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STORIA DELLA MUSICA

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di zar Alessandro II lo privò dei proventi della proprietà terriera, obbligandolo a trovarsi un impiego statale. Dopo<br />

vari rimaneggiamenti il Boris Godunov (su libretto proprio tratto da Puskin e Karamazin) fu rappresentato nel 1874<br />

e piacque al pubblico, ma lasciò perplessi molti musicisti. Per problemi di salute legati all’alcool non terminò la<br />

Kovancina, completata da Rimski-Korsakov e la Fiera di Sorocinski, completata da Liadov. Tra le composizioni<br />

non teatrali si ricordano La notte di S.Giovanni sul Monte Calvo, per orch, rielaborata da Rimski-Korsakov, i<br />

Quadri di un’esposizione, liriche per canto e pianoforte, tra cui La camera dei bambini, Senza sole, Canti e danze<br />

della morte. Attuò in modo radicale la poetica dei Cinque. Indifferente nei confronti delle regole della<br />

composizione, costituì, un passaggio obbligato verso la musica moderna. Il realismo fu un dato di fatto della sua<br />

creatività, quasi tutte le sue composizioni sono legate a un pretesto esterno e portano un titolo<br />

I compositori filo-occidentali<br />

Non tutti i compositori aderirono all’integralismo del Gruppo dei Cinque. Al contrario, dopo il 1860 il russo colto<br />

sentiva di essere parte integrante dell’Europa. Così i musicisti, tra cui<br />

- Anton Rubinstein (1829-1894) pianista famoso, fondatore del conservatorio di S.Pietroburgo (1862), fu anche<br />

operista e direttore d’orchestra. Suo fratello Nicolai fondò il conservatorio di Mosca (1864)<br />

- Aleksandr Grecianinov (1864-1956), allievo dei cons.di Mosca e S.Pietroburgo, si stabilì a Parigi, poi negli USA.<br />

La sua miglior produzione è la musica corale liturgica e numerose liriche per canto e pianoforte<br />

- Aleksandr Glazunov (1865-1936), allievo di Rimski-Korsakov, insegnò e diresse il cons.di S.Pietroburgo.<br />

Sinfonista eccellente, lasciò 9 sinfonie, ouvertures, fantasie e concerti, segnate dall’influenza di Liszt e Brahms e<br />

dalle melodie calde e a volte orientaleggianti<br />

- Sergei Rachmaninov (1873-1943), pianista di fama mondiale e direttore d’orchestra, naturalizzato statunitense.<br />

Scrisse 13 preludi op.32, 2 raccolte di Etudes-tableaux, 2 sonate per pianoforte, 4 concerti e la Rapsodia su un<br />

tema di Paganini per pianoforte e orch.op.43<br />

- Aleksandr Scriabin (Mosca,1872-1915), dopo gli studi al cons.di Mosca iniziò la carriera come pianista, ma dal<br />

1904 si dedicò interamente alla composizione, prevalentemente per pianoforte e orch. Per orchestra: 3 sinfonie, Il<br />

poema dell’estasi, Prometeo o il poema del fuoco con pianoforte, organo, coro e “clavier a lumiere”; per<br />

pianoforte: 10 sonate, 19 “poemi”, 26 studi, 90 preludi (tra cui i 24 op.11) valzer, mazurche, notturni. Il suo<br />

pianismo rivela l’influenza di Liszt e Chopin. Il traguardo a cui tendeva era la creazione di un’opera in cui si<br />

fondessero musica, poesia, danza, colori, luce e profumi<br />

Piotr I.Ciaikovski (governatorato di Vietka,1840-S.Pietroburgo,1939)<br />

Figlio di un ing.minerario, ebbe le prime lezioni di pianoforte dalla madre. Entrò nella facoltà di diritto a S.Pietroburgo<br />

e frequentò il conservatorio. Ottenne la cattedra di armonia. Sposò un’ex allieva, ma fu un’unione disastrosa. Grazie<br />

agli aiuti economici di una ricca ammiratrice, ebbe modo di dedicarsi interamente alla composizione. Si fece apprezzare<br />

anche come direttore d’orchestra<br />

- per il teatro: 10 opere, tra cui Eugenio Oneghin (1879), Mazeppa, La dama di picche, tutte e tre su libretto proprio e<br />

di soggetto tratto da Puskin. Le sue opere sono del tipo italiano che dà importanza al canto e all’espressione<br />

melodica. 3 balletti: Il lago dei cigni (1877), La bella addormentata (1890), Lo schiaccianoci (1892). I balletti,<br />

segnarono la nascita del balletto sinfonico<br />

- per orchestra: 6 sinfonie, tra cui la n.1 “Sogni d’inverno”, la n.2 “Piccola Russia”, la n.3 “Polacca”, la n.6<br />

“Patetica”; l’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta, la fantasia Francesca da Rimini, il Capriccio italiano,<br />

l’ouverture 1812; 3 concerti per pianoforte e orch (il n.3 ha un tempo solo), il concerto per violino e orch. Le<br />

sinfonie dimostrano una grande forza comunicativa. Mancò nello sviluppo organico dei temi, ma ebbe grande<br />

intuito per gli effetti orchestrali e una melodia fluida e di alto senso drammatico. I concerti per pianoforte<br />

richiamano il virtuosismo di Liszt<br />

- altre composizioni: 3 quartetti per archi, un trio con pianoforte; pianistica, tra cui Le stagioni e L’album dei<br />

fanciulli; corale sacra e profana; melodie per canto e pianoforte<br />

La sua musica esprime la fase finale del romanticismo europeo, quella delle eleganze decadentistiche e patetiche. La<br />

spontaneità di Ciaikovski è grande pregio, ma anche limite, perché l’effusione lirica a volte cade nel languore, e gli<br />

accenti vigorosi diventano enfasi<br />

COMPOSITORI NAZIONALI IN BOEMIA, NORVEGIA, FINLANDIA E SPAGNA<br />

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