Speciale Sardegna - Centro Studi e Ricerche Aleph
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Il parere di Babele<br />
Le recensioni di PB<br />
L’ultima sul Berlusca<br />
Una recensione di Carlo Santulli<br />
Fratelli Frilli Editori 2003<br />
€ 5 - 96 p., ill.<br />
Progetto Babele Dodici<br />
Un altro libro di barzellette e per di più un<br />
libro su Berlusconi. La prima considerazione<br />
che viene da fare è che le barzellette sulla<br />
politica appartengono di diritto alla nostra<br />
storia. Sono, se vogliamo, un surrogato<br />
all’invettiva, una valvola di sfogo per quel che<br />
non si riesce, o non si può, altrimenti<br />
esprimere.<br />
Leggendo il libro, mi veniva in mente il caso<br />
di un contadino (una storia vera, che mi è<br />
capitato di leggere tra le carte dell’Archivio<br />
Centrale dello Stato a Roma) che in pieno<br />
fascismo, nel ‘32 o giù di lì, seduto all’osteria<br />
di un paesino del nostro meridione, aveva<br />
sentito ragliare un asino, e (complice senza<br />
dubbio qualche bicchiere di troppo) aveva<br />
esclamato con rabbia: «Parla Mussolini!». La cosa aveva rapidamente fatto il giro del<br />
paese, fino a varcare la soglia del locale comando dei Regi Carabinieri, che avevano<br />
creduto opportuno verbalizzare l’accaduto. In un comico rincorrersi di risposte sempre<br />
più concitate ed affannose tra le varie autorità, un’autentica barzelletta nella<br />
barzelletta, fino al questore ed al prefetto, l’apoteosi si era avuta con una supplica al<br />
Duce da parte della moglie del malcapitato, che non aveva avuto, apparentemente,<br />
esito. Infine, il processo viene celebrato, ed il giudice del Tribunale <strong>Speciale</strong> per la<br />
Sicurezza dello Stato (!), a cui probabilmente non erano sfuggite le perle di comicità<br />
contenute negli incartamenti del caso, finisce per assolvere il contadino «perchè<br />
incapace di intendere e di volere».<br />
Perchè sto raccontando questo? Una domanda che mi ero fatta leggendo il libro sul<br />
Berlusca, è perchè i politici siano così spesso oggetto delle barzellette. Una risposta<br />
che mi sembra plausibile, è che sono una delle categorie che si prendono troppo sul<br />
serio, come per esempio i carabinieri, i professori saccenti, i medici, i sacerdoti (stavo<br />
per aggiungere i ricercatori universitari, ma mi sono reso conto improvvisamente che<br />
mia moglie ne ha sposato uno, ed è meglio non contrastarsi coi parenti). Prendersi<br />
sul serio, è anche (forse) una necessità, in tutte queste professioni. E così, per<br />
contrasto (anticlimax direbbe Umberto Eco), accade che di fronte al saccente, spunti<br />
il Pierino (o l’ubriaco) di turno.<br />
Infatti si può notare, come fanno giustamente i compilatori di questa godibilissima<br />
raccolta, che ciò che viene riferito di Berlusconi era stato detto anche di tanti altri<br />
politici, addirittura le stesse battute sono state adattate a più di un politico. La beffa<br />
per la non eccelsa statura, ad esempio, era stata appannaggio per lunghi anni del<br />
senatore Fanfani. Ricordo al proposito una memorabile vignetta di Forattini, uscita il<br />
giorno successivo alla prima dell’»Ernani» alla Scala, a cui Fanfani aveva presenziato<br />
come Presidente del Consiglio in carica. Nella vignetta, Fanfani appariva vestito<br />
come l’eroe verdiano, con didascalia (feroce): «Er nano».<br />
Tante battute di questo libro sono note e stracitate, come quelle riguardanti<br />
Berlusconi e Dio, ma l’interesse della raccolta è anche nel precisare le varianti di una<br />
stessa storiella, ed il cercare di commentare e mettere in relazione, anche<br />
storicamente, le barzellette, alcune delle quali sono di origine molto antica. Per<br />
esempio quella che indica Berlusconi come Pio Tutto è chiaramente romanesca e<br />
risale a Pio Undecimo (o meglio Pio Un Decimo, con riferimento alla decima<br />
ecclesiastica): se si pensa che Achille Ratti, il pontefice con questo titolo, è morto nel<br />
1939, ci si fa un’idea dell’età avanzata della storiella. E non mancano riferimenti<br />
«colti», da Paolo Rossi a Gino e Michele e Roberto Benigni. E’ un po’ come se i<br />
compilatori declinassero almeno una parte delle loro responsabilità nel cercare una<br />
difficile obiettività nel valutare la produzione popolaresca sul nostro Presidente del<br />
Consiglio in carica.<br />
Una cosa non mi convince, e devo dirlo (mi corre l’obbligo, direbbe un politico):<br />
l’etimologia di Berlusconi da bis luscus (due volte losco, e guercio per giunta). Io ho<br />
sempre collegato Berlusconi con un altro cognome di origine lombarda, Bernasconi,<br />
che insieme con i simili Bernaschi, Bernasca, Bernucci, Bernini, deriva da Berna,<br />
indicando una possibile origine svizzera del casato. Che poi ci sia qualcuno che ce lo<br />
rimanderebbe, in Svizzera, è un altro conto: anche qui il recensore declina ogni<br />
responsabilità. (C.S.)<br />
- 31 -<br />
Il Parere di Babele<br />
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