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Speciale Sardegna - Centro Studi e Ricerche Aleph

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Il titolo A passo di gambero è<br />

senz’altro curioso ed utilizza<br />

un’espressione figurata forse per<br />

alludere al carattere sommario del<br />

contenuto, che, attraverso i tre<br />

passi da cui è composto, pare<br />

voler tracciare una summa dei<br />

principi principali dell’umorismo: la<br />

relatività dell’uomo e<br />

dell’esistenza; l’illusorietà delle<br />

aspettative e le necessarie<br />

lucidità e capacità di adattamento;<br />

la questione della maschera e<br />

delle gabbie sociali.<br />

© Fabiana Barilli<br />

Questo testo è tratto dalla tesi<br />

“L’umorismo critico di Alberto Cantoni”<br />

Un più ampio stralcio può essere letto<br />

sul sito www.progettobabele.it<br />

QUICK PREVIEW…<br />

PAOLO AGOSTA<br />

Né il bene né il male<br />

Pag. 320, 12 euro<br />

Edizioni Progetto Cultura 2003<br />

Roma 2004<br />

Il libro è un’epopea dell’amore,<br />

che segue la storia di Barbara e<br />

Luca - i due protagonisti - per tutta<br />

la vita: dal loro primo incontro e<br />

dal loro magico innamoramento,<br />

nell’adolescenza, fino alla<br />

vecchiaia, passando per tutte le<br />

tappe della loro esistenza,<br />

attraverso perdite fittizie e<br />

ritrovamenti travolgenti ed un fitto<br />

scambio di corrispondenza che li<br />

porterà ad autodefinirsi “amanti<br />

letterari”.<br />

La storia di questo amore è<br />

sempre tormentata, frutto del<br />

carattere introverso e sofferto di<br />

Luca e dell’insicurezza di Barbara<br />

che le impedirà sempre di<br />

scegliere il meglio per sé e per gli<br />

altri. Ogni volta che il destino<br />

pende dalla loro parte qualcosa<br />

viene a rompere l’incantesimo e a<br />

dividere quello che sembra unito<br />

nel cielo… così tutta la vita di<br />

Luca e di Barbara procede in<br />

questa alternanza di situazioni<br />

dove, comunque, comanda<br />

sempre l’amore, quello capace di<br />

piegare il ferro e il bronzo!<br />

Un libro che appassiona e<br />

commuove, destinato a tutti coloro<br />

che - come si legge nella dedica -<br />

possono riconoscere in quella dei<br />

due personaggi la storia che<br />

avrebbero voluto vivere.<br />

RIFLESSIONI<br />

Progetto Babele Dodici<br />

EPICA ANTICA ED EPICA MODERNA: POCHI MUTAMENTI<br />

A cura di Maria De La Paz Barbirotto<br />

Se prendiamo a confronto due<br />

opere di epica, l’una relativamente<br />

antica come potrebbe essere<br />

“L’Iliade” o le numerose opere<br />

greche, l’altra relativamente<br />

moderna come il celebre “Il<br />

Signore degli Anelli” notiamo<br />

immediatamente che le intenzioni,<br />

le aspirazioni degli autori non sono<br />

cambiate in migliaia di anni. Primo<br />

fra tutti l’irreale e insostituibile<br />

confronto fra eroi e coraggiosi<br />

guerrieri contro esseri<br />

soprannaturali.<br />

L’orgoglio nell’essere il miglior guerriero su tutti gli altri come sempre accade al<br />

protagonista. Erano altri tempi quelli in cui scriveva Omero, era una letteratura che<br />

non serviva al business, ma era una letteratura riservata ai pochi e ai saggi, l’Epica<br />

era l’unico argomento letterario sul quale si basavano opere drammatiche e poesie.<br />

Ai giorni d’oggi esiste ben altro che l’Epica, siamo arrivati a trovare nelle librerie<br />

anche libri che insegnano a lavare la stalla ai cavalli, oggi la letteratura è molto più<br />

aperta, molto più svelata, e sfortunatamente anche più sfruttata, come il celebre<br />

Harry Potter, idolo di tutti i bambini, dietro al quale si aggancia un terribile ed<br />

imponente budget commerciale. Ma di per sé l’epica è rimasta con la stessa forma e<br />

le stesse caratteristiche letterarie di migliaia di anni fa. Gesta ed imprese eroiche<br />

sono valorizzate solo in un personaggio, quello principale, nella maggior parte dei<br />

casi perfetto. Lotte e combattimenti tra esseri umani e numi celesti, ed esseri<br />

temibili, vicende irreali insieme ad altre reali. Forse molto più vero ciò che i greci<br />

scrivevano, poiché erano testi ispirati alla storia del loro popolo, mentre oggi i testi<br />

epici sono completamente irreali. Sono cambiati i modi di espressione e di scrittura,<br />

ma non la sostanza.<br />

Altro dato importante il principio fondamentale eroico per il quale combattono tutti gli<br />

eroici soldati dell’Iliade e i sovrannaturali personaggi del Signore degli Anelli, come<br />

ci fa notare il breve testo tratto dall’Iliade evidenziato in seguito. Nell’epica moderna<br />

avviene esattamente lo stesso. L’eroe, il personaggio principale è l’unico o<br />

appartiene a quei pochi, dotati di tali caratteristiche. Altre tracce di epica antica sono<br />

invece diminuite nelle opere di epica moderna, come la bellezza attribuita solo ai<br />

personaggi eroici, come il celebre Achille che viene descritto come una figura<br />

splendida dell’uomo dell’epoca o come Tersite vigliacco in battaglia e quindi brutto di<br />

aspetto. Nelle opere antiche si tendeva ad utilizzare da un lato il meccanismo del<br />

rapporto tra forze ed eroicità e bellezza, e d’altro canto il rapporto fra vigliaccheria,<br />

debolezza e bruttezza. Oggi questo rapporto è sostanzialmente diminuito, ma anche<br />

se non è un dato fondamentale o comunque ricorrente può essere trovato in alcuni<br />

testi. Non esiste dunque una vera e propria emancipazione nell’epica come è<br />

avvenuto con distinti generi letterari, quali il semplice racconto, che subisce nel<br />

tempo mutamenti riguardo emancipazioni dell’autore che si assegnano ad un<br />

determinato periodo della storia. Dunque l’epica può essere considerata come una<br />

tradizione culturale e letteraria tramandata mantenendo gli stessi specifici<br />

accorgimenti nel tempo. Probabilmente l’unico vero e sostanziale mutamento<br />

avvenuto tra l’epica antica e quella moderna è la presenza di poteri sovrannaturali<br />

ed oggetti con poteri extraterreni, dovuti ad un avanzamento della tecnologia nella<br />

storia dell’umanità.<br />

Iliade 440-446 Libro Sesto<br />

E allora Ettore grande, elmo abbagliante, le disse:<br />

<br />

- 41 -<br />

© Maria De La Paz Barbirotto<br />

mari_b2003@libero.it

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