Speciale Sardegna - Centro Studi e Ricerche Aleph
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NUOVE TECNOLOGIE<br />
Arrivano anche in Italia (ed era ora) gli audiolibri<br />
La coscienza di Zeno<br />
di Italo Svevo<br />
in audiolibro CD MP3<br />
Collana: Letteratura Italiana<br />
Isbn: 88-88211-44-6<br />
1 CDMP3 (17 ore ca.)<br />
Prezzo 29.9 euro<br />
prodotto da il Narratore audiolibri<br />
www.ilnarratore.com<br />
Progetto Babele Dodici<br />
L’IDEA: Finalmente anche in Italia sarà disponibile per tutti gli<br />
appassionati dell’ascolto di libri parlati un “classico” della narrativa<br />
italiana in versione integrale : “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo. La<br />
grande novità è il formato con cui viene prodotto e distribuito da il<br />
Narratore audiolibri: il CD MP3.<br />
Si tratta di un unico CD che contiene tutto il libro dello scrittore triestino<br />
letto, registrato e compresso in files MP3 più il testo originale in<br />
formato word.<br />
Già adottato come standard per gli audiobooks in USA e in Gran<br />
Bretagna, il CD MP3 può essere ascoltato con:<br />
- CD MP3 player ( la nuova tecnologia dei lettori CD che sta già<br />
sostituendo i vecchi CD player sia walkman che autoradio)<br />
- DVD o Personal Computer<br />
IL LIBRO: Il capolavoro di Svevo è centrato sulla figura di Zeno, ma è<br />
in realtà un gioco di specchi: c’è Ettore Schmitz, autore reale, che si<br />
specchia nell’autore inventato, Italo Svevo, che a sua volta si specchia<br />
in Zeno, autore del diario di vita commissionatogli dal suo<br />
psicoanalista, in una rincorsa ludica alle possibili identificazioni.<br />
Zeno soffre di quella sindrome un tempo chiamata nevrastenia e per<br />
questo si rivolge alla psicoanalisi, ma senza esiti curativi reali se non<br />
una consapevolezza che si forma attraverso “un’errabonda ricerca di<br />
se stesso che lo porterà ad accettare vizi e virtù, errori e successi,<br />
come parti di un destino che lo trascende e coinvolge l’intera umanità.<br />
Zeno risulta, così, salvato non dai risultati della sua autoanalisi o dal<br />
raggiungimento delle mete prefisse, ma proprio dal suo stesso<br />
cammino, dalla sua stessa esperienza di scrittura.” (G.Palmieri).<br />
IL NARRATORE: La lettura ad alta voce è affidata a Moro Silo<br />
narratore, voice-over, lettore professionista per le organizzazioni dei<br />
privi di vista e insegnante;ha fatto molteplici esperienze nel mondo<br />
degli audiovisivi e della musica. L'avventura on line de il Narratore non<br />
sarebbe mai cominciata senza l'apporto decisivo delle sue letture.E'<br />
attualmente il più importante collaboratore in voce dell'associazione.<br />
L’ASSOCIAZIONE: L’Associazione Culturale il Narratore è nata nel<br />
1999 per promuovere l’arte della lettura e dell'ascolto di storie<br />
raccontate da narratori di ogni parte del mondo e appartenenti a tutte<br />
le tradizioni letterarie, filosofiche e religiose.<br />
L’Associazione realizza archivi audio di letture e storie raccontate a<br />
voce per preservare e diffondere la cultura letteraria e la tradizione<br />
narrativa orale, a partire dalla cultura italiana ma allargata a tutte le<br />
lingue e culture europee e del mondo.<br />
Gli archivi-collezioni in audio mp3 e i testi in PDF sono messi<br />
gratuitamente a disposizione di tutti gli utenti Internet nel sito<br />
dell’associazione www.ilnarratore.com<br />
LE PROSSIME USCITE:<br />
- La Via del Rifugio di Guido Gozzano contenente molte delle poesie<br />
dello scrittore torinese lette da Patrizia Bossoni. ( Euro 16,99)<br />
- I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni<br />
Associazione Culturale il Narratore<br />
Via Lanzi 1 int. B – 36020 Zovencedo (VI) Italia<br />
+39.0444.893525 fax +39.02.700529784<br />
e-mail info@ilnarratore.com<br />
- 85 -<br />
cerca il frutto ignorando l’albero. È una ricerca che durerà,<br />
si può presumere, ancora molti anni se le condizioni di<br />
vita dell’uomo occidentale non muteranno radicalmente;<br />
ma il suo risultato è già prevedibile; e se non ci sarà<br />
propriamente la morte dell’arte (troppi aruspici sono già<br />
stati smentiti in questa profezia) sarà l’aprirsi di un limbo<br />
dal quale l’arte dovrà risorgere coi suoi vecchi attributi:<br />
frutto dell’uomo intero e non di una sua attitudine<br />
particolare che cammini per conto suo, per vie sue». 77<br />
Montale ipotizza anche che la cultura di massa, proprio<br />
per il suo «carattere effimero e fatiscente», potrebbe<br />
produrre, «per necessario contraccolpo», una cultura<br />
d’«argine e riflessione». Ma la prospettiva sui tempi di tale<br />
processo non è delle più incoraggianti: «la vita dell’uomo<br />
è breve», mentre «la vita del mondo può essere quasi<br />
infinitamente lunga». 78<br />
Nel frattempo le nuove condizioni in cui si svolge la vita<br />
umana continuano ad essere «pochissimo favorevoli alla<br />
creazione artistica, ma infinitamente aperte ad ogni sorta<br />
di surrogati». 79 In questo senso è in atto una grande<br />
trasformazione e gli intellettuali (molti dei quali engagés)<br />
sono pronti ad accoglierla con entusiasmo: «non nego<br />
ch’essi debbano accettarla» ammonisce Montale «nego<br />
solo ch’essi pretendano d’essere uomini liberi». 80<br />
Per il poeta non è necessario un engagement politico,<br />
quello morale invece sì, è un obbligo perché rappresenta<br />
«una presa di posizione verso l’umanità intera, verso il<br />
mondo. È la ricerca della ragione di vivere. Ma il poeta<br />
non se la propone nemmeno, altrimenti non è neppure un<br />
poeta». 81<br />
La capacità di raziocinio, di rivolta, di pensiero autonomo<br />
dell’individuo costituisce sempre una prospettiva di<br />
salvezza di fronte al prodotto più immediato scaturito dalla<br />
società, il robot, l’uomo-macchina totalmente subordinato<br />
ad una tecnologia imperante. La solitudine dell’artista<br />
diviene, nel mondo montaliano del futuro, una sorta di<br />
privilegio da difendere contro la massa dilagante, un<br />
punto fermo del suo ruolo di «conservatore insolito»: «Mi<br />
interessa solo di conservare alcune dimensioni dell’anima<br />
umana. Non sono certo che se esse andassero perdute<br />
potrebbero risorgere un giorno, in altro modo. Solo<br />
difendendole, potremo trasformarle. La storia non ricupera<br />
più ciò ch’è andato irremissibilmente perduto». 82 Queste<br />
«dimensioni dell’anima umana» da conservare e<br />
tramandare fanno parte di quella tradizione europea e<br />
mediterranea della misura umana in rapporto al reale,<br />
sintetizzata dalla sentenza di Protagora tanto cara a<br />
Valéry: l’uomo misura di tutte le cose.<br />
Quello di Montale non è un invito a mettersi «al di sopra<br />
della mischia», ma a «restare ad occhi aperti» 83<br />
sottointendendo probabilmente l’estremo monito di Valéry<br />
di «tenersi pronti a tutto, o a quasi tutto» 84 , nella speranza<br />
che se non proprio «magnifiche», le «umane sorti» siano<br />
almeno «tollerabili».<br />
D’altra parte «vivere il proprio tempo restando sull’allarme<br />
è tutto quello che può fare oggi chi si fregi e insieme si<br />
vergogni - com’è giusto - della screditata e controversa<br />
qualifica di intellettuale. Altre soluzioni a breve scadenza<br />
non sapremmo immaginarne». 85<br />
© Claudia Feleppa - kaya007@libero.it<br />
77<br />
La poesia si vende, «Corriere della Sera», 11 novembre<br />
1949, poi in ID., Sulla poesia, cit., p. 121.<br />
78<br />
E. Montale, È ancora possibile la poesia?, Discorso tenuto<br />
all’Accademia di Svezia il 12 dicembre 1975, Stoccolma-<br />
Roma, Italica, 1975, poi in ID., Sulla poesia, cit., p. 11, e ID., Il<br />
secondo mestiere, Prose 1920-1979, voll. II., cit., p. 3036.<br />
79<br />
ID., 7 domande sulla poesia a E. M., «Nuovi Argomenti», n.<br />
55-56, Roma, marzo-giugno 1962, p. 46, poi in ID., Sulla<br />
poesia, cit., p. 591.<br />
80<br />
Ibidem.<br />
81<br />
ID., Queste le ragioni del mio lungo silenzio. Dialogo con E.<br />
M., a cura di B. Rossi, «Settimo Giorno», Milano, 5 giugno<br />
1962, poi in ID., Sulla poesia, cit., p. 594.<br />
82<br />
ID., Amico del popolo, cit., p. 794.<br />
83<br />
ID., Odradek, in ID., Auto da fé, cit., p. 121.<br />
84<br />
P. Valéry, La politica del pensiero, nostro sommo bene, cit.,<br />
p. 81.<br />
85<br />
E. Montale, Odradek, cit., p. 123.