Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
– È per il figlio <strong>di</strong> Carnera che sta facendo questo?<br />
– Quello? Guardarlo prima bisognava, non cercarlo<br />
dopo. Il malfattore pungerà tre volte, come l’argia zitella.<br />
Già, l’argia, il ragno velenoso degli antichi, che dopo<br />
il morso per guarire bisogna fare balli e canti intorno all’ammalato.<br />
E senza salutare, zia Luisica rincula verso casa,<br />
come comanda il rito.<br />
– Sono stati gli alieni – <strong>di</strong>ce mio figlio appena a casa.<br />
Ecco qua, siamo a posto: là fuori quella strega e qui in<br />
casa un mutante che sogna <strong>di</strong> marziani.<br />
– Non sono marziani. Su Marte vita non ce n’è – corregge<br />
lui, perché avevo pensato a voce alta.<br />
E la mattina dopo il telefono mi sveglia molto presto:<br />
mia moglie da Firenze. Chiedeva <strong>di</strong> Benvenuto, ma ne sapeva<br />
più <strong>di</strong> me. Voleva conferme alle notizie arrivate da<br />
<strong>Fraus</strong> fino ai gitanti. L’abbiamo finita a bisticciare, anche<br />
al telefono.<br />
Poi al liceo ho dovuto attaccar briga coi colleghi. Avevano<br />
letto i giornali: parlavano tranquilli <strong>di</strong> sequestro,<br />
d’estorsione, questi nostri giornali, ma ci vedevano pure<br />
un nuovo corso: minaccia ormai in<strong>di</strong>scriminata al ricco<br />
come al povero.<br />
Quelli del bar Centrale però qui da noi l’avevano teorizzato<br />
prima <strong>di</strong> loro, e avevano anche rime<strong>di</strong>, al nuovo corso:<br />
– Ma questa è una minaccia che pesa un po’ su tutti –<br />
<strong>di</strong>ceva il preside delle me<strong>di</strong>e al bar Centrale: – Che possiamo<br />
fare?<br />
– Si paga, no? Ad ogni tasca una tariffa – gli rispondevano.<br />
– Si potrebbero far collette, un fondo comune assicurativo<br />
– insisteva il preside.<br />
34<br />
Ma Pacifico, lui che al bar, seduto o in pie<strong>di</strong>, ha postura<br />
da ruminante imparata da carabiniere, s’è rivitalizzato,<br />
con piglio professionale ha spiegato al preside che così sì<br />
che si fa correre il rischio a tutti quanti.<br />
– Ma perché non hanno preso Cadraus, o se non lui la<br />
moglie?<br />
– Perché i beni è lui che li maneggia, e <strong>di</strong> sua moglie<br />
a Cadraus non importa un fico secco: ha una ganza a Nuraddei<br />
– si premuravano <strong>di</strong> far sapere al preside, e gli spiegavano<br />
pure che sequestrargli il nipote è una pensata fine:<br />
è metterlo alla prova così davanti a tutti. E Cadraus è<br />
buon mercante.<br />
I giornali l’hanno menata a lungo con la solfa dei sequestri<br />
fatti a caso. E Cadraus, contento, non stava nella<br />
pelle: ecco chi le capisce certe cose, non qui a <strong>Fraus</strong>. Ma<br />
giusto in casa sua gli è scoppiato un altro guaio. Neppure<br />
questo lui se l’aspettava. Cadraus non era abituato a tenere<br />
in conto le vedute <strong>di</strong> sua moglie. Stavolta però la signora<br />
Cadraus le ha volute far valere le vedute sue. Se n’è<br />
andata via <strong>di</strong> casa. E s’è capito anche perché:<br />
– Cadraus stavolta ha una mandorla tosta da schiacciare.<br />
– Sempre zitta e buona, ma stavolta compare, stavolta<br />
sì che parla.<br />
– Così lo mostra a tutti che non c’entra lei con l’avarizia<br />
del marito.<br />
– Lei se lo pagherebbe a peso d’oro il nipote ch’è sparito.<br />
– Lo vuole prendere a figlio d’anima, da anni, ma<br />
Cadraus non vuole, e per questo nemmeno padre e madre<br />
<strong>di</strong> Benvenuto lo vogliono lasciare a figlio d’anima allo zio.<br />
35