Speciale Sardegna - Centro Studi e Ricerche Aleph
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Ornella Muti, ma sia lei che le sue numerose<br />
colleghe, benché prosecutrici della strada<br />
tracciata da Laura Antonelli, si rivelarono<br />
incapaci di emulare il loro alto modello. Una<br />
menzione a parte meritano alcuni lavori di<br />
Roberto Benigni, tra cui “Johnny Stecchino”<br />
(con una vendita di 28 miliardi e 645 milioni) e<br />
di Francesco Nuti, dove si cercava una nuova<br />
formula di comicità, in grado di far riacquistare<br />
spessore alla commedia. Peccato che questi<br />
attori non sia riusciti fino in fondo nel loro<br />
intento. Come già detto sopra, tornavano<br />
soventemente interpreti della vecchia guardia,<br />
che però a volte si piegavano alle nuove<br />
tendenze con risultati non proprio felici. È il<br />
caso del Sordi di “In viaggio con papà”, film<br />
più verdoniano che sordiano. Poi negli ultimi<br />
anni la crisi. Il cinema italiano e nella<br />
fattispecie la commedia, non regge più il<br />
confronto con il cinema americano. Qualcuno<br />
ha dato la colpa a quelle poco case<br />
cinematografiche che detengono quasi il<br />
monopolio della distribuzione sul grande<br />
schermo e che importano per lo più al di là<br />
dell’oceano. È giusto? Probabilmente in parte<br />
sì. Ma non basta a spiegare la recessione del<br />
cinema italiano e per quanto riguarda la<br />
commedia, non si può nascondere che con il<br />
passare degli anni la ripetitività, dovuta alla<br />
scelta di favorire una maggiore diffusione a<br />
scapito della qualità, ha annoiata il pubblico,<br />
che nel cinema americano cerca emozioni<br />
nuove, ma anche un nuovo modo di ridere.<br />
Quell’equilibrio tra<br />
facilità di<br />
comunicazione e<br />
ricercatezza<br />
dell’espressione<br />
raggiunto in<br />
passato, è venuto a<br />
mancare. Per il<br />
futuro si<br />
intravedono scarsi<br />
bagliori di luce. Alcuni degli interpreti<br />
dell’ultima generazione che dovevano<br />
risollevare il livello della commedia italiana<br />
hanno deluso le aspettative.<br />
Tra i tentativi più felici le pellicole di Paolo<br />
Verzì, autore di “Ovosodo”, dove si cerca di<br />
estendere il comico ad altri temi, attuando una<br />
attenta analisi sociale. E questo è quanto.<br />
Non resta che attendere fiduciosi una futura<br />
rinascita, ma di una cosa sono convinto: la<br />
ripresa sarà possibile solo se attori e registi<br />
torneranno a guardare al passato, ai grandi<br />
film comici con il semplice ma non facile<br />
obiettivo di emularli.<br />
© Giampaolo Giampaoli<br />
g.giampaoli@inwind.it<br />
Progetto Babele Dodici<br />
B O O K R E V I E W S<br />
Una recensione di Maria Grazia Armone<br />
Undici Minuti<br />
di Paolo Coelho<br />
Bompiani 2003<br />
260 pag. – euro 12,75<br />
ISBN 8845254712<br />
Avevo appena espresso il desiderio di leggere un<br />
nuovo libro di Coelho ed eccomi accontentata.<br />
Quando gli dei vogliono punirci esaudiscono i nostri<br />
desideri. Maria inizia a scrivere il proprio diario a<br />
diciassette anni …… “Il mio obiettivo è comprendere<br />
l’amore …… Ma l’amore è terribile: ho visto alcune<br />
amiche soffrire e non vorrei trovarmi ridotta come<br />
loro. Quelle che prima ridevano di me e della mia<br />
innocenza ora mi domando come faccio a dominare<br />
così bene gli uomini. Io sorrido e taccio, perché so che il rimedio è peggiore del<br />
dolore stesso: semplicemente non mi innamoro… Benché il mio obiettivo sia<br />
comprendere l’amore, e benché io soffra a causa delle persone a cui ho concesso<br />
il mio cuore, vedo coloro che hanno toccato la mia anima non sono riusciti a<br />
toccare il mio corpo, e coloro che hanno accarezzato il miocorpo non sono stati in<br />
grado di raggiungere la mia anima”.<br />
Un tale inizio fa presagire chissà quali promesse …..<br />
Maria, la protagonista del libro, é una ragazza ingenua (?!) del sertao brasiliano<br />
che in seguito ad un incontro con un impresario teatrale e con un contrattotrappola<br />
finisce a fare la prostituta nell’asettica Svizzera. Sfumato il sogno di<br />
lavorare come ballerina di samba si trova ad essere schiava di questa squallida<br />
situazione. Maria non ha conosciuto l’amore, ma diventa maestra esperta in fatto di<br />
sesso. Ciascuno di noi ha due anime che a volte sono in conflitto tra loro, una che<br />
pensa ai sogni che avrebbe voluto realizzare (sogni che a volte diventano demoni),<br />
l’altra che vive la quotidianità e che sogno un futuro diverso.<br />
Leggendo il libro mi chiedo quanto Maria fosse veramente ingenua. A mio avviso è<br />
più razionale degli svizzeri stessi, trova il modo di liberarsi del suo sfruttatore,<br />
potrebbe tornare a casa perché ha avuto anche la liquidazione, ma non vuole<br />
ritornare sconfitta, vuole tornare ricca.<br />
Lei stessa si rimette nel giro della prostituzione come libera professionista, studia il<br />
francese per potersi ambientare in una terra che non le piace e con fredda<br />
determinazione, facendo i suoi calcoli decide di ritornare in patria quando sarà in<br />
grado di comprare una fattoria ai genitori e potrà essere invidiata e magari sposare<br />
il suo principale che l'aveva chiesta in sposa.<br />
Durante questi incontri Maria, cui non piace condurre la vita che si è scelta,<br />
conduce una vita molto squallida e solitaria, riflette sul fatto che alla fine i suoi<br />
incontri sessuali si riducono ad un rituale effettivo di undici minuti, tolto il tempo<br />
dell’approccio, dell’arrivo in albergo, eccetera.<br />
Riceve proposte di matrimonio che rifiuta, continua a scrivere il suo diario ed<br />
incontra due uomini che avranno un ruolo fondamentale nella sua vita e nelle sue<br />
scelte. Il primo è un incontro casuale con un pittore che scorge in lei la Luce e che<br />
conosce lei ed il suo lavoro, l’altro è un cliente speciale che rappresenta il male o il<br />
lato oscuro di ogni anima.<br />
Lei offre il suo corpo al cliente speciale e conoscerà il piacere attraverso la<br />
sofferenza.<br />
Col pittore che ha perso la propria Luce interiore riesce a farsi toccare nell’anima e<br />
più tardi e conoscere il piacere totale dell’Amore anche col corpo.<br />
Scopre così che non sempre il piacere passa attraverso la via della sofferenza,<br />
raggiunge l’estasi dell’amore insieme al suo amante pittore e scopre che tutto ciò<br />
che aveva sperato esiste, esiste con una maggiore intensità di quello che lei<br />
immaginava e quando lui le chiede di stare insieme perché anche lui prova i suoi<br />
stessi sentimenti lei rifiuta.<br />
E’ un rifiuto che le costa grande sofferenza ma ormai Maria che ha conosciuto<br />
l’amore è più che mai determinata a ritornare in Brasile.<br />
L’addio è passionale e struggente, ma lei è più che determinata nella sua<br />
decisione. Il volo per il Brasile prevede uno scalo a Parigi, lei straziata sta<br />
aspettando di imbarcarsi quando viene raggiunta dal suo uomo il quale vuole<br />
salutarla ancora una volta e spera che lei cambi idea. E’ la cosa più bella che può<br />
accadere ad una donna innamorata, chi ci avrebbe ripensato due volte?<br />
Ebbene la nostra ingenua fanciulla molto felice per l’inatteso incontro gli dice che lo<br />
ama continuerà ad amarlo e prende il volo per il suo paese portandosi dentro tanti<br />
soldi, uno splendido ricordo e l’ostinazione del proprio cinismo.<br />
Trovo che il romanzo prometta molto, ma sia irreale, l’amore non si calcola ma si<br />
deve vivere costi quel che costi. Aggiungo che la prostituzione è descritta in<br />
maniera così soft, come fosse il lavoro dell’animatrice in un villaggio turistico, tanto<br />
che paradossalmente sembra che sia la persona sfruttata a scegliere il proprio<br />
destino.<br />
Personalmente, questo libro mi ha deluso. (M.G.A.)<br />
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