You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
venire a vedere che lassù è tornato l’orco assassino, e i gabbiani<br />
e le astronavi, e il cobra volante, il serpente piumato<br />
scende al crepuscolo a deporre le sue uova intruse nel nido<br />
abbandonato? Mi tocca smuovere gente che non può neppure<br />
immaginare che anche a <strong>Fraus</strong> i ragazzini temono la<br />
grande bomba, come tutti gli altri al mondo. A parte Gaetanino<br />
che teme <strong>di</strong>sfunzioni nel cervellone dell’universo. E poi<br />
voglio convincermi che Miroglio non è furbo. Lo è, male<strong>di</strong>zione,<br />
almeno tanto da capire che il sindaco fa ridere tutti a<br />
crepapelle quando racconta i guai della sua <strong>Fraus</strong>.<br />
In un’ora buca al mio liceo sono tornato dal pretore.<br />
Gli ho chiesto se li aveva fatti quei suoi passi, e deciso che<br />
fare. Era imbarazzato, si vedeva:<br />
– Sì. Lei però... lei però perché non m’ha detto <strong>di</strong> quell’incidente<br />
d’auto? E delle conseguenze sulla sua efficienza?<br />
– Non crederà che m’ha lasciato deficiente? Ma lei<br />
m’avrebbe creduto, se gliel’avessi detto?<br />
– Perché non avrei dovuto crederle?<br />
– Perché è <strong>di</strong>fficile far credere ch’è stato un attentato<br />
alla mia vita. Valentía <strong>di</strong> quelli che si rintanano da noi, a<br />
<strong>Fraus</strong>.<br />
– Come sarebbe?<br />
– Sarebbe che o mi crede o non ci posso fare nulla.<br />
Il pretore ha lasciato cascare le braccia, ha fatto no con<br />
tutto il corpo, severo e triste:<br />
– Non posso crederle, come magistrato.<br />
– Venga a <strong>Fraus</strong>. Capirà che la botta assassina <strong>di</strong> via<br />
Crispi non m’ha lasciato tramortito.<br />
224<br />
– Ma che storia è questa signor sindaco?<br />
Già, che storia è questa? Sulla strada del ritorno, la<br />
strada <strong>di</strong> vent’anni d’abitu<strong>di</strong>ni, immaginavo una risposta<br />
giusta alla domanda del pretore:<br />
– Un esercizio <strong>di</strong> ricerca del vero, ecco cos’è questa<br />
storia, signor pretore. Mettiamola così: una metafora del<br />
conoscere. O del conoscersi. Così è più maneggevole.<br />
– E con queste uscite lei pensa <strong>di</strong> farsi prendere sul serio?<br />
– l’ho immaginato rispondere.<br />
– Ci tento, signor pretore, perché il senso che riusciamo<br />
a dare al mondo non è altro che consenso, da con<strong>di</strong>videre<br />
con altri.<br />
– Allora, che succede ancora a <strong>Fraus</strong>? – m’ha chiesto<br />
stamattina il prefetto per telefono. Non m’aveva mai telefonato<br />
finora.<br />
– No, eccellenza. La sua non è la domanda giusta. La<br />
domanda giusta è: perché tutto questo succede proprio a<br />
<strong>Fraus</strong>?<br />
– Cos’è, parla per enigmi adesso? Si spieghi meglio.<br />
– Lo sto facendo. Fra poco lo griderò dai tetti, forse.<br />
Sto preparando testo e impianto d’amplificazione.<br />
– Signor sindaco, lasci perdere queste sue fantasie.<br />
– Quali fantasie?<br />
– Quelle che le stanno facendo perdere il sonno.<br />
– Qualcuno minaccia <strong>di</strong> farmi perdere <strong>di</strong> più del sonno.<br />
– Lasci perdere, <strong>di</strong>a retta. Lasci perdere. Lei sta sbagliando<br />
strada. Pensi alla famiglia.<br />
– Ci penso, ci penso... Ma perché mi <strong>di</strong>ce questo?<br />
Come sa?<br />
225