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STORIA DELLA MUSICA

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La seconda generazione di musicisti delle scuole nazionali non si limitò a utilizzare materiale sonoro etnico, ma riuscì a<br />

farlo proprio assorbendo l’essenza della propria terra d’origine. Tra questi il polacco Szymanowski, il brasiliano Villa-<br />

Lobos, il messicano Chavez, oltre a<br />

- Leos Janacek (1854-1928), nato in Moravia, si formò alla scuola d’organo di Brno, si perfezionò a S.Pietroburgo,<br />

Lipsia e Vienna. Insegnò composizione e fece attività critica. Tra le opere teatrali si ricorda Jenufa, I viaggi del<br />

signor Brucek, Da una casa di morti. Tra le composizioni orchestra la Sinfonietta. Pubblicò 11 raccolte di canti<br />

popolari<br />

- Manuel de Falla (1876-1945) di Cadice, fu allievo di Pedrell. Le maggiori composizioni sono 7 canciones populare<br />

espanolas, il balletto El sombrero de tres picos, le Notti nei giardini di Spagna per pianoforte e orch (1915), il<br />

concerto per clavicembalo e 5 strumenti<br />

- Zoltan Kodaly (1882-1967), ungherese, iniziò nel 1905 insieme a Bartok un lavoro di ricerca sul canto popolare<br />

magiaro. Viaggiò a Berlino e a Parigi. Le brillanti composizioni per orch. più note sono le Danze di Marosszek e le<br />

Danze di Galanta, ma le sue qualità liriche emergono nei lavori vocali, come nel Psalmus Hungaricus per tenore,<br />

coro e orch. e nei lavori teatrali, tra cui Filanda magiara. La sua produzione fu improntata al linguaggio della<br />

musica contadina ungherese<br />

- Bela Bartòk (1881-1945) nacque in Transilvania (allora ungherese). Iniziò lo studio del pianoforte con la madre,<br />

proseguì a Bratislava, poi a Budapest. Si occupò di etnomusicologia con Kodaly. A causa della situazione politica<br />

si traferì negli USA. Per pianoforte: 14 bagatelle, vari adattamenti di canti popolari ungheresi, Allegro Barbaro,<br />

l’importante opera didattica Mikrokosmos; da camera: 2 sonate per violino e pianoforte, 2 rapsodie per violino e<br />

pianoforte, sonata per 2 pianoforti e percussione, 6 quartetti per archi (tra le sue opere più significative); per<br />

orchestra: il poema sinfonico Kossuth, 2 Ritratti, 2 Images, Musica per archi, celesta e percussione, un concerto<br />

per violino e orch, un concerto per 2 pianoforti e orch, rapsodia per pianoforte e orch; lavori teatrali: il balletto Il<br />

principe di legno, l’opera in un atto Il castello del principe Barbablu, il balletto in un atto Il mandarino<br />

meraviglioso; composizioni vocali: la cantata profana I cervi fatati, melodie per voce e pianoforte<br />

TESI XXXII: sguardo riassuntivo alle forme di musica svoltesi dalla fine del ‘500 in poi<br />

Musica vocale sacra<br />

Sopravvivono le forme delle composizioni richieste dall’esercizio del culto (messe e parti di messe, salmi, Magnificat,<br />

vedi TESI XI, XII, XV). Assumono lo stile concertante, per soli, coro e orch. Nascono, in stile monodico, l’oratorio<br />

cattolico e la cantata luterana da chiesa (TESI XV)<br />

Musica vocale profana<br />

Al madrigale polifonico succedono, in stile monodico, l’aria con testo in italiano, duetto da camera (TESI XV)<br />

L’opera italiana<br />

Nacque a Firenze alla fine del ‘500. Nel ‘600 le 3 scuole: romana, veneziana, napoletana (TESI XVI e XVII). Nel ‘700<br />

l’opera napoletana diventa europea, distinzione tra opera seria e buffa (TESI XVIII). Nell’800 il grande melodramma<br />

italiano (TESI XXII)<br />

L’opera fuori dall’Italia<br />

In Francia: nel ‘600-‘700 il ballet de cour, la tragedie-lyrique, l’opera-ballet, l’opera comique (TESI XX); nell’800 il<br />

Grand-opera (TESI XXIII)<br />

In Germania: nel ‘700 il Singspiel (TESI XX); nell’800: il dramma romantico, Wagner (TESI XXIII)<br />

Altrove: il masque in Inghilterra, la zarzuela in Spagna, l’opera nazionale in Russia e in Boemia<br />

La musica strumentale<br />

Nel ‘500 e primo ‘600: trascrizioni da musiche polifoniche vocali e composizioni cembalo-organistiche (TESI XXIV)<br />

Nel ‘600: la suite, le sonate da chiesa e da camera (TESI XXV)<br />

Nel ‘700: la sonata solistica e il concerto barocco. La sonata, il concerto e il quartetto classici (TESI XXVI)<br />

Nell’800: sono ancora coltivate le forme classiche, ma si affermano il poema sinfonico (per orch) e tutte le forme<br />

derivate dal Lied per pianoforte (TESI XXIX)<br />

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