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loro. Anche Carletto ho cercato <strong>di</strong> convincerlo che quelli<br />
dei funghi forse non sono gente da temere:<br />
– E se ci siamo sbagliati? – <strong>di</strong>cevo: – Bisogna lasciar<br />
perdere, che sperimentino pure i loro prataioli.<br />
– E va bene, se con la droga non c’entrano, allora chi sono?<br />
– Se stiamo calmi presto o tar<strong>di</strong> lo sapremo.<br />
Carletto se n’è andato via deluso e brontolando. Ma poco<br />
dopo è ripiombato nel mio stu<strong>di</strong>o, tutto agitato:<br />
– No, bisogna muoversi, invece. Quella è gente grossa.<br />
Roba internazionale, cose segrete, civili o militari. Hanno gli<br />
Huey Cobra, quelli. Ma sempre farabutti sono. Questo lo sa<br />
anche lei. Specialmente quello che si spaccia per amico suo,<br />
quel Badoglio, quello che lo voleva spegnere in città.<br />
– Senti Carletto, perché non te ne vai in ferie, magari da<br />
tuo fratello in Olanda, con tua moglie, e vi fate il viaggio<br />
<strong>di</strong> nozze. Così smetti <strong>di</strong> lamentarti che non l’hai potuto fare,<br />
questo tuo benedetto viaggio <strong>di</strong> nozze.<br />
– No, io qui solo non la lascio. Io l’ho messa nei guai,<br />
io ce la devo togliere.<br />
– Ai guai miei ci penso io, Carletto. Sta tranquillo che<br />
ci penso già abbastanza.<br />
– Signor sindaco, io vado a rintanarmi lassù da mio padre.<br />
Mai penseranno che qualcuno li spia sotto il loro naso. Io quel<br />
Badoglio me lo sogno la notte che gli torco il collo.<br />
– O Carletto, quelli a nascon<strong>di</strong>no giocano meglio <strong>di</strong> te,<br />
se sono farabutti come sembra. Dammi retta, lasciamo perdere.<br />
Lasciar perdere? È l’arroganza irresponsabile dei fatti a<br />
non mollarci. Ecco, forse sono già passati un’altra volta alle<br />
vie <strong>di</strong> fatto. Mia moglie è uscita fuori strada, dentro <strong>Fraus</strong>, ha<br />
sbattuto contro un muro, con la mia Centoventisette. Dice<br />
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ch’è stata assalita da uno sciame d’api, finite dentro l’auto<br />
chissà come. Dopo il torpore della notte, le api non hanno<br />
gra<strong>di</strong>to quella trappola mobile. E mia moglie s’è convinta<br />
che qualcuno ce l’ha con me: la macchina era mia. Dice che<br />
ce le hanno messe apposta quelle api nella mia<br />
Centoventisette parcheggiata <strong>di</strong> notte nella strada presso casa.<br />
Ma i <strong>di</strong>spetti ai sindaci qui si fanno con lettere anonime o con<br />
cariche d’esplosivo <strong>di</strong> miniera alle finestre e porte <strong>di</strong> casa: più<br />
rumore che danno, le ho spiegato.<br />
– Di questo passo pren<strong>di</strong>amo per attentatore ogni insetto<br />
che ci ronza in macchina – ho detto a lei con stizza.<br />
Ma non era stizza, era strizza.<br />
Perché le api sono le guar<strong>di</strong>ane dell’Orco rintanato in<br />
quell’apritisesamo. E io ultimamente, dopo l’imbroglio dei<br />
sacchetti <strong>di</strong> concime e talco, ho accelerato ancora l’iter dei<br />
progetti sulla zona. Specialmente quello del museo del minatore.<br />
Bisogna che Val Ciglione e amministrazione regionale<br />
entrino davvero in lite per la proprietà della miniera.<br />
Se riesco a smuoverle, l’una contro l’altra, gl’intrusi in Casa<br />
dell’Orco dovranno sloggiare zitti, zitti, nottetempo magari,<br />
misteriosi come son venuti. Ho i miei meto<strong>di</strong>, io, <strong>di</strong>versi<br />
da come sogna Carletto Sambamore. Peccato che siano<br />
sempre così lenti, adesso che ci ho fretta.<br />
Quelli del bar Centrale hanno sparso una voce: il posto<br />
<strong>di</strong> Veneranda a scuola porta male (quello d’assessore al comune<br />
però no: ci aspira il preside delle me<strong>di</strong>e in un progetto<br />
<strong>di</strong> rivincita che prevede sindaco Cadraus). E male ha<br />
portato anche alla sostituta <strong>di</strong> Veneranda. Genésia ha rinunciato<br />
al posto, ha fatto sapere che le ha portato male e<br />
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