong>bile impotenza<br />

della morte, i farabutti, se mai ci riprovassero<br />

(pensarlo non fa male, tanto finiamo tutti prima che smettiamo<br />

<strong>di</strong> crederci immortali): perché perfino allegra si può<br />

rendere l’idea <strong>di</strong> restare un po’ così, victo mortis aculeo, a far<br />

memoria e testimonio, luce precaria d’una stella spenta:<br />

<strong>di</strong>cono che mandano luce bugiarda, le stelle spente, ma da<br />

noi la pretesa <strong>di</strong> sapere e poter <strong>di</strong>re tutto il vero, la verità<br />

tutta la verità nient’altro che la verità lo giuro, fa sorridere<br />

anche Modestino il bidello che m’ha fatto le foto nel<br />

cesso della scuola: perché anche lui sa bene che la verità resta<br />

in balía dei giochi <strong>di</strong> forza, e perciò ci tocca spesso fingere<br />

<strong>di</strong> sapere solo ciò ch’è permesso <strong>di</strong> sapere. E poi, chi<br />

<strong>di</strong>avolo mai ha stabilito che tutto ciò ch’è misterioso dev’essere<br />

profondo ed essenziale e che il segreto copre d’ombra<br />

sempre qualcosa d’importante? Chi ce lo fa credere? I Miroglio?<br />

I Miroglio che muoiono per mano dei Carletto Sambamore?<br />

Ma dei Carletto che si sentono l’Atlante che sostiene<br />

tutto il mondo con i suoi sforzi.<br />

Ed eccomi <strong>di</strong> nuovo a sentenziare. Ora però sto tentando<br />

pensieri <strong>di</strong> commiato, <strong>di</strong> quelli alti: usiamo un po’ così<br />

da noi. O forse sto spiando ancora vie <strong>di</strong> scampo a quello che<br />

bisogna che sia fatto. Molte smentite ho avuto finora alle attese<br />

e alle paure. Posso averne altre, o sperarne: ma con che<br />

occhi io guarderò il mondo, se mai tutto questo finirà?<br />

Finisca come vuole: io però non rinuncio alla mia parte,<br />

e neppure a riprendere daccapo a ogni fine che ci impongono.<br />

Ormai però in speranze per me solo io non investo<br />

niente: spero soltanto <strong>di</strong> non sporcare il luogo, come<br />

<strong>di</strong>ciamo a <strong>Fraus</strong>, e senza più occasioni per pulirlo.<br />

Sul tar<strong>di</strong> richiamo mio cognato, per parlare coi miei<br />

lassù in Brianza. E al telefono risponde lo scrivano narratore<br />

del notaio, che fa straor<strong>di</strong>nari sbobinando, <strong>di</strong>ce lui, le<br />

mie cassette:<br />

– Allora, come va a finire, signor sindaco?<br />

– Come va a finire cosa?<br />

– La storia che racconta: avrà un finale, no?<br />

– Ma cos’ha capito lei? Questa roba è tutta vera, sa?<br />

– E che importa se la storia è vera o falsa? Sia buono,<br />

mi <strong>di</strong>ca com’è il seguito, che m’interessa.<br />

– Chi se ne intende <strong>di</strong>ce che tutto è già finito, e che<br />

bisogna farsi una ragione, e cavarne una morale.<br />

– No, la morale no, che c’entra la morale? Col<br />

Miroglio piuttosto, com’è che se la cava?<br />

– L’ha ammazzato Carletto. E gl’intrusi hanno sloggiato.<br />

– Bel colpo! Benissimo! Tutto finito, allora: dulcis in<br />

fundo, professore.<br />

– O in cauda venenum: c’è ancora qualche cosa da finire,<br />

o da ricominciare, e stavolta <strong>di</strong>pende da me solo.<br />

– E da chi altrimenti? Il testo della storia è solo suo.<br />

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