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STORIA DELLA MUSICA

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LA <strong>MUSICA</strong> PER STRUMENTI A TASTIERA<br />

Suites e sonate<br />

Dopo l’epoca della scuola di Frescobaldi, l’importanza dell’organo nell’Europa cattolica diminuì a favore di quella del<br />

clavicembalo. Le motivazioni sono di ragione liturgica: nelle regioni protestanti il luteranesimo favorì la conservazione<br />

del corale per organo e delle composizioni affini, sostenute anche dalla tecnica costruttiva superiore degli organi. In<br />

Italia, Francia, Austria e Baviera invece gli organi erano modesti e spesso privi di pedaliera; la musica sacra era<br />

prevalentemente vocale e bastava un organo positivo per realizzare il b.c., oppure il sostengo degli archi.<br />

Nella stampa in Italia si conservò la tradizione di Frescobaldi e Pasquini, cioè rimasero unite nelle stesse raccolte<br />

musiche per organo e clavicembalo. In Francia le raccolte rimasero distinte (“livres d’orgue” e “pieces de clavecin”).<br />

Distinte erano anche in Germania, per quanto il termine “clavier” indicasse genericamente uno strumento a tastiera.<br />

Oltre alla suite, la sonata coltivata dagli italiani divenne presto la forma prevalente, comunemente di forma binaria (I-V,<br />

V-I. Nuova forma apprezzata soprattutto in Francia fu il rondeau (ABACA)<br />

COMPOSITORI DI MUSICHE PER CLAVICEMBALO E PER ORGANO<br />

In Italia<br />

Prevale la sonata bipartita, da ricordare le raccolte per organo e clavicembalo di Domenico Zipoli, Bernardino della<br />

Ciaja, Giambattista Martini; scrissero solo per clavicembalo Benedetto Marcello, Francesco Durante, Domenico Alberti<br />

(a cui è attribuita l’invenzione del basso albertino). Ma il più grande clavicembalista italiano fu<br />

Domenico Scarlatti (1685-1757) studiò con col padre e con Francesco Gasparini a Venezia. Maestro in S.Pietro. Si<br />

trasferì a Lisbona nel 1720 come insegnante alla principessa portoghese Maria Barbara. Si trasferì con lei a Madrid,<br />

dove compose la maggior parte delle sue opere, in particolare le 550 sonate per clavicembalo, composte si pensa tra il<br />

1735 e il 1750 (…chiacchere…)<br />

Da quando si stabilì in Spagna rimase estraneo alle esperienze dei musicisti europei e questo spiega il perché della sua<br />

personale scrittura, che non ha avuto né modelli ne continuatori. Influenzarono la sua musica le melodie popolari<br />

spagnole, ritmi di danza, e modi di esecuzione di origine chitarristica, oltre a temi e ritmi tipicamente italiani<br />

In Germania<br />

Molta fu la musica clavicembalistica tedesca, spesso dalle melodie facili e gradevoli. I compositori per clavicembalo<br />

più noti erano:<br />

Graupner, Telemann, Mattheson, noto anche come teorico e musicologo, Gottlieb Muffat, figlio di Georg.<br />

I compositori per organo più attivi nella Germania protestante erano:<br />

Bohm, Zachow, Walther, oltre naturalmente a Bach ed Handel, vissuto in Inghilterra<br />

IN FRANCIA<br />

I principali autori di pieces de clavecin e livres d’orgue furono Clerambault, Daquin, autore dello spiritoso “Le<br />

coucou”, D’Andrieu, autore di divertissement sulla guerra, la caccia e la festa nel villaggio. Ma le maggiori personalità<br />

in Francia furono:<br />

Francois Couperin (1668-1733), nipote di Louis Couperin, apparteneva ad una famiglia di organisti da varie<br />

generazioni. Organista prima a St.Gervais, poi nella cappella reale, fu a contatto con grandi personalità i corte, ma non<br />

aspirò mai alle prestigiose attività artistiche dell’opera e del balletto.<br />

Scrisse 4 libri di Pieces de Clavecin che contengono 254 composizioni raggruppate in 27 ordres. L’ordre è un vocabolo<br />

coniato da Couperin, che indica una struttura di brani (non una suite) il cui numero va da 4 a 23; ogni brano porta un<br />

titolo. La scrittura è a 2, 3 voci, generalmente binaria, ma anche in forma di rondeau. Generalmente ogni ordre<br />

disegnava un “quadretto”: spesso di persone reali, altre volte di sentimenti o atteggiamenti. Ricca l’ornamentazione:<br />

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